Capitolo 7

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Non ho raccontato a Martina cosa è successo con Miller, non ancora

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Non ho raccontato a Martina cosa è successo con Miller, non ancora. La mia lezione a quanto pare, è servita... ha dato i suoi frutti. 

Aron è mancato dal campus per due giorni, da dopo la festa, poi è rientrato e fino ad oggi non mi ha rivolto né uno sguardo, né una parola.

Il motivo per cui non riesco a pralarne alla mia migliore amica è semplice, quanto difficile... come posso spiegarle che odio Aron Miller, con tutta me stessa...un bastardo, dispotico, rabbioso, egocentrico, autoritario e violento...e allo stesso tempo l'ho desiderato. Ho desiderato le sue mani su di me, la sua bocca sulla mia, ho desiderato che mettesse in pratico ogni, cazzo di parola che mi aveva sussurrato in quella rimessa...come si spiega questo? Beh! io non ne sono capace...forse!

Il giorno dopo la festa, mi sono scusata con Oliver per il bacio, ero ubriaca e non dovevo farlo. Non ho mai giocato con i sentimenti altrui, ma da quando conosco Miller, qualcosa di contorto e malvagio sta uscendo fuori dal mio controllo. Sono aggressiva e incazzata la maggior parte del tempo. Ho risposto male anche a mia madre ieri, poi Martina ci ha messo una toppa, inventandosi che sono stressata per via delle lezioni. Io non sono così, io sono "tutti i colori", lui è...Aron Miller, un mondo di tenebre, di segreti, di odio, di rabbia...e di inspiegabile curiosità per me.

Oggi sono dieci giorni esatti,  dalla sera della festa.  A mensa mangiamo spesso con Oliver, che non perde tempo a provarci con me, sedendosi vicino e cercando di farmi ridere con batture sui compagni di corso, o su Valery che poi si incazza, o sussurri di quanto sono bella, di quanto vorrebbe conoscermi meglio e così via...

Il fatto è che, non sono in vena, mi sento strana, la mia luce interiore si è affievolita. Non riesco più ad essere giocosa e festosa, sono sempre seria, risucchiata in un vortice di malinconia che non viene da me...sembra che qualcuno mi abbia trapiantato l'anima.

La mia giornata, ormai, è fatta di: lezioni, mensa, lezioni, biblioteca, studio, dormire...un loop che mi sta sfiancando.

Sono in camera e vedo Martina che si affaccia alla mia porta, mi fissa, mi studia, mi inquieta! Sta con le braccia conserte appoggiata allo stipite della porta ed io sono seduta sul letto con le gambe incrociate, ed il libro di Diritto aperto sulle mie cosce, poi finalmente parla

<Dobbiamo parlare Ame> è seria...troppo seria, fa qualche passo avanti, fino a sedersi sul mio letto

<di cosa esattamente?> lo chiedo, anche se so benissimo dicosa vuole parlare

<del tuo stato d'animo, voglio che mi parli di ciò che è successo alla festa...da quel giorno qualcosa dentro di te si è spento> è seria e preoccupata, cerca il mio sguardo

<non ne voglio parlare> parlo con un filo di voce, lasciando lo sguardo sul mio libro, che, credo non sia nemmeno aperto alla pagina giusta dell'argomenti di studio

<Le strade sono due: uno, ti apri e mi parli, ti sfoghi e io ti prometto che non ti giudicherò; due, chiami tuo padre e ti fai indicare una pista nelle vicinanze e ti vai a sfogare lì! Ma così non puoi andare avanti> a quelle parole alzo lo sguardo per poi fissarla

SUNSHINE (Colombo's Series #3)Where stories live. Discover now