͓̽P͓̽l͓̽a͓̽t͓̽i͓̽n͓̽o͓̽

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POV JUNGKOOK


Al vento piace sospirare fuochi fatui di speranza, soprattutto nelle giornate di inizio autunno come quella. Si arrampicava con le sue folate nei meandri della stoffa dei vestiti e accarezzava la pelle, come un pianto che gocciola fino al cuore.

Fin dentro le ossa marce mi sussurrava i passi da percorrere. E io non potevo rifiutarmi, non volevo ascoltare altro se non il macrabo suono condensato di quel destino inesplorato che mi attendeva.Me lo sentivo addosso, era fuliggine tiepida e grumosa, mi si era attaccato come edera rampicante. Graffiava, ma era attraverso quei graffi che sentivo con più sensibilità il mondo che mi circondava.

Le gambe mi avevano portato fino nell'ala est dell'edificio, poi imperterrite avevano intrapreso la scalinata e mi avevano fatto attraversare tutta l'aria aderita agli uffici,totalmemte in disparte dal nostro dormitorio. Infilai le mani nelle tasche della felpa, quel giorno il tempo si era fatto più cattivo e un leggero venticelllo si infiltrava sotto le pieghe del tessuto.

Sorpassai l'aria dedicata alle scalinate, incontrando l'impatto termico tra il freddo fuori e la dolce brezza del caldo creatosi dall'ambiente preriscaldato.

''jeon jungkook?'' Sentì una voce femminile provenire dalle mie spalle, e con svogliatezza, annui',incontrando due grandi occhi blue, probabilmente la nuova segretaria doveva essere estera. Mi feci scortare da quest'ultima, rivisionando l'ennesimo ritocco di interior design della mia agenzia. La donna aprì una grossa porta in legno grezzo,e in poco tepo,vidi coloro che mi avevano chiamato in tutta fretta.

Al centro della stanza si imponeva un lungo tavolo pregiato,e come ad ogni riunione, i premier dell'agenzia erano seduti l'uno di fronte all'altro,ed infine, a capo tavolo,vi era Hitman Bang,ossia Bang si-Hyuk, fondatore della Big Hit entertainment.

Salutai con poco entusiasmo l'ammasso di ricconi seduti, prendendo successivamente posto al lato opposto di Bang.

''mi spiace aver dovuto chiedere di chiamarti durante il tuo giorno libero, ma come ben sai, li fuori si sta creando il caos'' disse,rillutante il capo,indicando l'ennessima finestra a muro dell'edificio. Mi premmette in gola l'indecisione sul dirgli o meno che il caos, lo stavamo vivendo noi,in quelle quattro mura.

Prese a quel punto l'indice del discorso un premier, prendendo la mia attenzione.

''come vedi jungkook, i social sono diventati fonte di preoccupazione per questa agenzia, le ultime news sul tuo collega park jimin,si evolvono minuto per minuto, dobbiamo prendere in mano la situazione''

''dobbiamo implacabilmente dare delle risposte all'opinione mondiale,per cui,dobbiamo emettere una conferenza stampa con tutti voi,spero che tu possa capire e che riferirai il tutto.''

Le mie iridi di fecero piu fittizie,incontrando gli sguardi preoccupati di ogni membro in commissione. Annui leggermente col capo,pronto ad alzare le chiappe da quel posto.

''non è tutto kook..'' Intervenne questa volta Bang si-hyuk,facendomi esitare sul mio posto a sedere.

''purtroppo.. la procura ha emesso un mandato di ricerca antidroghe su jimin, qualcuno ha speculato questa situazione,confido ovviamente che sia solo una diceria, ma per non incombere inutili preoccupazioni, è al momento l'unica cosa che possiamo fare,in fin dei conti nessuno di voi ha collaborato per informarci sulla saluta di park jimin.''

A quel punto, sentì chiaramente qualcosa rompersi all'interno della mia cassa toracica,la mia andatura,girata a 40 gradi, percorse nuovamente i miei passi,indietreggiando, incontrando definitivamente gli occhi addosso della decina di uomini. Il mio nodo alla gola si fece strada,ingloberando le ossa della mandibola,incapace anche solo di emmettere un flebile suono.

Non era possibile, stava accadendo tutto troppo in fretta.

𝐁𝐎𝐑𝐍 𝐒𝐈𝐍𝐆𝐄𝐑Onde histórias criam vida. Descubra agora