(Can we be friends?)

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Niall prese le due tazze che aveva preparato con del the e si diresse nel salone, dove c'era Louis ad aspettarlo.

«Ho risposto» lo informò quest'ultimo.
«Finalmente! Ora bisogna solo aspettare che-»
«Porca puttana! Ha visualizzato» imprecò incredulo.

Cazzo

Niall si precipitò accanto a lui, cauto a non far cadere niente a terra. Si sedette e appoggiò la tazza destinata a Louis sul piccolo tavolino davanti al divano; la sua tra le mani mentre analizzava con attenzione ogni singola espressione dell'amico.
Aveva quasi più ansia di lui nell'aspettare e scoprire la risposta.

«Ah»
«Cosa? Ch'è successo?» Niall si era sporto a sbirciare sul telefono di Louis.
«No! Ma fa sul serio?» domandò al nulla, dato che Louis era rimasto in silenzio a fissare lo schermo.

Il biondo non riusciva proprio a crederci. Aveva passato l'intera giornata a cercare di convincerlo di rispondere a quei messaggi e cosa fa Harry? Non solo manda tutti i suoi sforzi all'aria, ma pianta pure in asso Louis così?! No, non l'accettava.

«È tutto risolto, allora» aveva esordito l'amico.
«Non dirmi che ne sei contento»
«Certo che ne sono contento! Non dobbiamo più parlare di niente, tutto come prima. È il solito Harry, non si ricorda niente della festa»
«Se non si ricorda niente della festa come fa a sapere che sei stato tu ad accompagnarlo a casa?» a Niall quella risposta puzzava di menzogna.

È un vigliacco. Lo siete tutte e due

«No, Niall. Non provarci nemmeno ad iniziare con questa storia. Gliel'avrà detto Taylor oggi, quando si sono incontrati. Non mettermi in testa altre paranoie»
«Non sono paranoie, Louis! Lo conosci meglio di me, lo sai che sta mentendo»
«Io...» l'aveva messo alle strette, non riusciva più a controbattere.

«Ascolta, perché non insisti lo stesso? Mettiamo caso che lui davvero non si ricordi niente, giusto?» e aspettò che l'altro annuisse prima di continuare.
«Tu ti ricordi tutto! Non potete non parlarne. Pensavi di non avere alcuna possibilità fino a due giorni fa e ora ti ha baciato! Non farmi credere che tu sia davvero contento di tutto questo. Eri disperato quando sei venuto qui a raccontarmi ogni cosa nel dettaglio; ma vedevo quanto tu ci sperassi, quanto tu stessi già immaginando come sarebbero potute andare le cose tra di voi.»

«Non è così semplice»
Gliel'aveva detto pure alla festa.
«Lo so»
«Parlare potrebbe rovinare tutto...»
«Lo so»
«E allora perché insisti che dovrei farlo?»
«Perché non ce la faccio più a vederti così, sei a un passo dall'essere felice»

E io a un passo dal non doverti più ascoltare su quanto tu ed Harry non possiate stare insieme

Ma non lo disse ad alta voce, lasciò che il sarcasmo rimanesse nella sua testa. Anche se c'era un fondo di verità, per com'era angosciato Louis al momento, avrebbe frainteso e si sarebbe sentito in colpa per averlo assillato tutto questo tempo — e ancora adesso — con le sue preoccupazioni.

«O a un passo dal cadere nel burrone» scherzò amaramente l'altro, appoggiando il capo sulla spalla dell'amico.
«Beh, sì. C'è anche questa possibilità» concordò Niall avvolgendolo con un braccio.

Rimasero in silenzio per un po', seduti sul divano. Lo schermo del telefono di Louis ormai spento.

«Fai quello che ti senti, non posso costringerti — anche se ho ragione. Ma qualsiasi sia la tua scelta, devi rispondere. Hai già visualizzato...»
«Cazzo!»

Louis si alzò di scatto, sbloccando il telefono e iniziando a camminare avanti e indietro difronte a Niall — tentativo di scaricare la tensione.

«Cazzo, cazzo, cazzo...» sussurrava in continuazione.

Le dita che continuavano a digitare frasi, parole su parole una dietro l'altra; ma puntualmente cancellate.

