Capitolo 5

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~I TAGLI NELL'ANIMA RESTANO TALI~
Non lo sai
"E questa è tutta la storia" dico dopo un lungo racconto dove erano compresi Derek e Haidan che ho scoperto essere un'amico di Dylan
"Non mi hai rimpiazzato vero?" domanda
"Ma cosa dici?Certo che no" esclamo

Dylan lo conosco da quando ho due anni ed è il mio migliore amico , è una delle persone più importanti della mia vita è non poterlo avere affianco sempre mi fa soffrire.
Dylan è mio fratello , la cresciuto mia madre , ha adottato un bambino che ha perso entrambi i genitori in un incidente.
I migliori amici di mia madre Lilybeth e Shawn , io non me li ricordo molto bene ma erano come due zii per me e quando ci hanno lasciato abbiamo perso due persone meravigliose.
Dylan soprattutto , aveva solo tre anni e ci ha sofferto molto ma lui dice sempre:
Io ho una madre che mi ama , due fratelli che mi amano e sono felice così.
E se è felice lui siamo felici tutti.

"Sei felice di essere ritornato a casa tua , nella tua stanza?"
"A casa mia , dalla mia sorellina , da mamma Sia , da Liam.
Ovvio che sono felice" riassume
"Anch'io sono felice" dico prima di lanciarmi addosso a lui e iniziare a riempirgli la guancia di baci.
"Andiamo a mangiare?" chiede e io rispondo con un cenno.

Scendiamo le scale e ci ritroviamo mia mamma che cerca di convincere Cayden a mangiare con noi.
"È molto gentile signora Tomson , ma penso sia giusto che facciate un pranzo di famiglia" azzarda e mia madre acconsente pensierosa.
Cayden salutae se ne va.

Ci sediamo tutti a tavola , alla mia sinistra c'è Liam mentre alla mia destra si è seduto dopo tanto tempo mio fratello Dylan.
Mamma si mette difronte a Dylan ,alla sua sinistra c'è Derek e affianco a lui Haidan.

Sento la gamba di Dyl muoversi agitata così da sopra il tavolo gli prendo la mano facendolo calmare insistivamante.
"Allora iniziamo con le presentazioni:
Derek lui è mio figlio Dylan , Tesoro lui è Derek il mio compagno.
Eh , beh Dan e Dyl si conoscono già non servono le presentazioni" guardo la faccia bianca cadaverica di Derek , fermo in quella posizione da quando ha udito le parole mio e figlio.
"Piacere" dice di getto
"Dai mangiamo , ho cucinato quello che mi hai chiesto tu Dan" esclama mia madre facendomi salire il panico
Serve a tutti dell'arrosto accompagnato con delle patate al forno.
Il sangue mi si gela nelle vene "Stronza" sibila Liam
Mi alzo facendo cadere la sedia , prendo il mio piatto e lo scaglio contro la parete , gli attimi di quella sera riaffiorano tra i miei ricordi

"Hey papà è tutto ok?" chiedo a quel mostro di mio padre sperando di ricevere un po' di pena da parte sua
"Niente è apposto , nulla è opposto ma ora vieni ho preparato l'arrosto con le patate" mi siedo a tavola pregando che non succeda nulla e che i miei fratelli arrivino.
Vedo mamma entrare in casa e salire al piano di sopra , gioco con il cibo.
"Su avanti mangia , non è poi così male" dice per convincermi e io non posso fare altro che dargli retta e mangiare.

Al terzo boccone sento l'aria mancarmi nei polmoni , boccheggio in cerca di essa.
La gola mi brucia fino a sentire il sapore ferroso del sangue circondarmi la bocca.
Sputo facendo macchiare la tavola e il mio vestito di un rosso sanguigno.

Ho sete tanta sete ma non riesco più a muovermi non riesco più a parlare.
La mia vista si appanna e le mie palpebre calano non permettendomi di esaudire il mio desiderio.

