Capitolo 12

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Oliver non riuscì a non trattenere una risata dopo venti minuti che vedeva Gabriel controllare ogni minimo angolo del loro appartamento.

-non ridere- protestò Gabriel guardando male l'uomo -non deve esserci niente che mi collega ai cacciatori di vampiri okay?-

-sono giorni che ormai abbiamo l'appartamento in ordine quindi non vedo perché improvvisamente sei così tanto in ansia. Forse ti preferivo quando credevi avesse volontariamente ignorato il tuo messaggio-

-so che sono giorni che sistemiamo tutto ma non vorrei davvero che trovasse qualcosa che possa fargli domande. E anche tu non fare troppe domande- Gabriel puntò un dito in direzione dell'uomo che ridacchiò.

-non ho intenzione di fare il terzo grado al tuo ragazzo in questo momento anche perché devo incontrare un vampiro che forse ha delle informazioni sulle arene-

-da solo? Perché non me lo hai detto? Non avrei invitato Rakanja qui-

-Gabe l'ultima volta con un informatore non è andata tanto bene quindi permettimi di incontrarlo da solo questa volta. Tu passa una buona serata con il tuo ragazzo e basta. Ti farò sapere tutto-

-va bene- sussurrò Gabriel poco convinto in realtà di voler lasciare che Oliver incontrasse da solo il vampiro.

-goditi la serata con il tuo ragazzo e basta- e Gabe annuì nuovamente proprio nell'esatto momento in cui qualcuno suonò al citofono e subito Gabriel saltò sull'attenti correndo verso l'apparecchio.

-si?-

-ciao amore- sentì dall'altro capo e di istinto Gabriel sorrise riconoscendo la voce di Rakanja.

-terzo piano coglione- e Gabriel aprì il portone e si voltò verso Oliver -niente domande strane-

-lo hai già detto- scosse la testa divertito Oliver e rimase un attimo perplesso quando sentì suonare il campanello della loro porta. Come aveva fatto il ragazzo di Gabe a farsi tre piani e mezzo di scale così velocemente? Gabriel sembrò non farsi problemi e aprì prontamente la porta per far entrare il ragazzo in casa.

Oliver ci mise letteralmente due secondi a capire cosa fosse in realtà il moro ma decise di rimanere in completo silenzio. Come diavolo aveva fatto Gabriel, che di solito era molto più bravo di lui ad individuare i vampiri, a non accorgersene? Certo gli occhi non erano rossi come al solito ma poteva bellamente averli coperti grazie a delle lenti a contatto. Possibile davvero che Gabe si fosse fatto fregare dal vampiro solo perché camminava sotto la luce del sole?

-salve- salutò il moro quando si accorse dell'altro uomo presente nel salottino dell'appartamento mentre iniziava a sentirsi stranamente al sicuro in quella casa dopo aver fatto il primo passo. Al sicuro si ma comunque sentiva fin troppa puzza di aglio: perché diavolo il suo ragazzo era fissato così tanto con l'agio?

-quindi tu sei Rakanja- disse Oliver cercando di capire se potesse essere un vampiro pericoloso ma il ragazzo, almeno aveva l'aspetto di un ragazzo, sembrava rilassato e a suo agio come se non fosse pronto ad attaccare. Molto probabilmente nemmeno il vampiro si era accorto che Gabriel era un cacciatore di vampiri.

-si, signore- confermò il moro annuendo e sorridendo.

-Oliver- ringhiò Gabriel guardandolo come per ricordargli che non doveva fare domande.

-non gli ho fatto nessuna domanda da interrogatorio Gabe- ridacchiò Oliver -io esco e divertitevi bambini- dicendo ciò mise una mano sulla spalla di Gabriel che alzò gli occhi al cielo -se avete fame ci sono dei panini all'aglio in cucina- e così dicendo uscì di casa con Rakanja che si era per un attimo irrigidito.

-hai fame?- domandò Gabriel al suo ragazzo.

-no tranquillo-

-i panini all'aglio sono davvero buoni sai?-

-immagino ma non mi piace l'aglio- mentì Rakanja -e poi non ho fame, ho mangiato parecchio a pranzo- e poi cercò in qualche modo di cambiare argomento -secondo te gli vado bene?-

-ad Oliver?- domandò sorpreso Gabriel che era rimasto anche confuso dal fatto che l'altro non sopportasse l'aglio quando lui era letteralmente sempre circondato dall'odore di aglio -perché ti preoccupi?-

-perché mi hai detto che è come se fosse tuo padre e io...senti uno dei primi ragazzi che ho avuto diciamo che i genitori non erano tanto contenti del fatto che stesse con un ragazzo quindi dall'ora ho paura di rovinare famiglie- la verità era però che era un'epoca quella nella quale aveva conosciuto Percy in cui essere gay non era per niente ben visto.

-Oliver sa da una vita che sono gay- sussurrò Gabriel -non devi preoccuparti e poi sa che non può decidere per me con chi stare- Rakanja a quelle parole annuì felice per il momento della cosa -non potevi dirmelo prima che non ti piaceva l'aglio?- aggiunse poi il rosso spingendo il suo ragazzo verso quella che era la sua camera. Inizialmente voleva passare solo un po' di tempo con l'altro ma visto che Oliver era fuori potevano fare anche altro senza avere il timore di essere scoperti.

-perché dovevo dirtelo?- chiese invece Rakanja che una volta capito quello che voleva realmente fare il ragazzo si buttò sul letto trascinando dietro l'altro in modo da farlo sedere sulle sue gambe a cavalcioni.

-perché mangio aglio quasi tutti i giorni e dovresti averlo sentito-

-non mi da fastidio su di te- e Rakanja era serio -semplicemente non mi piace da mangiare- il vampiro iniziò ad accarezzare la gamba destra di Gabriel con molta calma -scusa se non ti ho risposto subito ma stavo lavorando- mentì il moro. Dire che viveva in una città sotterranea non era poi tanto una buona idea al momento.

-tranquillo, come sta andando? Non voglio i particolari ovviamente solo sapere se va tutto bene e se sei in pericolo-

-tranquillo al momento sono bloccato con le mie indagini- rispose sinceramente Rakanja -qualcuno mi sta tenendo d'occhio quindi non posso fare molto e devo stare buono per un po'-

-non fare cose avventate- sussurrò Gabriel lasciando un bacio sulla guancia di Rakanja e poi un secondo a stampo sulle sue labbra.

-non farò niente di avventato, te lo prometto- confermò Rakanja prendendo il volto di Gabriel tra le mani per avvicinarlo ancora e baciarlo nuovamente.

Il vampiro e il cacciatoreWhere stories live. Discover now