Capitolo 8

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-dove sei stato?- gli chiese Oliver quando lo vide arrivare nel suo appartamento e Gabriel sospirò pesantemente ringraziando il fatto di aver avuto l'ottima idea di farsi una doccia veloce nella camera dell'hotel che Rakanja aveva preso per loro. Lui e Oliver condividevano lo stesso appartamento da un bel po' e quella era anche un'altra delle ragioni che avevano spinto il rosso a non portare il moro che aveva conosciuto la sera prima a casa sua.

-con un ragazzo- rispose genericamente il rosso -pensavo avessi turno al supermercato tutto il giorno- disse Gabriel osservando il biondo che gli sorrise leggermente.

-ieri sera abbiamo fatto parecchio tardi Gabe quindi l'ho cambiato. Ne ho approfittato per andare in giro e controllare alcuni di questi edifici abbandonati- e l'uomo fece vedere al ragazzo alcuni edifici sulla mappa che in precedenza erano stati cerchiati con un pennarello blu ma che in quel momento avevano sopra una x realizzata con un pennarello rosso.

-niente- sussurrò Gabriel guardando sconsolato quella mappa -tutti quegli edifici e nemmeno uno di loro contiene un'arena del sangue?- domandò poi davvero sorpreso -credo che almeno uno eravamo riusciti ad individuarlo-

-anch'io ne ero certo ma a quanto pare ci eravamo sbagliati e se solo qualcuno non avesse deciso di uccidere il nostro amico ieri forse avremmo avuto un'altra pista da controllare-

-ti ho già detto che mi dispiace okay? L'hai già trovata una volta un'arena del sangue e sono certo che riusciremo a trovarne un'altra- Gabriel voleva sembrare sicuro di se mentre diceva quelle parole ma internamente non lo era: era letteralmente terrorizzato al pensiero di quanti altri bambini erano morti in tutti quegli anni e quanti altri ne sarebbero morti giorno dopo giorno solo e soltanto perché erano il divertimento dei vampiri che si sentivano autorizzati a far di loro ciò che volevano solo e soltanto perché avevano contribuito alla loro nascita.

-ovviamente- Oliver annuì capendo perfettamente cosa stesse frullando nella mente del ragazzo che aveva difronte in quel momento. Ormai conosceva come le sue tasche Gabriel e sapeva capirne a fondo qualunque minimo comportamento. -questo ragazzo con cui sei stato...-

-Oliver- borbottò Gabriel lanciandogli un'occhiataccia per fargli capire che non aveva voglia di un suo interrogatorio in quel momento.

-ti piace?- continuò imperterrito l'uomo e Gabriel sbuffò.

-non è male-

-specifica-

-andiamo Oliver davvero vuoi sapere? Di solito non chiedi quasi mai niente-

-di solito tu non torni dopo pranzo a casa ma la mattina presto e con una faccia da funerale mentre oggi sei tranquillo quindi permettimi di farti domande-

-è interessante e mi piace, anche se ci siamo conosciuti letteralmente ieri allo Scottish...lui è interessante perché è diretto e mi piace il suo modo di fare-

-wow- disse Oliver sorpreso da quelle parole perché mai aveva sentito dire qualcosa del genere al rosso per un ragazzo con in quale era stato insieme solo un giorno -ti piace davvero tanto. Perché non lo hai portato qui? Con altri lo hai fatto e non è durata se non per quella sera-

-perché...il mio istinto mi ha messo in allerta tutto il tempo anche se non so come mai- sussurrò Gabriel.

-il tuo istinto? Di solito funziona con i vampiri...è un vampiro?-

-no- la risposta era stata velocissima tanto che sorprese Oliver -è stato sotto la luce del giorno davanti a me quindi no-

-sai che ci sono dei vampiri che possono farlo e...-

-sono leggende Oliver. Non ne abbiamo mai incontrato uno, mai! E sono secoli che cacciatori di vampiri dicono di non vedere vampiri alla luce del sole-

-va bene ma non ti scaldare tanto- ridacchiò Oliver notando come l'altro si fosse messo sulla difensiva immediatamente segno che forse ci teneva anche più di quanto voleva dimostrare, o forse non se ne era nemmeno accorto, al ragazzo che aveva conosciuto.

-comunque l'altro motivo, principale, per il quale non l'ho portato qui sono quelle- e il ragazzo indicò le mappe e poi le armi che usavano contro i vampiri che erano accatastate a terra vicino la parete -non volevo mi prendesse per pazzo-

-con altri non ti sei fatto problemi-

-e poi com'è finita? Mi hanno dato del pazzo perché credo che i vampiri esistano- Gabriel prese un profondo respiro -alcune volte mi viene davvero voglia di far uscire i miei canini e vedere poi come reagiscono nello scoprire che non sono pazzo-

-se ti preoccupavi di quello potevi mandarmi un messaggio e farmi sistemare tutto in tempo. Lo sai che sono sempre sveglio di notte per questo- e l'uomo indicò le mappe.

-Oliver noi...non avresti fatto in tempo okay? Possiamo chiudere il discorso?-

-sai che se continuerete a vedervi fino alla fine lo porterai qui e quindi sarai costretto a dirgli cosa fai per vivere-

-possiamo iniziare a tenere nascoste le armi e tutto quello che potrebbe far pensare al fatto che siamo cacciatori di vampiri- disse prontamente Gabriel che voleva che le cose con Rakanja non si fermassero a quel giorno come era successo tante altre volte con altri ragazzi. Con gli altri non ci era rimasto tanto male perché non era stato preso come invece era preso da Rakanja -e poi gli ho detto che faccio disinfestazione cosa che non è del tutto sbagliata-

-sei tu quello che lascia sempre tutto in giro quindi sei tu quello che per primo deve iniziare a sistemare tutte le armi che lasci sempre in giro. Posso tenerti il gioco per un po' ma se le cose con te e questo ragazzo dovessero andare bene, e credimi da come stai reagendo lo spero proprio visto quanto ci tieni, dovrai dirgli la verità-

-e se lui non mi credesse? Non voglio rovinare qualcosa che potrebbe essere importante e...-

-cercherai un modo per fargli capire che non sei fuori di testa ma che è la verità. Potresti anche rivelargli quello che ti è successo e...-

-no, quello mai- Gabriel scosse la testa -preferirei davvero che tu sia l'unica persona a sapere quanto marcio è il mio sangue-

Il vampiro e il cacciatoreWhere stories live. Discover now