Capitolo 30 - Paura di perderci

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E d'altro non brillin gli

occhi tuoi se non di pianto.

- Leopardi


Emily continuava a tenere gli occhi puntati su Jason, visibilmente sconvolto. Non sapeva cosa dire o cosa fare, si sentiva come se tutti stessero partecipando ad un gioco e lei fosse stata esclusa. Aveva bisogno di sapere cosa stesse succedendo il prima possibile, in fondo anche lei faceva parte della famiglia, in qualche modo, si ritrovò a pensare.

«Jas, tutto bene?» Chiese preoccupata.

«Ti spiego in macchina.» rispose velocemente, tenendo le loro dita intrecciate e camminando a passo svelto verso l'uscita.

Volarono all'interno di quell'Audi e Jason mise in moto così velocemente da farla spaventare, mentre lei stava ancora allacciando la cintura, guardandolo con perplessità.

«Io adesso ti dico una cosa, ma tu promettimi di non andare nel panico.» Aveva paura della reazione che avrebbe avuto, in fondo non era una cosa da niente.

Jason non aveva nessuna intenzione di tenerle nascosto quello che stava succedendo, meritava di sapere, ma aveva paura che sarebbe stato troppo per lei da sopportare, o che si sarebbe colpevolizzata per quanto successo. Ebbe bisogno di prendersi qualche momento per razionalizzare e decidere come dirglielo.

«Così mi fai solo preoccupare di più, Jas.» Non sapeva cosa le stesse nascondendo, ma l'angoscia si fece strada dentro di lei rapidamente.

«Ho bisogno che tu mi prometta che non andrai fuori di testa, altrimenti impazzirò anch'io.» Ed era vero. Aveva bisogno anche lui, per la prima volta, di qualcuno a cui potersi appoggiare.

«Cercherò di mantenere la calma.» Disse svelta.

«Promettimelo.»

«Jason! Così finirò per impazzire davvero.» Era stanca di quel tira e molla inutile, voleva solo che sputasse il rospo.

«D'accodo, la smetto. Mamma ha detto che Ryan è al pronto soccorso, ma non le hanno ancora detto perché o come stia. Non volevo che andassero così le cose tra noi poco fa, ma...» Emily riusciva a distinguere tutte le emozioni che lo stavano attraversando.

Conosceva bene ognuna di loro, lei c'era già passata. La paura dell'ignoto, il dolore, quasi fisico, che si provava sapendo qualcuno che ami in un letto d'ospedale, il terrore di perderlo.

«Ma adesso Ryan ha la precedenza, è ovvio.» Lo interruppe. «Ci sarà tempo per noi.»

«Lo spero tanto.» Emily poggiò una mano sul cambio, che lui teneva stretto tra le dita, cercando di infondergli speranza.

«Se non dovesse esserci tempo, lo inventeremo.» Stava cercando di essere forte per lui oltre che per sé stessa, anche se stava impazzendo al pensiero di Ryan in un letto d'ospedale.

Dopo aver intrecciato le loro dita, Emily lo guardò con i suoi occhioni grandi, cercando di trasfondergli un po' di tranquillità, anche se non era serena neanche lei. Arrivati ad un semaforo rosso anche lui strine con forza quella mano, si girò a ricambiarle lo sguardo e le lasciò uno dei suoi soliti baci sulla fronte.

«Mi dispiace principessa, non era così che immaginavo quel momento.» Disse, con gli occhi affranti.

«È tuo fratello, è normale che tu sia preoccupato.»

Arrivarono nel parcheggio dell'ospedale e corsero attraverso le porte a vetri automatiche, Jason cercava con occhi impazziti i genitori, già lì ad aspettare notizie del figlio.

Choose me - A un passo da teWhere stories live. Discover now