Prendo il vassoio con sopra i piatti e mi alzo intenta a portarlo sul carrellino.
Ormai venire a pranzo alla mensa universitaria è diventato un'abitudine, così come anche ammirare insieme ad Amy eventuali boni nei dintorni.
Improvvisamente intravedo quei neri e ricoperti di cera capelli di Lucas, si proprio lui, colui che mi ha spezzato il cuore e con cui sono stata fino a metà primo anno di università.
È con una ragazza...molto appariscente. Sul metro e sessantacinque, rossa, labbra super gonfie dal filler, con su una gonna rossa a scolaretta e una camicetta nera, poi ai piedi degli stivaletti neri col tacco.
Tutto sommato molto carina...
Lui invece...beh...il solito bono e super dotato ma narcisista e tossico come sempre.Mi guarda.
Non sapendo come reagire, gli rivolgo un semplice sorriso imbarazzato.-Com'era il tuo pollo, El?- chiede Amy.
-Eh?- mi giro verso di lei, non capendo bene quale fosse la domanda.
-Chi stavi fissando?- chiede, e si gira verso la direzione in cui guardavo.-Ah lui... El non farci caso. È un coglione, ricordi?-
-Si vero...- ma allo stesso tempo continuo ancora a fare sogni erotici su di lui. Perché si, ci sapeva davvero fare.La mia amica mi prende per mano e andiamo via di lì.
Le lezioni sono finite, così finalmente posso tornare a casa.
-Cazzo sta ancora diluviando!- esclama lei.
-Che palle-
Nel frattempo prendo il telefono per controllare l'orario.-È ora, devo andare Amy altrimenti perdo il treno-
-Oh si, giusto. Dai vieni ti accompagno-
Apre l'ombrello fucsia che aveva con sé e una volta sotto ci incamminiamo verso la macchina.Siamo dentro. La accende e parte.
Qualche minuto dopo sono davanti la stazione.-Ciao Amy. Ci vediamo domani- le dico, dandole un abbraccio.
-Ciao El. Scrivimi quando arrivi-
-Certo-
-Ce l'hai l'ombrello?- chiede
-Mh no, l'ho dimenticato in macchina di mia madre.Ma tranquilla aspetto dove è più coperto-
-Oh...okay. Puoi prendereil mio se vuoi-
-No no tranquilla non c'è bisogno. Ora però scappo che sennò lo perdo--Come vuoi. Ciaoo-
Ed esco dalla macchina con fretta e senza ombrello per dirigermi dentro l'edificio.
Sta diluviando, cazzo.
Man mano sempre più. E tira un vento fortissimo.Menomale che sono vicina all'ingresso.
Guardo il tabellone.
Tra sette minuti passa il treno.
È al binario sette, che raggiungo subito. Di solito arriva al binario due, ma oggi a quanto pare non è così. E fortuna volle che questo fosse l'unico binario non coperto.Potrei tornar dentro ma il treno passerà a momenti e l'unica parte di binario piu coperta è già affollata.
Così mi tolgo la giacca nera e me la metto sopra la testa.Se non fosse per il vento, sarebbe anche ok. Ma per via di questo mi sto inzuppando completamente.
Sembrano i sette minuti più lunghi della mia vita.Nell'attesa, apro lo zaino per controllare di aver preso tutto.
Portafoglio, libri, borsellino, scatolina per gli assorbenti, e dentro la taschina l'abbonamento per il treno.Lo prendo.
Non ho dimenticato nulla, per fortuna.
"Il treno 625 diretto a Milano Centrale è in arrivo al binario 7. Attenzione. Allontanarsi dalla linea gialla"
Ok è ora.
Intanto noto la mia camicetta velata bianca completamente bagnata, tanto da appiccicarsi sulla mia pelle e mettere in bella mostra le trasparenze. Ottimo.
Ora non solo sono bagnata, ma mi sento anche nuda.
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Lost In A Train Station
ChickLitUn incontro casuale, nato da una multa che la giovane studentessa Elenoire prese durante un viaggio in treno per un incidente. Occhi sconosciuti che si guardano. Cuori solitari che si incontrano. Un folle caso, nonché la misteriosa ascendenza aristo...