𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟑

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❝Sei stato un vero bastardo❞

⸻𝐉𝐮𝐧𝐠𝐤𝐨𝐨𝐤'𝐬 𝐏𝐎𝐕⸻

Namjoon ci stava accompagnando al nostro nuovo dormitorio. L'università lo aveva costruito per facilitare gli spostamenti degli studenti.

«È cambiata molto» dissi osservando la nostra università e il campus accanto a lei.

«Già, compagno di stanza» disse Jimin girandosi e facendomi l'occhiolino.

«Non dirmi che siamo davvero compagni di dormitorio» chiesi spaventato dalla risposta.

«Certo che sì, cocco. Non sei felice? Ci divertiremo» urlò eccitato.

Ricaddi sconfitto contro i sedili. «È un incubo» sussurrai con le mani sulla faccia.

Hoseok mi aveva sentito e cercò di trattenere le risate.

Jimin, invece, non aveva capito niente.

«Hai detto qualcosa?» chiese perplesso.

«Sarà un vero...spasso».

«Lo so!» fece un sorriso e tornò a guardare la strada davanti a lui.

Io e Hoseok ci scambiammo uno sguardo complice, scoppiando a ridere.

I due seduti sui sedili anteriori si guardarono perplessi sul motivo dietro le nostre risate.

"Mi eravate mancati tanto, ragazzi" pensai, aprendo la portiera dopo che Namjoon aveva parcheggiato.

Ero finalmente tornato a casa e nulla avrebbe potuto più mettersi tra me e il mio futuro, neanche la stessa persona che mi era apparsa nel buio, appena aveva messo piede sul suolo coreano.

⋅˚₊‧☆‧₊˚ ⋅

«Kook ci vediamo lunedì a lezione. Ci dispiace non aver potuto salutarti come si deve, ma domani avremo la simulazione d'esame» disse dispiaciuto Namjoon hyung vicino alla porta mentre aspettava che Hoseok hyung posasse il mio ultimo bagaglio.

Aspettai che anche Hobi si avvicinasse a Nam e risposi ad entrambi perché sapevo che il sentimento fosse reciproco.

«Hyung, davvero, non dovete scusarvi è già abbastanza essere venuti a prendermi all'aeroporto» dissi con un sorriso.

«Lo abbiamo fatto con piacere, Kook» disse Hobi hyung scompigliandomi i capelli.

«A domani» li salutai agitando la mano e loro fecero lo stesso. Chiusi la porta quando se ne andarono.

Mi voltai a guardare Jimin che aveva iniziato a sistemare i miei vestiti nel mio armadio.

Subito cercai di fermarlo.

«Hyung non devi-» ma mi fermò immediatamente.

«Cocco, vieni ad aiutarmi. Quattro mani sono sempre meglio di due» disse con uno sguardo serio anche se finto.

Sospirai e gli sorrisi.

«Va bene, Minnie».

Mi tolsi il cappotto e lo poggiai sull'appendiabiti all'ingresso. Mi cambiai le scarpe e indossai le pantofole che avevo portato con me dall'America.

Mi sedetti per terra e inizia a sistemare un'altra mia valigia.

«Davvero comincerai già le lezioni? Sei appena tornato» chiese Jimin mentre mi aiutava a sistemare le valigie nella nostra nuova camera.

«Devo per forza Minnie. Ho bisogno di rimettermi in pari con lo studio e laurearmi presto» gli spiegai.

«L'America non ti è piaciuta per niente, vero?» chiese all'improvviso.

To Enemies | KookvWhere stories live. Discover now