"Dicono che bere assenzio col tempo fa brillare la tua ombra. È un problema se devi giocare a nascondino."
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Un vecchio patto.
Una veglia silenziosa, durata anni.
Un sogno ricorrente.
Ombre con un compito preciso.
L'impercettibile battito d'ali d...
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"E una lettera Vera di notte e falsa di giorno E poi scuse E accuse e scuse Senza ritorno E ora viaggi Ridi e vivi O sei perduta"
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Gli ultimi giorni passarono veloci come una vecchia diapositiva che si riavvolge nel proprio nastro, pronta a riprodurre ancora lo stesso film in un eterno circolo vizioso. Le lezioni mi avevano tenuta occupata per gran parte del tempo, la presenza di Willow era stata un balsamo prezioso per lenire le ferite che lentamente si stavano rimarginando.
Il corpo umano, così come il processo di guarigione dell'anima, è una macchina eccezionale, scientificamente analizzata quanto mistica e poetica. L'epidermide ha un meccanismo perfetto quanto filosofico, se ci si sofferma a ragionare. La ferita si contrae e si restringe, il tessuto di granulazione si trasforma in tessuto cicatriziale, le cellule migrano orizzontalmente creando, come guidate da una strana magia, la fragile patina che custodirà al di sotto di esso la ferita ancora fresca, donandole il tempo necessario per guarire. Willow aveva rappresentato e rappresentava tutt'ora, per me, quel preziosissimo velo.
Bloodstone Manor diventava, con lo scorrere dei giorni, sempre più familiare e iniziai ad uscire sempre più spesso dalla camera, durante il giorno, rintanandomi a leggere e studiare in angolini di straordinaria bellezza.
Julian, con la sua dolcezza e spontaneità, mi aveva fatto spesso compagnia durante i pomeriggi di lettura e di studio. Avevo scoperto che amava disegnare, e lo faceva anche molto bene, immaginando e incidendo su carta ruvida terre lontane, possenti draghi e leggende dimenticate.
Avevo scoperto che era stato affidato al Signor Woods quando aveva solamente quattro anni, dopo che i genitori, decisamente troppo incoscienti e sicuramente non esemplari, avevano deciso di girare il mondo fregandosene dei loro doveri genitoriali, che avevano considerato sin da subito essere troppo impegnativi. Me l'aveva confessato una sera, davanti al fuoco, mentre Sansone sonnecchiava all'angolo del tappeto e la strana calma e il silenzio che permeava l'aria, quella sera, faceva venir voglia di aprire i cuori. C'era qualcosa che sembrava importante, però, che non mi stava dicendo ed io non osai chiedere.