<<Sono molto più buoni di quelli che ho assaggiato anni fa!>> esclamo gustando il Churros ricoperto da cioccolato
<<sono un buon affare eh?>>
<<Carlos Sainz abbassa le penne, quello si potrà vedere solo quando sarai tu a prepararli>> lo osservo mangiare <<la tua famiglia è contenta della tua carriera?>>
<<davvero molto, sono più che orgogliosi. Mio padre è stato il primo a spronarmi, per dirti mio cugino è il mio manager>>
<<forte>> finisco il caffè <<sei legato molto a Charles?>>
<<che c'è vuoi far per caso la giornalista?>> mi mordo l'interno guancia maledicendomi per le troppe domande <<comunque si, ridiamo e scherziamo molto insieme. C'è grande rispetto, scherzosa competizione, è un ottimo compagno>> abbozzo un sorriso <<e tu, qualcosa sulla tua famiglia?>>
<<beh non c'è molto da dire, mia madre e mio padre si trovano a Roma, io sono nata la>> un grande bagliore attraversa il suo volto
<<è una bellissima città, peccato che ci sono stato soltanto una volta di sfuggita>>
<<si è magica, solo che poi ho voluto da subito essere indipendente e come ti ho già detto sono andata a vivere da sola. Non ho cattivi rapporti con loro ma mi andava da subito di vivere la vita da indipendente. Anche se siamo lontani ci sentiamo spesso e appena posso li raggiungo a casa>>
<<mi piace questa tua intraprendenza>>
Stavolta a pagare sono io. Ha lasciato la sua macchina sotto l'hotel così da poter girare a piedi la città. Camminiamo nel centro di Madrid mentre lui indica i monumenti sintetizzando un pò la loro storia. Lo guardo affascinata, è elegante e raffinato il modo in cui espone le cose e l'accento spagnolo attira ancora di più la mia attenzione, ritenendo da sempre lo spagnolo la lingua più intrigante che esista <<Carlos! Carlos!>> un gruppo di ragazzi si avvicina euforico all'idolo per poter fare dei selfie. Poco dopo comincia ad esserci davvero toppa gente per i miei gusti <<andiamo>> e lui, notando il mio stato di confusione mi afferra la mano, gesto in grado di provocare bruciore in pieno stomaco. E' un gesto che ritengo intimo e lui lo sta facendo in pubblico, con me. A passo svelto raggiungiamo la Ferrari, entrando al suo interno rilascia un sospiro di sollievo <<scusa non volevo finisse così>>
<<tranquillo, stava diventando troppa gente ma è normale, comprendo>>
<<può sembrare che io sia strafottente ma non è così, adoro quando mi fermano ma oggi volevo stare tranquillo con te>> si giustifica frettolosamente assumendo un'aria impacciata in grado di provocarmi tenerezza
<<ehy>> poggio la mano sulla sua, lui la guarda puntando poi quegli occhi color ambra nei miei <<è tutto ok, meglio stare qua sopra>> batto la mano sul cruscotto
<<ti stai già abituando principessa?>> abbasso la testa, ormai mi è impossibile non arrossire ad ogni cosa che dice <<ti porto in un posto>> con molta curiosità addosso allacciamo le cinture e partiamo.
Dopo un'ampia mezzora entriamo all'interno di quella che sembra essere un enorme villa <<benvenuta a casa Sainz>> scendo dall'auto estasiata, non credevo potesse esistere una casa del genere <<vieni, entra>> raggiungiamo l'ingresso e quando realizzo effettivamente di essere a casa sua, vengo inondata dalla paura di poter incontrare qualche membro della sua famiglia <<tranquilla siamo soli, tornano questa sera>> mi informa notando il mio rannicchiarmi con le braccia al petto <<ti faccio fare un giro>> nel giro mi mostra il piano inferiore occupato da una palestra e una piscina interna, tornando su, in quello inferiore ci sono gli studi del padre, del cugino e il suo, una stanza a parte riservata a premi, divise e caschi. Proseguendo ci sono camere da letto e bagni a non finire. Non può mancare un salone immenso e all'esterno oltre le grandi porte scorrevoli in vetro, una piscina con dietro non so quanti ettari di prato ospitante anche un campo da golf
YOU ARE READING
Tutto nasce dal nulla|| Carlos Sainz
RomanceChissà perchè la vita attrae sempre ciò che all'apparenza sembra così lontano. Due mondi opposti. Due vite opposte. Due nazionalità opposte. Due interessi opposti. Cloe è un polo, Carlos è un altro. Eppure, tutto può davvero nascere dal nulla?