Capitolo 3

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<<Sono molto più buoni di quelli che ho assaggiato anni fa!>> esclamo gustando il Churros ricoperto da cioccolato

<<sono un buon affare eh?>>

<<Carlos Sainz abbassa le penne, quello si potrà vedere solo quando sarai tu a prepararli>> lo osservo mangiare <<la tua famiglia è contenta della tua  carriera?>>

<<davvero molto, sono più che orgogliosi. Mio padre è stato il primo a spronarmi, per dirti mio cugino è il mio manager>>

<<forte>> finisco il caffè <<sei legato molto a Charles?>>

<<che c'è vuoi far per caso la giornalista?>> mi mordo l'interno guancia maledicendomi per le troppe domande <<comunque si, ridiamo e scherziamo molto insieme. C'è grande rispetto, scherzosa competizione, è un ottimo compagno>> abbozzo un sorriso <<e tu, qualcosa sulla tua famiglia?>>

<<beh non c'è molto da dire, mia madre e mio padre si trovano a Roma, io sono nata la>> un grande bagliore attraversa il suo volto

<<è una bellissima città, peccato che ci sono stato soltanto una volta di sfuggita>>

<<si è magica, solo che poi ho voluto da subito essere indipendente e come ti ho già detto sono andata a vivere da sola. Non ho cattivi rapporti con loro ma mi andava da subito di vivere la vita da indipendente. Anche se siamo lontani ci sentiamo spesso e appena posso li raggiungo a casa>>

<<mi piace questa tua intraprendenza>>

Stavolta a pagare sono io. Ha lasciato la sua macchina sotto l'hotel così da poter girare a piedi la città. Camminiamo nel centro di Madrid mentre lui indica i monumenti sintetizzando un pò la loro storia. Lo guardo affascinata, è elegante e raffinato il modo in cui espone le cose e l'accento spagnolo attira ancora di più la mia attenzione, ritenendo da sempre lo spagnolo la lingua più intrigante che esista <<Carlos! Carlos!>> un gruppo di ragazzi si avvicina euforico all'idolo per poter fare dei selfie. Poco dopo comincia ad esserci davvero toppa gente per i miei gusti <<andiamo>> e lui, notando il mio stato di confusione mi afferra la mano, gesto in grado di provocare bruciore in pieno stomaco. E' un gesto che ritengo intimo e lui lo sta facendo in pubblico, con me. A passo svelto raggiungiamo la Ferrari, entrando al suo interno rilascia un sospiro di sollievo <<scusa non volevo finisse così>>

<<tranquillo, stava diventando troppa gente ma è normale, comprendo>>

<<può sembrare che io sia strafottente ma non è così, adoro quando mi fermano ma oggi volevo stare tranquillo con te>> si giustifica frettolosamente assumendo un'aria impacciata in grado di provocarmi tenerezza

<<ehy>> poggio la mano sulla sua, lui la guarda puntando poi quegli occhi color ambra nei miei <<è tutto ok, meglio stare qua sopra>> batto la mano sul cruscotto

<<ti stai già abituando principessa?>> abbasso la testa, ormai mi è impossibile non arrossire ad ogni cosa che dice <<ti porto in un posto>> con molta curiosità addosso allacciamo le cinture e partiamo.

Dopo un'ampia mezzora entriamo all'interno di quella che sembra essere un enorme villa <<benvenuta a casa Sainz>> scendo dall'auto estasiata, non credevo potesse esistere una casa del genere <<vieni, entra>> raggiungiamo l'ingresso e quando realizzo effettivamente di essere a casa sua, vengo inondata dalla paura di poter incontrare qualche membro della sua famiglia <<tranquilla siamo soli, tornano questa sera>> mi informa notando il mio rannicchiarmi con le braccia al petto <<ti faccio fare un giro>> nel giro mi mostra il piano inferiore occupato da una palestra e una piscina interna, tornando su, in quello inferiore ci sono gli studi del padre, del cugino e il suo, una stanza a parte riservata a premi, divise e caschi. Proseguendo ci sono camere da letto e bagni a non finire. Non può mancare un salone immenso e all'esterno oltre le grandi porte scorrevoli in vetro, una piscina con dietro non so quanti ettari di prato ospitante anche un campo da golf

Tutto nasce dal nulla|| Carlos Sainz Where stories live. Discover now