capitolo 25 - La notte è ancora giovane

113 30 58
                                    

L'amor che muove il sole e l'altre stelle

- Dante


Jason era furioso, aveva provato a dirle, a suo modo, che potevano avere una possibilità ma che voleva fare le cose per bene, e lei non aveva fatto che arrabbiarsi, non l'aveva mai vista così nervosa. Ecco cosa succede ad aprire il proprio cuore ad una ragazza, pensò.

Non aveva avuto il coraggio di dirle apertamente quello che provava, ma glielo aveva fatto capire, le aveva persino detto che poteva esserci un futuro tra di loro, come poteva pensare che quel tempo separati gli serviva solo per stare con altre ragazze? Come poteva non essersi accorta di come, da quando era cominciato quel qualunque cosa fosse tra di loro, lui aveva allontanato tutte tranne lei? Persino Ryan, quando era ancora felice, gli aveva detto qualcosa sul fatto che avesse adottato dei comportamenti insoliti.

Stanco di girare in tondo, si diresse verso casa, parcheggiò nel vialetto ed entrò in casa, facendo non poco rumore.

"Fratello, tutto okay?" Jason non si accorse di non essere solo finché Ryan non gli rivolse la parola.

"Si, un brutto allenamento. Mamma e papà?"

"Staranno fuori per qualche giorno, hanno un convegno a Seattle"

"D'accordo. Tu come stai?"

"Bene, credo"

"Un bel progresso, rispetto a stamattina"

"Beh, ho riflettuto su quello che provo per Emily e su quello che è successo, ed ho realizzato che, anche se eravamo felici, probabilmente non ci siamo mai amati. Credo di averle mentito perché ero curioso di sapere chi fosse così gelosa di me, di noi, da architettare tutto quel piano.

Non dico di non essere legato a lei, è un sentimento contorto e forse mi sentirò legato a lei per sempre, ma stare insieme sarebbe controproducente per entrambi. Questo non significa che mi sia passata, ma passerà, probabilmente mi avrebbe lasciato comunque, alla fine di tutta questa storia"

"E se trovasse un altro con cui essere felice?"

"Non lo so. Probabilmente mi darebbe fastidio vederla avvolta da braccia che non sono le mie, ma merita di essere felice e, chissà, magari lo sarò anche io, un giorno, con un'altra"

Jason fu sollevato da quelle confessioni, avrebbero potuto avere una possibilità, sempre che Emily fosse disposta a rivolgergli ancora la parola, questo dubbio per lui era come un coltello nel petto che non faceva che muoversi.

Sollevato dal discorso appena affrontato con il fratello, il suo pensiero passò di nuovo agli occhi celesti per cui ormai aveva perso la testa, guardò l'orologio e si chiese perché non fosse ancora tornata a casa. Quando provò a telefonarle rispose la voce squillante ed elettronica della segreteria, così si cominciò a preoccupare e decise di andarla a prendere.

Era ancora arrabbiato con lei, si aspettava una comprensione che non ha ricevuto, ma pensarla da sola in giro con il buio lo faceva preoccupare, poteva essere pericoloso.

"Adesso esco, sono contento che tu stia meglio"

"D'accordo fratello, torni per dormire?"

"Certo, ma a che pensi"

Afferrò le chiavi della macchina ed uscì di casa ridendo tra sé e sé, sapeva benissimo a cosa stesse alludendo il fratello.

Dopo circa dieci minuti arrivò in quel posto, che ormai era diventato il loro posto, ma lei non c'era. Parcheggiò e scese dall'auto per controllare meglio, ma di lei non c'era traccia. A quel punto, era davvero preoccupato.

Choose me - A un passo da teWhere stories live. Discover now