«Fatto?» chiese quando vide l'altro riposare il telefono nella tasca dei pantaloni.
«Sì, fatto. Cioè...»
«Non gliel'hai detto, vero?»
«Ci ho provato, volevo farlo ma...»
«Louis non devi giustificarti con me, lo sai»

Non avrei dovuto essere così insistente

«Sì...» e si avvicinò al tavolino per prendere la tazza che Niall gli aveva lasciato.

«È che... ok, sono consapevole anch'io che Harry stia spudoratamente mentendo. Il "tranquillo, volevo solo sapere se avessi fatto qualche cazzata con Taylor" non è una scusante valida agli altri messaggi o alla chiamata, e questo lo so. Anche il fatto che si siano incontrati è strano ma avrebbe senso: sono stato io a dire a Taylor di parlargli l'indomani, quindi posso pure crederci che si siano visti...» Non lo guardava. Era concentrato sulla propria presa sulla tazza colorata, in attesa che si raffreddasse ancora un po' la bevanda.

Niall riusciva a vedere come Louis stesse collegando i punti fra loro, mentre tornava a sedersi accanto a lui.

«Se si fosse disperato così tanto per sapere le cazzate che ha fatto con la sua ex, sarebbe stato più insistente, molto più insistente. Sembra che lui — non lo so... sembra che abbia passato il tempo a riflettere. Come se quei messaggi iniziali fossero stati scritti d'impulso e solo ora si sia reso conto di aver sbagliato tutto»
«Dici che si è pentito di averti scritto?»
L'altro annuì per quanto poteva, dando qualche sorso al the prima di continuare a parlare.

«Ne sono certo. Ed è questo quello che mi frena dall'affrontarlo, perché comportandosi così è evidente che voglia dimenticarsi di tutto. Io... oh, cazzo! Io ho detto quelle cose e ora lui ha capito tutto!» si voltò verso di lui preoccupato.
«Non è sicuro, potrebbe solo ricordarsi del bacio e non di quello che hai detto» scrollò le spalle cercando di confortarlo, non del tutto certo di quello che avesse detto.

«Sarebbe cambiato tutto ugualmente. Non importa che noi ne parliamo o meno, o che lui se ne ricordi. Io ero sobrio e — Dio, quanto sono stato stupido a non farmi accompagnare! Bastava un bicchierino in più, uno! Tutto questo non sarebbe successo: non avrei guidato, non sarei dovuto rimanere sobrio e non avrei accompagnato Harry a casa. Non mi avrebbe baciato!» parlava e contava ogni sua osservazione con le dita man mano che le elencava, lasciando una sola mano a sorreggere la tazza dal manico.
«E invece? Ora sono perseguitato da uno stupido bacio a stampo! Non avrò nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia quando ci rivedremo, sempre se ci rivedremo...»

Il solito drammatico

Niall si lasciò sfuggire uno sbuffo divertito.
«Cosa?» domandò stizzito.
«No, niente. Scusa, ma hai proprio perso la testa. Un altro po' e assisterò al tuo cervello prendere fuoco!»
«Sei un fottuto idiota»
«E tu un fottuto pedofilo»

Era quella la base della loro amicizia: insultarsi e prendersi in giro a vicenda col sorriso stampato sulle labbra. Un ossimoro a dimostrazione dell'affetto che provavano l'uno per l'altro.

«Sono solo due anni di differenza!» precisò Louis, posando la tazza mezza piena sul tavolo per poi appoggiarsi — stravaccarsi per essere corretti — sul divano.
«Mi ha baciato, ci credi?»
Niall appoggiò una mano sul ginocchio dell'altro dandogli qualche pacca.
«Sì che ci credo, era solo questione di tempo»
«Non dire così che poi ti do corda»
«È la verità: prima o poi saresti scoppiato e ti saresti dichiarato; in quel caso Harry ti avrebbe baciato. Oppure ti saresti ubriacato alla festa — e solo Dio sa che cosa avreste fatto voi due insieme»

«Continui a farlo: insinui che Harry ricambi» lo stava rimproverando, la fronte aggrottata.
«Le mie insinuazioni hanno tutte basi fondate»
«Ad esempio?»
«Ah-ah. Non te lo dico. Devi uscire le palle e andargli a parlare» lo canzonò.
«Chi mi assicura che tu non mi stia manipolando?» ora Louis stava anche assottigliando lo sguardo in sua direzione.
«Nessuno» e alzò entrambe le sopracciglia nel guardarlo mentre finiva di bere.

Wish you were soberWhere stories live. Discover now