IX

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simone

domenica mattina dovrebbe essere riposo, no? no. e io che amo dormire, e lo farei per 2 giorni di fila, non riuscivo a sopportare il fatto di svegliarmi presto, ma devo ammettere che se mi sveglia mimmo, un sorrisetto lo faccio.

scendo in cucina, assonnato al livello massimo, mi sentivo sudato, non so il motivo, ma faceva estremamente caldo.

dante:- simone! ciao!-
virginia:- buongiorno caro, sai mimmo, da quando ci sei tu in questa casa simone appena lo chiami scatta in piedi - mi siedo affianco a mio padre, difronte a mimmo che sorride imbarazzato, ancora con gli occhi del sonno.
floriana:- davvero? io ci mettevo le ore per fargli aprire gli occhi da piccolo!- mia madre mi sorride, e mi sento arrossire un po'.
simo:- ma papà, perché sei a maniche corte?-
dante:- eh ao simo', stanno 23 gradi -
mimmo:- fino a ieri stavano 12 gradi, com'é possibile?-
dante:- non chiedermelo mimmo io faccio filosofia non geografia -
floriana:- comunque perché non stai ancora a dormire simo?-
dante:- oggi verrà a messa con me!- mamma guarda prima papà e poi me abbastanza scioccata.
floriana:- a messa? simone? in chiesa?-
simo:- sono un po' costretto -
dante:- passiamo del tempo padre e figlio!-
mimmo sorride bevendo il suo cappuccino, alza lo sguardo e i nostri occhi si incrociano involontariamente, subito tolgo lo sguardo.
dante:- vai a prepararti dai, mettiti qualcosa di leggero anche a manichine, fuori fa ancora piu caldo -
simo:- posso mangiare la mia colazione o no?-

sono in camera mia, sono appena uscito dalla doccia. mi sono poggiato addosso una maglietta a maniche corte bianca molto semplice, e dei jeans abbastanza larghi da sotto. ad un tratto, mentre stavo mettendo la mia cinta di diesel, la porta si apre, e mimmo entra in stanza. ormai avevo quasi paura a stare solo con lui, chissà cosa gli averi fatto se non avessi tutto il mio autocontrollo.

mimmo:- lo vedi u chirichett - gli sorrido finendo di sistemare la cintura.
simo:- sei credente mimmo?- mi avvicino a lui.
mimmo:- una mezza cosa, da piccolo frequentavo un asilo di suore, ma sinceramente alcune cose non le capisco-
simo:- tipo?-
mimmo:- boh sinceramente della bibbia non capisc nient, ma la cosa che più non capisco é un'altra, quando gesù dice di amare i propri nemici, perché mai dovrei amare un mio nemico?-
simo:- beh non so, magari perché amare i propri amici é facile-
simo:- per me amare te é facile - non so come, e con quale coraggio lo avevo detto, mi era scappato proprio, spero vivamente che non pensi qualcosa di strano, dannato simone, ora sei pure tutto rosso.
mimmo:- quello anche per me - mi guarda in viso, rimaniamo a guardarci per un bel po', aveva degli occhi assurdi, la sua pelle sembrava morbidissima, avrei voluto baciarlo, volevo mettere le mani nei suoi capelli, sentire il suo corpo sul mio.
dante:- allora! siamo pronti?- io e mjmmo ci muoviamo di scatto, eravamo entrambi in uno stato di "trance".
simo:- si arrivo, ho finito -
mimmo:- tra quanto torni?-
simo:- forse 1 oretta, a dopo mimmo - poggio una mano sulla sua spalla e lui mi sorride.
mimmo:- ciao simo'- vado via, raggiungendo papà, che era ormai in giardino.

simo:- eccomi - metto la cintura di sicurezza e mio padre accende la macchina, uscendo dal nostro giardino.
dante:- allora? da quanto ti piace mimmo?- stavo quasi per cadere, anche se stavo seduto con tanto di cinta.
simo:- che?- ero ormai tutto rosso e il mio cuore stava battendo di nuovo fortemente.
dante:- da quanto ti piace mimmo?- inizio ad emettere suoni balbuzienti senza farlo apposta.
simo:- dal primo giorno in cui si é presentato a scuola - mio padre alza le sopracciglia annuendo.
dante:- cazzo simo' da molto eh, stai cotto -
simo:- d-da cosa lo deduci?-
dante:- stai balbettando, sei tutto rosso, e poi dai, come se non avessi visto la mano sopra la sua gamba l'altro giorno a cena dai- arrossico e mi copro il viso imbarazzato, facendo ridere mio padre.
dante:- o non fraintendere, lo sai che vi vedo molto bene insieme? avete già fatto sesso? se si, siete stati molto silenziosi perché non vi ho sentiti proprio - a quella domanda mi strozzo con la mia stessa saliva.
simo:- no pa'! non abbiamo fatto niente! poi non so nemmeno se gli piaccio, come posso fare qualcosa se sto col dubbio!- mio padre mi guarda scioccato.
dante:- ma ti rendi conto di quello che hai detto?-
simo:- ehm, no?-
dante:- non sai se gli piaci?!- annuisco.
dante:- simo', ma ti rendi conto che ti mangia con gli occhi?! l'altra sera ero convinto che appena tornati a casa non sarei riuscito a dormire per sentirvi in camera vostra!-
simo:- pa' smettila!- ero super imbarazzato e questa cosa lo faceva sempre più ridere.
simo:- comunque, seriamente?-
dante:- che cosa?-
simo:- hai detto che.. mi mangiava con gli occhi, sei sicuro?-
dante:- simo, amore mio, sei bravo a scuola, sei sportivo, sei bello, ma non li sai proprio leggere i segnali degli occhi- rido sbuffando.
dante:- sicuramente gli piaci, si vede tantissimo, ma secondo me é ancora confuso, sai che stava con una ragazza e sarebbe la sua prima esperienza con un ragazzo - annuisco, ero felice, significa che avevo qualche possibilità? mio dio, stento a crederci.
dante:- e muoviti cazzo il semaforo é verde!- torno a fantasticare su mimmo, guardando papà litigare tra il traffico di Roma di domenica mattina.

lampo - mimmoneWhere stories live. Discover now