II

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simone

la ricreazione era appena suonata, e dopo 1 ora di latino con Lombardi avevo bisogno di svagarmi.
da quando manuel non c'é a scuola sono quasi sempre solo, e anche se la scuola era iniziata 1 settimana non ero ancora riuscito ad abituarmi alla sua assenza.

prima passavamo la ricreazione insieme, a baciarci nel nostro posto sulle scale, 3^ scalino, o in biblioteca. il banco alla mia destra é ancora vuoto, così come il mio petto. sento ancora quell'orribile pesantezza sul cuore, mi manca tutto di lui.
i suoi capelli ricci, i suoi profondi occhi neri, la barba sul suo viso che lasciava crescere ma non in maniera volgare. mi manca il suo modo di mettersi sempre nei guai, le sigarette condivise e fumate insieme, come riusciva sempre a farmi sorridere, la sua voce, il modo in cui parla il dialetto romano, il suo corpo nudo vicino al mio.

la campanella suona,un'altra ricreazione era passata. so che devo lasciare andare il passato, manuel non tornerà, e se lo farà, non per me.

torno in classe, tra l'affollamento della ricreazione e mi siedo al mio posto, dando un altro sguardo al banco vuoto alla mia destra e prendendo il libro di filosofia, visto che ora sarebbe venuto papà a fare la sua ora.

ora siamo tutti in classe, e dopo qualche minuto passato a parlare con ryan di sport (penso sia troppo fissato con il calcio), papà arriva.

dante:- ciao carissimi! tutto bene?-
matteo:- beh professo' che dire, ennesimo 3 di lombardi - dice sbuffando ormai rassegnato.
dante:- dai matte' sempre meglio di 2 - matteo sorride e fa le spallucce.
dante:- allora ragazzi, prima di concludere la lezione su Eraclito della scorsa volta ho un annuncio da farvi!- tutti eravamo sorpresi, me compreso, chissà cosa aveva combinato mio padre sta volta.
dante:- allora, entra pure - dice facendo cenno alla porta.

un bagliore di luce entra dalla finestra insieme a un ragazzo, che sembra luminoso quanto esso.
era alto, dai capelli abbastanza lunghetti divisi da una riga centrale che gli cadevano dai lati, questi di un colorito biondo cenere. i suoi occhi erano azzurri e attraenti, la pelle chiara e il naso leggermente arcuato.
era bellissimo.
appena l'ho visto é come se avessi perso un colpo. il mio cuore é sprofondato e la sensazione era stranissima ma mi piaceva, mi dava piacere e leggerezza.

dante:- lui é mimmo, da domani parteciperà alle lezioni con voi - mio padre sorride dandogli una pacca sulla spalla, lui sorride, aveva un sorriso stupendo.
mimmo:- ciao a tutti - la stessa voce del telefono.
dante:- presentati un po' dai -
mimmo:- ehm, vengo da napoli, ma sono stato qui a roma in carcere -
matteo:- in carcere!? c'ha fatt?-
mimmo:- rapina, a mano armata, anche se la pistola non funzionava - matteo rimane a fissarlo sorpreso.
viola:- ora sei libero?-
mimmo:- mi hanno dato la semi-libertà, e il prof che mi segue da napoli ha deciso di farmi partecipare alle lezioni -
dante:- oltre questo! mimmo rimarrà il pomeriggio a scuola per lavorare in biblioteca, se avete bisogno di consigli sta lui! anche se,mimmo, dubito che usino la biblioteca- tutta la classe ride, io accenno un sorriso, ero come ipnotizzato.

dante:- ok ragazzi salutate mimmo, oggi rimarrà in biblioteca, da domani sarà con voi - tutti in coro lo salutano e lui accenna un saluto uscendo dalla classe. aveva una felpa nera e dei pantaloni di jeans scuri e larghi.

il resto della giornata scolastica l'ho passato pensando al ragazzo. era davvero bello e la mia mente era focalizzata solo su di lui. sembrava anche una brava persona, anche se, é stato in carcere, effettivamente qualsiasi persona lo veda da fuori potrebbe immaginare che sia un "cattivo ragazzo".ogni tanto i suoi occhi mi apparivano in testa senza farlo apposta.

oggi avevo allenamento, di solito sarei andato in biblioteca a fare i compiti prima di allenarmi, ma pensandoci, ci sarebbe stato mimmo oggi.
mi stavo dirigendo fuori dalla classe per prendere dei panini dal bar qui fuori, dove incontro mio padre.

dante:- simo' vieni che ti offro un panino -
simo:- tranquillo pa', ho i soldi-
dante:- ora che sto fammi offrire caro, ah, ho una notizia per te, anzi, 2-
simo:- dimmi -
dante:- mamma, forse tornerà mese prossimo- sgrano gli occhi felice, era partita 4 anni fa ma la sentivo ogni settimana, solo l'idea di rivederla mi fa sciogliere il cuore.
simo:- ma che bello pa' - sorrido e lui fa lo stesso a sua volta.
dante:- sono felice che ti faccia piacere, mentre ah, la seconda notizia - non avevo un buon presentimento, dato il suo cambio di voce.
dante:- allora, mimmo, verrà a vivere da noi-
simo:- cosa? perché?-
dante:- beh, la semi-libertà prevede che viva fuori, ma non ha soldi e un posto dove stare, pensavo di fargli guadagnare qualcosa a scuola così che poi possa permettersi qualcosina,tipo un appartamento, ma ora penso sia il caso di farlo stare da noi -
dante:- una volta al mese starà al carcere a dormire, spero non sia un problema per te, la nonna ha detto che a lei fa piacere -
simo:- nono, a me va bene, penso sia la scelta giusta - il mio cuore batteva fortissimo, e mio padre sorride.
dante:- perfetto, camera tua é grande, dormirete insieme - il mio cuore sembra star uscendo dal petto, non provavo questa sensazione da moltissimo, ma la cosa strana é che la provavo con manuel.

dopo aver pranzato con mio padre ho preso coraggio e mi sto dirigendo in biblioteca.
avrei dovuto dire a mimmo questo ultimo particolare, visto che papà voleva farli una sorpresa. una specie di ansia positiva mi invadeva il corpo, il mio cuore batteva sempre piu forte e ho iniziato a sudare, mentre bussavo alla porta della biblioteca.

mimmo:- avanti -
sospiro, mi faccio coraggio e apro la porta, trovandomi il ragazzo di prima intento a sistemare dei libri su un tavolo al centro della stanza.
quando si rende conto che ero entrato, mi guarda e lì il mio cuore ha fatto un salto.

mimmo:- ciao! hai bisogno qualcosa? -
simone:- ciao, sono il figlio del professore, abbiamo parlato una settimana fa- le mie guance erano rosse, e le mie mani sudate.
mimmo:- oh piacere mio! tuo padre é come un eroe per me!- mi stringe la mano sorridendomi e io ricambio la stretta.
mimmo:- cosa posso fare per te simone?- si ricorda il mio nome.
simone:- in realtà sono venuto per dirti una cosa -
mimmo:- dimmi tutto- sospiro, sentendo il cuore a palla.
simone:- verrai a vivere da noi - lui fa una faccia sorpresa.
mimmo:- no davvero simone non posso, tuo padre ha gia pagato i miei studi e mi ha dato un lavoro, non posso proprio accettare-
simone:- no mimmo, non puoi stare in carcere -
mimmo:- e tu come lo sai?-
simone:- ehm, ho parlato con papà, davvero ci farebbe solo piacere -
mimmo:- no non posso proprio accettare -
simone:- perfavore!- inconsciamente gli tocco la spalla con la mano, per poi ritirarla velocemente, che pensavo!?
mimmo:- nessun problema vero?-
simone:- nessuno, dormirai con me !- non ho fatto caso alla frase appena uscita dalla mia bocca e lo vedo leggermente sorpreso e arrossito in viso.
simone:- o-ovviamente in letti separati eh - lui ride vedendomi in difficoltà.
mimmo:- tranquillo, so che t'piacess - sorrido leggermente.
simone:- posso offrirti il pranzo?-
mimmo:- no, davvero, peró mi servirebbe aiuto con i libri, se non hai da fare -
simone:- ho allenamento alle 4.30, credo che ce la possiamo fare vero?- lui sorride e il mio cuore si scioglie definitivamente, non sapevo perché provocava questo effetto su di me.

mimmo:- fai sport a scuola quindi?- stavamo raggruppando i libri per lettere, entrambi seduti attorno al tavolo principale della biblioteca vuota.
simone:- si, faccio rugby -
mimmo:- beh, potevo immaginare- ci penso.
simone:- perché?-
mimmo:- ehm, non so hai il fisico da quello che vedo - dice gesticolando con le mani, facendo segno alle spalle.
simone:- mh diciamo, a te piacerebbe fare sport a scuola?-
mimmo:- mh, no. mi piace qua, poi nda palestr 'e sudd ass'- sorrido.

parliamo del piu e del meno, delle nostre vite. del fatto che io non vedo mia madre da 4 anni, lui é orfano di padre e ha vissuto in pessime condizioni, l'amore e la stima per mio padre, il carcere e il motivo per cui é finito dentro, la scuola e il nostro rapporto con essa. non é un ragazzo studioso e che fa amicizia facilmente, ma amo sentirlo parlare anche se relativamente non lo conosco, é solare e sa esprimersi, amo il modo in cui parla e esprime le sue opinioni, e durante tutto il pomeriggio il mio cuore non smetteva di battere forte, come non faceva da molto.

simone:- mimmo io vado, ho allenamento, papà passa a prenderti alle 17.30 -
mimmo:- va bene tu a che ora finisci?-
simone:- dovrei stare a casa per le 19.00 -
mimmo:- va bene, buon allenamento, grazie della compagnia!-
simone:- e di che, ci vediamo a casa -
mimmo:- ciao!- esco dalla stanza sospirando, come avrei fatto a levarmelo dalla testa?

lampo - mimmoneWhere stories live. Discover now