Capitolo 19

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 Buoooonasera!

Sono stata incerta fino ad ora sul se sarei riuscita a postare il capitolo o se invece avrei rimandato a domani, ma alla fine ce l'ho fatta. Beeeeeh che dire, capitolo che continua un po' il precedente, finito in modo un po', diciamo, curioso. Come avrà reagito Valerie? Se la sarà presa con Harry oppure no? Come si comporteranno l'uno nei confronti dell'altro dopo quel che è successo in piscina?

Aspetto i vostri pareri, un bacio e buona lettura! :) x  

***

«Vediamo un po'. - chiusi gli occhi, prendendomi la testa tra le mani - Tasso alcolemico superiore alla media, violazione di proprietà privata, mancato rispetto del divieto di introduzione di alcool, fumo e droga all'interno di una struttura, disturbo della quiete pubblica e bla bla bla. - guardai l'ufficiale dietro la scrivania solo quando posò il foglio davanti a sé, vedendolo incrociare le dita delle mani - Diciamo che rispetto alla maggior parte della gente che sta di là vi risparmiate solo la detenzione ed assunzione di stupefacenti e la resistenza a pubblico ufficiale.»

L'uomo sembrò quasi divertito nel dettare quelle sentenze, mentre ad ogni sua parola io sentivo i miei sogni di realizzarmi nella vita ed avere un buon lavoro scavarsi sempre più la fossa.

«Quindi?» Domandò Harry, le braccia incrociate al petto ed il piede che batteva ripetutamente sul pavimento.

«Quindi - l'ufficiale scrollò le spalle, come se la risposta fosse ovvia - quindi intanto stanotte ve la passate qui, poi vi beccate una denuncia ed una multa di 250 sterline ciascuno. E vi è andata bene, alcuni vostri amici di là non se la caveranno così facilmente.»

Mi sfregai gli occhi con pollice ed indice mentre sentivo Harry accanto a me sospirare frustrato. Come no, ci è andata benissimo.

L'uomo ci congedò e, non appena ci alzammo, subito due poliziotti ci raggiunsero neanche fossimo pericolosi criminali da tenere sotto controllo costantemente. Ci scortarono fuori dall'ufficio e lungo un corridoio che conduceva ad una sala, nella quale una grossa cella già ospitava una ventina di ragazzi che, come noi, avevano avuto la sfortuna di essere stati beccati.

«Magnifico.» Mormorai tra me e me, lasciandomi andare ad una piccola risata isterica.

Vidi con la coda dell'occhio Harry guardarmi per giusto un attimo, ma non disse nulla mentre invece aspettava che una guardia aprisse la cella per permettergli di entrare, seguito da me a pochi passi di distanza. Ci rinchiusero poi come animali in gabbia insieme agli altri ragazzi, a cui, come a noi, erano state date delle coperte e degli asciugamani per asciugarci, visto che i nostri vestiti erano ancora parzialmente bagnati.

Con un sospiro profondo, mi avvolsi bene la coperta intorno al corpo e scivolai lentamente lungo il muro, sedendomi a terra come la maggior parte delle persone, data la scarsità delle panchine; Harry non perse tempo ad imitarmi e, per un po', entrambi rimanemmo in silenzio mentre il chiacchiericcio degli altri ragazzi ci faceva compagnia.

Io in una cella. Io, Valerie Gaultier, in una maledetta cella. Con una denuncia a carico, non ce ne dimentichiamo.

Non mi sarei mai rassegnata ad una cosa del genere, questo era poco ma sicuro. Non riuscivo a credere che per una volta, una sola volta, che facevo qualcosa per me al di fuori del normale mi ritrovavo sbattuta in questura; certo, forse non era stato saggio da parte mia scegliere un water rave come prima partecipazione ad un evento così completamente illegale, ma questo non cambiava che avessi avuto una sfortuna non indifferente.

Però non potevo negare che nelle ore in cui eravamo stati lì ero stata bene, mi ero divertita: avrei preferito che la serata finisse in modo diverso, questo è ovvio, ma per una volta nella mia vita avevo avuto la possibilità di fare ciò che volevo e di questo non me ne pentivo.

My Boyfriend's BrotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora