Scontro di culture

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Molte sono anche le leggende metropolitane sul Giappone. Come nel caso di possono essere indicative di quello che gli Occidentali credono di sapere, o temono, del paese. Per esempio si dice che in Giappone uno o più negozi abbiano esposto una decorazione natalizia un po' macabra: un . Non si sarebbe trattato di una provocazione gratuita alla religione cristiana: il punto è che i giapponesi avrebbero fatto un po' di confusione nell'assimilare due simboli, molto diversi, del Natale.

La storia circola senza dettagli, come il nome del negozio, e infatti è una leggenda metropolitana. Ciò che la rende credibile è che il Natale giapponese è in effetti un po' strano, a occhi occidentali. In un paese con pochi cristiani, la festa dal secondo dopoguerra è diventata popolare principalmente per ragioni di economiche, non religiose. Forzando un po' la similitudine, è una specie di Black friday col valore aggiunto di qualche tradizione (tra cui gli addobbi e una torta di natale alle fragole) ma che non è nemmeno festa nazionale. Detto questo, un Babbo natale crocifisso sarebbe decisamente troppo, e infatti la voce si diffonde a partire dagli anni '90 in America, quanto il colosso economico Giapponese cominciava a fare paura. Del resto era già in circolazione un'altra leggenda dallo retrogusto razzista, secondo cui una città giapponese aveva cambiato il suo nome in Usa per poter marchiare i prodotti Made in Usa. La città di Usa esiste davvero, ma si chiama così da molto prima della nascita degli Stati uniti, e una furbata di questo tipo non avrebbe mai avuto speranze. È vero però, , che i consumatori americani erano sospettosi del Sol Levante, al punto che nel 1969 Sony cercava di rendere la scritta Made in Japan poco visibile sui suoi prodotti.

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