Capitolo 8

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Essendo ora le sei, quando Carlos finirà di lavorare saranno le sette, tempo di prepararsi e si faranno le otto. Per ammazzare il tempo decido di appendere il pass al mio collo, infilare le cuffie nelle orecchie e sfoggiare la mia macchina fotografica. Esco tornando nella zona paddock. Le foto che farò saranno ovviamente per me ed esclusive per Alexa, come promesso. Scruto con gli occhi tutto ciò che mi circonda e ad attirare la mia attenzione sono i motorhome delle varie scuderie allineati sotto il cielo arancione di questo tardo pomeriggio, scatto. Proseguendo la passeggiata dedico diverse foto alla rete ai lati della pista, dietro di essa la pista è spalleggiata dal cielo arancione del tramonto <<è qualcosa di indescrivibile vero?>> una voce sconosciuta ma al contempo lontanamente familiare compare alle mie spalle facendomi sobbalzare. Quando mi giro anche se non ricordo il nome mi ritrovo il pilota conosciuto alla festa a fine gara in Bahrain, prima che Carlos arrivasse ad interromperci <<ehi di nuovo tu!>> anche lui si ricorda di me quando una volta girata mi guarda in volto

<<ciao>> sorrido facendogli capire, anche se con imbarazzo, di non ricordarmi il suo nome

<<Daniel...Cloe giusto?>> alzo le sopracciglia sorpresa <<è un pò difficile dimenticarti, sono sincero, ho anche una buona memoria però ce da dire>> abbasso la testa sghignazzando <<come mai sei qui?>>

<<beh sto per diventare fotografa della Ferrari>>

<<non ci credo!>> si porta una mano tra i capelli, sembra un bambino davanti al suo eroe preferito <<lavoreremo vicini allora, anche se non ti guarderò più con buon occhio..concorrenza>> serra gli occhi ed io divertita dal suo modo lo copio <<stasera c'è una cena con tutti noi piloti, ti andrebbe di venire?>>

<<vengo con Carlos>> aggrinza le labbra dondolandosi sui talloni, è così energetico questo ragazzo

<<tra voi due?..>> si lascia intendere

<<oh no, siamo soltanto..>> 'eviteremo di farlo in pubblico, non voglio che si venga ancora a sapere di questa cosa' le parole di Carlos mi rimbombano nella testa <<amici>>

<<oh ok, l'importante è che tu ci sia. Ti andrebbe di scattarmi una foto? Magari poi me la giri e la metterò sul mio profilo taggandoti, ti seguiranno molte persone!>>a questa proposta sento lo stomaco contorcersi, apprezzo tantissimo quando qualcuno mi chiede le foto, ancor di più se è un personaggio pubblico ed ora la figura di Daniel al tramonto con la sua Race Suit bianca è perfetta

<<sii naturale, scegli tu, in base a come ti senti più al tuo agio, mi piace molto più cogliere l'attimo>> accendo il mio gioiellino puntandolo sul pilota dell'Alpha Tauri. Quest'ultimo comincia a saltare, ridere, girovagare, fare facce serie e facce buffe <<diciamo che saresti un modello perfetto>>

<<ehi>> si fa serio <<lo sono>> fa un giro su se stesso <<ora scappo, ci vediamo stasera!>>

Torno nella mia stanza d'hotel verso le sette. Avendo già fatto la doccia devo solo scegliere cosa indossare. Apro la valigia e rovisto tra i vestiti eleganti che ho voluto portami sapendo delle feste che organizzano dopo le gara o perchè no, qualche cena fuori. Essendo tutti uomini non voglio apparire, indosso un jeans stretto accompagnato da un maglioncino e per concludere degli stivali con il tacco nero che arrivano fino a poco più sopra del ginocchio. Passo ad un trucco leggero e ad una acconciatura di capelli mossa <<bene>> afferro il telefono, si avvicinano le otto. Non sapendo che fare esco fuori dalla mia camera e busso due porte dopo la mia, dove ce Carlos, attenta a non farmi sorprendere anche se il corridoio è vuoto. Dopo qualche secondo la figura dello spagnolo mi si palesa davanti, intento a sistemarsi i bottoni delle maniche della camicia bianca arrivate poco più giù del gomito, quest'ultima è slacciata sfoggiando petto e addominali. Dio, è come stare in paradiso <<entra forza>> mi trascina all'interno dal polso, poi chiude la porta <<stai veramente bene vestita così>> commenta ma non posso smettere di osservare quel fisico così asciutto e scolpito <<vuoi abbottonarla tu?>> senza proferire parola mi avvicino, tengo gli occhi fissi nei suoi mentre le mie mani abbottonano questa maledetta camicia <<devo indossarla più spesso>> sussurra, prosciugando ogni mia parola possibile 

Tutto nasce dal nulla|| Carlos Sainz Where stories live. Discover now