Capitolo 32 - Un coltellino e disegni stilizzati

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LARA

La ragazza bionda sposta Dustin e gli si para davanti, guardandomi con aria furente attraverso i suoi occhi vitrei; poi, da sotto il tessuto di una delle gambe dei pantaloni, tira fuori un coltellino.
I miei figli, spaventati, scappano via; mio marito mi allontana ancora di più da lei, ma rimango sempre più attratta dal suo coraggio.
Wolf e l'altra giovane Intrepida, forse anche lei un iniziata, dalla carnagione mulatta le corrono incontro, mentre il fratello del capofazione tenta di farle lasciare l'arma.
Osservo con attenzione il viso tirato e i denti tenuti stretti della gemella di Liam e abbozzo un sorriso.

Non è di qui, questo è poco ma sicuro.
Nessuno, neppure i più villani Intrepidi, si azzarderebbero a fare una cosa del genere a un Escluso; questo non significa che lei sia cattiva, ma coraggiosa: vuole proteggere sé stessa e gli altri da una possibile minaccia con tutte le sue forze.

Porto le mani in avanti e avanzo di qualche passo, lei non può indietreggiare. Tiene il manico dell'arma da taglio con così tanta forza da poterlo rompere e noto che sta tremando.

«Shh» sibilo «Tranquilla, qui nessuno ti farà del male.»
La vedo deglutire e mordersi il labbro inferiore con forza, poi sposta lo sguardo sulla branda mal ridotta dove riposa Liam. I suoi occhi si allargano e inumidiscono in un batter d'occhio; il coltello le scivola via dalla mano sinistra facendo un rumore acuto a contatto con il pavimento; sposta entrambe le mani dinanzi alla faccia paonazza e si accascia al suolo.
Dustin le afferra le spalle, per poi farle poggiare il viso sul suo petto. La ragazza mulatta rimane immobile e con gli occhi scuri puntati sul mio Piccolo Abnegante Scarnito.

«Non è morto» li informo «Sta solo riposando.»
«È colpa mia...» mormora la giovane bionda.
«Natie, tranquilla» la conforta il fratello di Wolf prendendole il viso tra le mani «Hai sentito cosa ha detto l'Esclusa, sta bene...»
«Sì, ma è pur sempre colpa sua se gli Abneganti l'hanno ridotto in questo stato.» ribatte Peter a braccia conserte.
La donna dai capelli rosa gli manda saette dagli occhi, Wolf gli si avvicina minacciando di colpirlo.
«Non sei d'aiuto, Peter.» afferma uno dei due adolescenti che erano rimasti ad assistere alla scena in silenzio, in particolare ha parlare è stato quello con una fascia nera sulla fronte per tenergli alta la frangia bionda.
L'uomo dal viso tatuato alza gli occhi al cielo e sbuffa.

Lo odio quando lo fa.

«Esci.» ordino e tutti si voltano a guardarmi.
«Cosa?» chiede lui.
«Sei diventato sordo con il tempo?» domando di rimando, poi guardo "Natie" accasciata al pavimento. Continua a fissare Liam con uno sguardo carico di terrore.
Ho bisogno di parlarle.
Da sola.

«Anzi» dico «Ho cambiato idea: voi rimanete qui e tu» parlo a gran voce indicando la giovane «Vieni con me.»
Faccio un passo verso di lei, che raccoglie il coltello e si rizza in piedi.
«Perché mai dovrei?» grida, puntandomelo.
«Lara, è rischioso.» mi dice Jack e io scuoto la testa.
«Perché sono una persona molto cara a Liam» affermo continuando a tenere la voce calma «E so che lui si fida di me.»

Natie non sembra scomporsi, neanche quando il fratello di Wolf cerca di farle cambiare idea.
Il suo petto si alza e si abbassa molto velocemente.
«Ah sì?» chiede passando lo sguardo da me a Liam «Come faccio a crederti?»
«Natalie, per favore, non abbiamo tempo per questo.» dice Wolf avvicinandosi a lei, che lo zittisce alzando l'indice della mano destra.
«Taci» tuona «Nessuno ti ha interpellato, questa volta.»
Sorrido, fiera di sentire quelle parole.

Sicuramente non è di qui. Nessuno mancherebbe di rispetto ad un capofazione.

«Che cosa ridi?» chiede subito dopo, ma io non le rispondo. Mi dirigo verso il corpo dormiente di Liam e mi assicuro che abbia al collo il ciondolo che volevo gli venisse recapitato dalla signora Holly Green. Una volta notato, sotto la camicia nera, glielo sfilo e lo mostro a Natalie.
«Questo» affermo «Gliel'ho dato io.»

