Capitolo 47

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Pov Cloe

Attendo con ansia che la chiamata venga accettata, mentre me ne sto rannicchiata sul divano del salotto <<nena!>> il suo viso raggiante occupa l'intero schermo del mio telefono. Sta ridendo, mostrando tutti i suoi denti. Vederlo felice è una gioia per me, dato queste prime settimane di sofferenza nell'essere separati <<P1 IN MONZA!>> urla scuotendo freneticamente il cellulare

<<sono orgogliosa di te carlitos>> mi scappa una fragorosa risata nel sentire i cori all'interno del box in cui ora si trova lo spagnolo. Doppietta Ferrari in casa, a Monza. Lo scorso anno i due avevano creato un vero e proprio campo di guerra in quel circuito, oggi invece, hanno fatto quel lavoro di squadra che avevano deciso di abbandonare l'ultima volta. Oggi sarà festa per tutta Italia e per il team

<<amore ora devo correre sul podio, ti chiamo appena torno in hotel>> non mi da neanche il tempo di ribattere che chiude la chiamata. Poggio il telefono accanto a me e torno a guardare la tv. Sentirlo così felice ha rilassato una parte di me ma scatenato una serie di emozioni angoscianti, nell'altra. Il non poter essere lì, a non essere la prima a venire abbracciata dallo spagnolo, il non poter festeggiare dopo la gara, congratularmi con Charles e subire le infinite pazzie di Carlos una volta soli ogni qualvolta che vince una gara, mi creano una sorta di dolore.


<<Princesa>> sorride buttandosi a pancia in giù sul letto della sua camera, finalmente solo

<<ehy>> sorrido guardando i suoi occhi luccicare <<come ti senti?>>

<<mi sento in pace, doppietta a Monza, oltretutto con me in pole, è il massimo che si possa desiderare>> scompiglia il ciuffo bagnato, sto fingendo di non notare che il suo corpo scolpito sia soltanto coperto da un asciugamano legato in vita

<<sono contenta, per entrambi ma soprattutto per te>>

<<nena>> abbasso lo sguardo, Carlos per favore, non insistere, non oggi che è il tuo giorno <<Cloe>> ripete capendo che ci sia qualcosa che non vada

<<è tutto ok, tranquillo>> con coraggio fingo che sia come dico, tornando a guardare innanzi a me

<<stai mentendo>>

<<è il tuo giorno, pensiamo a te ok?>>

<<Cloe non vo->>

<<Carlos>> inclino la testa per fargli capire di smetterla e darmi retta, è il suo giorno, punto

<<mentre mi vesto mi racconti la tua giornata?>>

<<questa mattina mi sono vestita sportiva così che dopo essermi presa il frullato, sono andata a correre. A pranzo ho mangiato un toast e poi mi sono messa a lavorare fino a poco fa, anzi, dovrei concludere con le ultime due cose>>

<<hai lavorato da casa?>> lo fisso abbottonarsi i jeans e mio dio, quanto vorrei invece strapparglieli <<Cloetta>> canzona il mio nome per prendermi in giro una volta accortosi del mio stato di trance

<<si, ho lavorato da casa. Dovevo editare una cosa come 150 foto, scattate soltanto ieri pomeriggio. E sai quale è la cosa assurda? Le vogliono per domani. Soltanto un giorno mi è stato dato!>>

<<non hai chiesto altro tempo? 150 foto sono tante>>

<<Carlos sono agli inizi, devo dimostrare subito il mio massimo. Infatti, tutte e 150 le foto sono stata concluse, dovrò soltanto metterle in una cartella e mandarle>>

Tutto nasce dal nulla|| Carlos Sainz Where stories live. Discover now