CAPITOLO 31- regina

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"sei tu il mio re
io la tua regina
in un'eterna Roma"

POV CHIARA
È da due ore che sto cercando il mio ragazzo. L'hanno portato in infermeria e appena Lino mi ha detto che lui ha insistito per uscire e Mimmo è andato in cella, mi sono messa a cercarlo.
Finalmente lo trovo, quasi nascosto, seduto sulle scale dietro i campetti.

<mi dici che ti è saltato in mente?> sono incazzata con lui. Il suo scatto di rabbia non me lo spiego e assolutamente non lo giustifico.
<stavo nervoso chiatti>
<ma si dai, allora prossima volta che sono nervosa vado a cercare Edoardo e lo riempio di botte!>
<nun ti conviene, ma si vuoi farlo ti appoggio.> Odio quando si mette a fare così l'indifferente.
<e basta fumare queste sigarette! Ascoltami!> gli tolgo la sigaretta dalla mano e la butto via.
<Chià ma stai fuori cu la capa?> si alza e si pulisce i pantaloni, mettendosi davanti a me.
Siamo così vicini che i nostri nasi si sfiorano e la tensione aumenta sempre di più.
<perché l'hai fatto?> scandisco bene le parole e sento gli occhi pizzicare.
<t'aggia ritt ca stavo nervoso> alza lo sguardo e non interrompe il contatto visivo.
<per cosa?> chiedo io mentre gli occhi pizzicano sempre di più.
<cazzi miei> si allontana un po' e si mette di nuovo seduto sulle scale.
<vieni o tenimm ca appiccicarci n ata volta?> io metto da parte il buon senso, come sempre quando sto con lui, e mi metto seduta al suo lato.

Si prende un'altra sigaretta ed inizia ad aspirare il fumo.
<vuoi fare nu tiro? Ti aiuta a scaricare lo stress> me la porge, ma io rifiuto allontanando il viso.
<devi controllarti, non puoi affrontare così i tuoi problemi> dico dal nulla e lo sento sbuffare.
<basta chiattilla, ti prego>
dato il venticello che sta iniziando a tirare mi richiudo più in me stessa. Stringo le gambe contro il petto, circondandole con le braccia e poggio la testa di nuovo sulla spalla di Micciarella.
<lo dico per il tuo bene e anche per il nostro. Con questo comportamento non ti ridurranno mai la pena e rischi di non ricevere più permessi>
<o sacc. Ma quando sto cu te spengo il cervello. Nun voglio pensare alle conseguenze delle cose che faccio, mi capisci?>
<si, ed io non ti giudico, sono felice di farti sentire così spensierato. Però pensa anche alla vita fuori di qui>
Mi giro a guardare il suo volto corrucciato e lo noto rabbuiarsi.
<ma quale futuro chiatti? Io nun tengo niente ca fuori. Niente.> continua a guardare dritto e a fumarsi la sua sigaretta.
<dammi un tiro> Per spezzare il silenzio creatosi dopo la sua affermazione, decido di mettermi seduta bene e prendergli la sigaretta dalle mani.

Non nascondo che fumare mi fa schifo e lo faccio in rarissimi casi, questo è uno di quei casi.

<vedi come ti cambio> dice lui sorridendo ed io facendo una smorfia faccio un altro tiro.
<che cattiva influenza> lo prendo in giro.
<o giuro ca semmai vorrai stare cu me anche fuori da ca, ti farei vivere una vita da principessa. Altro che chiattilla, cu me sarai una regina> e si avvicina alle mie labbra, lasciandomi un dolce bacio.
<e te il mio re> gli dico io sorridendo e unendo nuovamente le nostre labbra.

Lo so che ha sbagliato e che ero partita con il dovergli dare una lezione. Ma va anche capito. Quanto vorrei capire le sue difficoltà e come risolverle. Vorrei che venisse da me a raccontarmi tutto ciò che lo tormenta, ma tutto veramente. Non mi piace tirare fuori dalla bocca parole che la gente non vorrebbe dirmi e anche se mi scoccia aspettare per troppo tempo, sono obbligata a farlo. Sperando però di farlo aprire il prima possibile, perché di me può fidarsi, e sono sicura che lo sa.

eii, scusate l'inattività, però spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo dolce tra loro due. Ho però paura di non riuscire a farvi piacere tanto questa seconda storia come vi è piaciuta la prima, quindi se avete consigli o richieste sul prossimo capitolo non esitate a commentare o scrivermele sui messaggi.
Grazie a tutti
❤️🌊.

Nessuno è come te||Micciarella Where stories live. Discover now