I suoi occhi si fanno piccoli, piccoli; poi, ripone il coltello in una delle tasche posteriori dei pantaloni scuri.
«Quindi sei tu la persona a lui cara che gli ha dato quella» dice «Allora va bene, accetto di parlare con te; a patto di poter rimanere armata.»
Stringo tra le mani il freddo ciondolo a forma di fiamma e sorrido.
«Come desideri» pronuncio andando ad aprire la porta «Ora seguimi.»
Tengo l'uscio spalancato, e noto che tutti gli Esclusi si erano radunati lì dinanzi cercando di capire cosa stesse succedendo.
Natalie esce e Dustin fa per seguirla.
«Vi prego di restare qui» dico «Voglio parlarle, da sola

**

Io e Natalie camminiamo in silenzio. Passo dopo passo, la vedo guardarsi intorno e lanciare occhiate a tutti gli Esclusi che si azzardano a seguirla.

La porto al palazzo dove prima ero seduta con Charles, Clara e i miei tre figli e salgo le scale.
«Riesci o ti senti stanca?» le domando, ma con mia grande sorpresa lei mi supera, arrivando al piano successivo, per poi bloccarsi e guardarmi, seria. Mi stupisce come mi sembri sempre di più l'opposto del mio Piccolo Abnegante Scarnito. In senso buono, naturalmente.
Arrivate sul tetto, le chiedo di sedersi. Lei, rifiuta.
Vedo la sua gamba destra tremare come una foglia.

Non è solo stanca, ma completamente esausta! Povera piccola...

«Guarda che un po' di riposo ci sta, ragazza.» le dico tendendole le mani. Lei, mi ignora e continua a guardare i palazzi di fronte a noi. Si comporta come una vera Intrepida, ma so che nel profondo non lo è e non lo sarà mai.
Per fortuna.
«Cosa vuoi?» domanda con tono sgarbato.
«Sapere chi sei» rispondo «Cosa ti è successo e cosa sei tu per il mio Liam
«Non si chiama così.» ribatte. Le luci dei lampioni vengono riflesse perfettamente nelle sue iridi e i suoi capelli biondo cenere assumono un colore più grigiastro. Davvero stupendi.
«Giusto» affermo ricordando il fatto che tra gli Intrepidi è possibile cambiare il proprio nome «Come ha scelto di chiamarsi?»
Lei mi scruta con la coda dell'occhio; poi sospira, si toglie il coltello dalla tasca posteriore dei pantaloni e si siede a gambe incrociate, tenendolo comunque l'arma nella mano sinistra. Credo sia mancina.
«Come si sarebbe dovuto chiamare fin dall'inizio» pronuncia dopo essere rimasta ad ascoltare con me il rumore del vento «Andrew.»
Tira su con il naso e abbassa lo sguardo. Con la lama del coltello inizia a incidere dei cerchi sulla pietra, quattro, poi ci aggiunge dei puntini e delle lineette per disegnare loro occhi, bocche e nasi, per poi attaccare queste circonferenze ad altre linee, due grandi e due piccole, da cui ne fuoriescono altre quattro; a due di queste figure aggiunge altre linee per raffigurare dei capelli e, infine, aggiunge su ognuno di questi quattro disegni stilizzati una lettera: Una "B" alla donna più grande; una "T" all'uomo più grande; una "N" alla donna più piccola e una "A" all'uomo più piccolo. Completa il tutto racchiudendo le figure in un grande cuore.
Sul suo viso, le lacrime vengono rese evidenti dalle luci dei lampioni e questo mi apre un vuoto nel petto.
Proprio come se fosse figlia mia, le strofino un pollice su una guancia per asciugargliela.

«Siccome hai molto da raccontare» dico passando ad accarezzarle i capelli corti «Inizia subito.»

Messaggio dall'autrice:

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Messaggio dall'autrice:

Sì, questo è più o meno il disegno che Natalie ha inciso con la lama😅 purtroppo, le mie competenze artistiche non sono un granché, ma spero di aver reso comunque l'idea sia tramite quest'immagine sia tramite le descrizioni.

Ho voluto far narrare questi due capitolo dall'Esclusa perché mi ero resa conto di non poter mettere i fratelli Prior come narratori (essendo addormentati) tantomeno Dustin (siccome era rimasto con Wolf e il resto della combriccola)!
Fatto sta che mi è piaciuto dar spazio a Lara perché avevo intenzione di darle qualche spessore in più è questi due capitoli sono stati (almeno per me) un buon modo per farlo.

Grazie mille per l'attenzione! Un bacio😘

Divergent - Una Scelta Può Ricongiungerli (IN CORSO E IN REVISIONE)Where stories live. Discover now