Pendi dalle mie labbra

525 28 3
                                    

Aura's Pov

"Lei gli sta sbavando sul capezzolo."

"E lui sul divano."

Sento sussurri e risatine.

"Dici che dovremmo svegliarli?"

"Prima fagli una foto."

Altre risatine e poi lo scatto di una fotocamera,che stia ancora sognando?

"Aura?"sento scuotere la mia spalla.

"Lasciami dormire nelle braccia di Morfeo."mugugno,il sonno è droga e io sono una tossica.

"Se per Morfeo intendi Chris,va bene!"sento dire,sembra la voce di Lucas.

Apro di scatto gli occhi trovandomi Janet e Lucas fissarmi,guardo sotto di me e a  pochissimo dal mio viso c'è la faccia di Christopher dormiente,se ne sta senza maglietta e io sono completamente distesa su di lui.

Lo guardo confusa cercando di ricordarmi,dopo che Julia,Alex e Estella se ne erano andati l'ho obbligato a giocare a scacchi in salotto e ricordo che abbiamo fatto le tre.

"Non è che avete messo la scacchiera qui per farci credere che avete giocato ma in realtà avete fatto altro?"mi dice Lucas mentre mi alzo dal corpo di Christopher che si gira lamentandosi e si mette il cuscino in faccia.

"Vi siete trovati voi due"guardo Janet e Lucas dalle espressione divertite "la mattina siete irritanti."

Vengo attratta come una calamita dalla parte del divano vuota,la mia sensazione di adesso è che se non dormo,muoio.

"Non ci pensare nemmeno,non starò a fare le guerre puniche per trascinarti a scuola!"mi riprende Janet.

Non la ascolto e mi butto di peso su quell'angolo vuoto,i piedi di Christopher che dorme toccano i miei.
Quando richiudo gli occhi è come se stessi in un paradiso eterno.

"Cosa faccio?"sento bisbigliare Janet.

"Lasciala...dormire?"chiede ovvio Lucas,lo ringrazio mentalmente.

"Chris? Tu ti vuoi alzare?"prova Janet.

"Ma la volete smettere di parlare?!"bofonchia lui dal divano facendo ridacchiare la bionda.

"Ma cosa diamine sono? Orsi che vanno in letargo?"sussurra Janet.

"Vestiti,stiamo facendo tardi a scuola."le dice Lucas e poi inizio ad entrare nella dormiveglia.

Dopo pochi minuti sento le serrande abbassarsi e il rumore di una porta che si chiude.

Mi godo il beatitudine di quel momento in cui non sai se ciò che vedi è vero o lo stai sognando e qualcosa si muove alla mia destra;un braccio nudo mi stringe nella vita e il peso di una gamba si poggia sulle mie.

"Non puoi starmi così vicino."bofonchio in un sospiro quando infila il viso tra la mia testa e la mia spalla.

"Se voglio,posso."

Il suo fiato mi solletica la pelle del collo.

"Fai sempre come ti pare."sussurro.

"E tu non stai mai zitta."

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Le cicale strillavano impazzite in quel caldo pomeriggio di agosto,il sole ardeva così tanto che ad Aura le sembrò di vedere il vapore salire piano dal terriccio umido.
Tirò su col naso,nonostante fosse piena estate lei era raffreddata,avevano esagerato con i bagni nel ghiaccio questa volta.
D'altronde Aura si ammalava facilmente,nessuno di quei bambini intorno a lei aveva delle difese immunitarie sviluppate ma è anche vero che tra le femmine Aura era sempre quella più punita.
Voltò il suo sguardo oltre la ringhiera,del suo amico non si vedeva neanche l'ombra,Aura aveva contato sette giorni dalla sua sparizione.
Era possibile che l'avevano chiuso nella stanza quadrata?
Aura si sentì male solo a pensarlo,si ricordò di tutte quelle volte che avevano rinchiuso lei e si rifiutò di pensare che Christopher stava passando lo stesso.
Era meglio il ghiaccio.
Vide la porta oltre la rete aprirsi e Philip che teneva Christopher per un braccio e per una gamba lo tirò nel giardino come un sacco di patate.
Aura si voltò totalmente e si aggrappò con le mani nella ringhiera,il bambino copriva i suoi occhi che lacrimavano.
"Christopher!"lo chiamò felice che il suo amico non fosse morto.
Anche se Aura avrebbe dovuto dare un significato più profondo alla morte,non sapeva esattamente cosa fosse.
Il bambino si trascinò verso di lei senza aprire gli occhi.
"Il sole me li brucia."si lamentò toccandoseli.
"Non mi piace il sole."gli rispose Aura tirando su col naso.
"Neanche a me,fossetta."
"Ti hanno messo nella stanza buia?"
Lei sapeva già che la risposta era si,voleva solo parlargli di qualcosa,distrarlo.
Christopher non fece in tempo a rispondere,tre ragazzi più grandi si avvicinarono per prendersela con lui.
"Sei uscito finalmente moccioso,hai provato a fare la spia per quei dolci e sei stato punito comunque tu,lo sai che sei proprio uno sfigato?"
Uno di loro gli diede uno schiaffo dietro la testa,Christopher si coprì senza fiatare.
"Però ora tocca a noi punirlo visto che è una spia!"disse un altro ragazzo dandogli un calcio forte sul piede.
"Fermatevi!"urlò Aura,il suo amico le aveva fatto promettere di non intromettersi quando qualcuno se la prendeva con lui ma lei non resistette.
Non riusciva ad ingoiare ciò che vedeva.
"Cosa vuoi ragazzina?!"rise il terzo e colpì Christopher sulla spalla.
"Sta zitta,va tutto bene!"disse il suo amico.
Uno dei ragazzi si abbassò alla sua altezza.
"Va tutto bene eh? Vediamo se ora va bene!"lo spinse sul terriccio obbligandolo a restare a pancia in giù e gli alzò la maglietta "datemi quel fil di ferro!"
"No!"urlò Aura iniziando a scuotere la ringhiera,Christopher la guardava fissa negli occhi,i suoi bizzarri occhi verdi cercavano di rassicurarla.
"Andrà tutto bene,fossetta!"
Aura iniziò a piangere scuotendo il capo quando lo immobilizzarono per tagliarlo.
"No! Vi prego non fatelo!"

Heart CheckmateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora