Alla ricerca di risposte

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12 Novembre 1892

Caro diario,

Questa mattina mi trovavo alle porte di Hogsmeade. La lettera che avevo ricevuto da Infaustus mi diceva di farmi trovare qui ad attenderlo. L'aria fredda di novembre mi accarezzava il viso con una dolcezza tagliente e, dietro di me, il pittoresco borgo magico si stagliava contro il cielo grigio, avvolto in una nebbia leggera. Tuttavia, le voci allegre e i suoni familiari della vita quotidiana riempivano l'aria, non facendo mancare la solita atmosfera vibrante e vivace di Hogsmeade che contrastava con la quiete della campagna circostante.

«Grazie per avermi ricevuto! Non so se io mi sarei dato una seconda opportunità, posso offrirti una Burrobirra, per cominciare a farmi perdonare?» Infaustus era arrivato, guidato dalla bacchetta tesa che emanava il suo caratteristico bagliore rosso. Le guance, del solito colorito bianco latte, erano puntellate da chiazze rosse dovute alla brezza fredda di novembre e, forse, anche un po' all'imbarazzo iniziale di chi deve togliersi d'impaccio.

«Infaustus, ci siamo già chiariti a scuola. Più volte. Non ti devi preoccupare, però... una Burrobirra l'accetto volentieri!»

Dopo che avevo parlato con Sebastian, deve aver riferito per filo e per segno l'accaduto al suo migliore amico, che è venuto subito a parlare con me, chiedendo venia per come erano andate le cose. Come Sebastian, stava affrontando lo stesso dolore e, anche per supportare l'amico, le nostre conversazioni erano state nulle.

«Bene! Andiamo!» ha esclamato Infaustus con un sorriso emozionato, i suoi occhi brillanti di entusiasmo mentre si offriva il braccio, invitandomi a condividere il percorso verso la locanda.

Tre manici di scopa

Infaustus si era chinato leggermente sul tavolo con le mani strette intorno al boccale traboccante di Burrobirra e lo sguardo assorto nell'abbraccio oscuro dei suoi ricordi. Io lo osservavo in silenzio e con attenzione, mentre attendevo che il mio amico tirasse fuori il reale motivo per cui ci trovavamo lì.

«Infaustus, cosa sta succedendo?» ho chiesto, infine, con voce calma, cercando di rompere il muro di silenzio che ci circondava.

Infaustus ha inspirato profondamente, raccogliendo il coraggio di affrontare il dolore che lo assediava: «Anne... Anne aveva questo desiderio ossessivo che io riallacciassi i rapporti con la mia famiglia. "Ma sono la tua famiglia, Infaustus. Sono sicura che con il dialogo riusciremo ad andare tutti d'accordo", mi ripeteva. Per lei la famiglia era veramente un valore importante, non avendo più nessuno, se non suo fratello.»

Annuivo comprensiva, cercando di capire attentamente dove volesse andare a parare.

«I miei genitori erano ben contenti di rivedermi a casa per le vacanze, ed erano anche entusiasti della mia relazione con Anne: "una moglie promettente", dicevano quando eravamo tutti a tavola, scherzando.
Avevamo messo da parte le nostre divergenze politiche e presi ad accettare spesso gli inviti a villa Gaunt per passare del tempo insieme, senza parlare di Incantesimi senza perdono o altri argomenti scomodi.»

«Infaustus... cosa è successo quella notte? Non eravate forse insieme a Villa Gaunt?» ho trovato, finalmente, il coraggio di chiedere mentre Infaustus prendeva una pausa dal suo racconto, sorseggiando la sua Burrobirra.

Infaustus ha annuito lentamente, con il peso del dolore visibile sulle sue spalle: «Sì... e ora abbiamo... ho bisogno di rimettere insieme i pezzi per capire cosa sia accaduto. Puoi aiutarmi?» mi ha chiesto, infine, con voce spezzata.

«Come posso aiutarti? Non capisco... non se ne sta occupando Crouch?» ho chiesto, chinandomi sul tavolo, come a voler catturare ogni espressione del suo viso, per capire quanto più possibile su questa faccenda.

Hogwarts Legacy | Diario del 7° anno 1892 - 1893Where stories live. Discover now