Capitolo 29

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"Non sempre ciò che perdi lascia un vuoto, semplicemente delle volte,
lascia spazio".

Aysel

<<Fa freddo>> mi accovacciai.

<<Hai la coperta>> disse Azrail, breve e coinciso.

<<C'è un camino>> addolcii la voce cercando di corromperlo.

<<Davvero?!>> si finse sorpreso.

<<Puoi accenderlo?>>.

<<Puoi farlo benissimo da sola, con le tue manine fatate>> mosse le dita in qualche sorta di onde.

<<Ti sembro Keegan per caso?>>

<<Ti sembro la prescelta per caso?>> Azrail si indicò e sollevò un sopracciglio, continuando a prendersi gioco di me.

<<Peccato che la prescelta non possa accendere un fuoco>> rimarcai le parole per lanciargli bene il concetto. Come pensava che avrei potuto farlo?

<<Sono settimane che ti viene detto che hai le capacità di sconfiggere un essere soprannaturale che ha quasi sterminato la nostra specie, e tu credi ancora di non poter accendere un fuoco?>>

In effetti, ipoteticamente parlando, non era un ragionamento errato.

<<Guarda il camino, concentrati e immagina la fiamma che divampa dal fondo>> mi consigliò disinvolto e indicò il punto.

Osservai nella direzione che mi aveva suggerito e decisi di provare, solo per quella volta gli avrei concesso il privilegio di obbedire ai suoi comandi.

Cercai di concentrarmi, socchiusi gli occhi, mi figurai una piccola scintilla nella mente e... Azrail diede un morso al biscotto, sbriciolando sulla sua estremità della coperta.

Lo fulminai con lo sguardo e, nonostante il mio ammonimento, diede un altro morso. <<Hai finito?>>.

Sorrise e posò teatralmente il biscotto.

Scossi la testa e cercai di concentrami di nuovo, ripetei le istruzioni. Osservai nella direzione indicata, socchiusi gli occhi, immaginai una scintilla e... Qualcosa brillò nel buio.

Stentavo a crederci.

Sentii il lontano rumore di uno scoppiettio propagarsi e una fiamma divampò. Avevo acceso il fuoco, io, Aysel Livermore, da sola.

<<Hai visto che se ti impegni le cose le sai fare>> la voce profonda di Azrail ruppe il mio entusiasmo.

<<Almeno a differenza tua io ne ho le capacità>> mi vantai improvvisante sicura di me e lo squadrai da capo a piedi: i capelli corti biondi, la maglietta nera, le gambe massicce.

<<Non mettermi alla prova>> mi inchiodò con lo sguardo al divano, stava dicendo seriamente.

Dei brividi corsero per tutta la schiena al tono della sua voce autoritaria. Non ero d'accordo con la reazione del mio corpo a quella situazione ma, ero affascinata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 10 ⏰

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