Capitolo 18

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Buooon pomeriggio a tutti! Spero stiate facendo buone vacanze, per me purtroppo ancora non è così :(

Passando alle cose belle... Ho aggiornato prima, visto!? Poi non dite che non vi tratto bene! Ahahah

Scherzi a parte, non mi andava di lasciarvi fino a sabato senza capitolo e soprattutto senza questo capitolo, visto che tutte voi siete chiaramente curiosissime di sapere come questo rave sarebbe andato. Beh eccolo qui, fatemi sapere che ne pensate ;)

Un bacio, alla prossima! x

***

Non saprei dire precisamente cosa mi aspettassi, ma dallo stupore che provai non appena arrivammo direi decisamente non quello.

Il luogo scelto per quel rave era, come preannunciato, una piscina, ma non una di quelle da giardino né una agonistica: si trattava di un'enorme piscina simile a quelle dei parchi acquatici ma costruita al coperto, circondata tutt'intorno da delle larghe pedane con sedie, divani e tavoli per chi voleva prendersi una pausa dallo stare in ammollo nell'acqua, mentre un lato era occupato da un vero e proprio bar e su un altro si trovava la console del deejay, un po' più rialzata rispetto alla pedana probabilmente per evitare che gli apparecchi elettronici si bagnassero; uno scivolo a spirale era posizionato in un angolo, dei fari potenti arrivavano da un lato all'altro del grande spazio e, sparse per la piscina, delle finte palme possedevano delle sedute a livello dell'acqua su cui la gente era ammucchiata.

«Porca puttana.» Fu la reazione sboccata di Harry di fronte a tutto ciò.

Io, dal mio canto, non utilizzai un'espressione altrettanto colorita per esprimere la mia meraviglia, ma provai comunque empatia per il suo stato d'animo.

«Queste sarebbero poche persone?» Domandai stranita.

È vero, non ero mai stata ad un rave prima di allora, ma ero piuttosto certa che la marea di gente che riempiva quel posto non fosse normale neanche per i loro standard.

«Credo che la voce si sia sparsa un po' più del previsto.» Commentò Liam, osservando la scena esattamente come tutti noi altri.

Quella notizia non mi fece particolarmente piacere, soprattutto se pensavo alla discussione di quella mattina a pranzo, ma visto che ormai ero lì provai a non pensarci troppo.

«Come cazzo hanno fatto ad organizzare tutto questo?» Chiese un ragazzo, Alvin, se non sbaglio.

«Il figlio del proprietario della struttura è tra gli organizzatori. - spiegò Kathy, scrollando le spalle - Quindi in teoria non è una cosa del tutto illegale.»

«Sì, se non fosse che il padre il consenso non gliel'ha dato.» Ridacchiò Josephine.

«Beh, sono affari suoi. - Tom unì le mani con fare sbrigativo, spostandosi di fronte all'intero gruppo e sorridendo con aria soddisfatta - Ora perché non diamo inizio a questa cazzo di serata con un bel cicchetto di benvenuto?»

La maggior parte dei ragazzi subito acconsentì con entusiasmo, lo stesso Harry si voltò verso di me con un grande sorriso incoraggiante.

«Andiamo?» Chiese poi, facendomi cenno con la testa di seguire gli altri che già si erano avviati verso il bar.

Mi aggrappai alla camicia sulla sua schiena per non perderlo tra la folla, continuando intanto a guardarmi intorno mentre mi lasciavo trascinare: non ero mai stata a niente di neanche lontanamente simile, e questo da un lato mi metteva ansia, ma dall'altro non potevo negare che, in parte, mi eccitasse.

Il ragazzo dietro il bancone del bar non era altri che qualcuno che si era momentaneamente preso il compito di gestire le mille richieste di superalcolici, ma era evidente che non si trattasse di un barman vero e proprio: visto che eravamo in nove, di cui cinque maschi e quattro femmine, Liam ordinò altrettanti cicchetti di vodka che i ragazzi subito provvidero a pagare anche per noi.

My Boyfriend's BrotherWhere stories live. Discover now