Rivivo quel ricordo con gli occhi sbarrati e la gola che mi pizzica.

Ho paura di non farcela.
Ho paura di sentire il sapore del sangue innondarmi.
Ho paura che tutto riaccada di nuovo.

Sento gli occhi farsi sempre più pesanti finchè non capisco di essere caduta a terra , poi il nulla.

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Mi risveglio , il mio sguardo vaga nel buio.
In questa stanza c'è qualcosa di familiare.
A tastoni riesco a trovare la luce , la accendo e mi accorgo di essere nella camera di Dylan.
Lui è seduto alla scrivania e sta disegnando , si accorgie di me.
"Hey , ho pensato di portarti qui così puoi dormire con me come quando torno"
"Grazie Dyl , mi sei mancato tanto tanto" lo canzono
"Anche tu" sì alza e si stende al mio fianco ed io mi accocolo al suo petto , lui mi accarezza i capelli e di tanto in tanto ci lascia dei piccoli baci.

"Ma che ore sono" chiedo appena mi sveglio per l'ennesima volta.
Mi guardo intorno e di Dylan non c'è traccia così preoccupata che possa essere andato via di nuovo mi precipitò giù dalle scale.
Non penso a cambiarmi o a stare attenta perché potrei farmi male penso solo al fatto che mi fratello possa essere andato via senza avvisarmi , come l'ultima volta.

Tiro un sospiro di sollievo quando a una decina di scalini dalla fine delle scale lo vedo intento a cucinare.
Sento qualcuno dietro di me , sento il suo sguardo bruciare sul mio corpo.
Mi giro trovandomi Dan davanti
"Sai , ti sta un po' troppo corta questa maglia" dice prima di tirarmi una spallata e superarmi
Avvampo e cerco di abbassarmi in tutti i modi la maglia di Dylan.
Abbasso lo sguardo che ricade su un particolare che mi fa venire le lacrime agli occhi. La D con i baci.

"Ti sei ricordato"esclamo tutta contenta
"Come avrei potuto dimenticarmi?" domanda retoricamente
Si schiarisce la gola "Mi sono svegliato presto per prepararti la colazione-
Lo interrompo dispiaciuta "Sai che non li mangierò vero?" chiedo
"Sì , però ho pensato che fosse carino.
Ma che dici neanche la tua barretta?" prova a convincermi , scuoto la testa in segno di negazione.
So che lo fa per il mio bene ma non me la sento proprio.
"Dan se li vuoi mangiali pure , io devo uscire" dichiara
"Dove vai" chiedo
Fa il suo classico cenno ciò significa che va al centro generale della CIA , perché anche lui lavora lì come me e Liam.

Haidan assaggia i pancake ma dalla sua faccia non penso siano venuti bene.
"Cosa c'è" domando
"Ha scambiato lo zucchero con il sale" risponde sputachiando in un fazzoletto e facendomi ridere di gusto.
"Cosa da Dylan" scrollo le spalle
Si alza intento a farseli da solo , mi avvicino e gli prendo dalle mani il mestolo "Faccio io" lui consapevole di non essere un gran cuoco mi lascia fare.

Preparo l'impasto manca solo la farina che non riesco ad aprire perché ho le mani tutte sporche , la passo a Dan che è ancora seduto al bancone.

In meno di due secondi ci ritroviamo sommersi dalla farina e bianchi dalla testa ai piedi.

Muovo i capelli sperando di ripulirmi almeno un pochino mentre Dan non fa altro che starnutire.

"Attentooo" sbotto tirandolo indietro giusto in tempo , stava per sbattere la testa.
Lui non risponde facendomici rimanere male , almeno un grazie.

Aggiungo la farina che è rimasta al composto e scappo di sopra per l'imbarazzo.
Solitamente neppure il mio capo riesce a mettermi in soggezione e ogi mi sono fatta battere da Haidan Cooper , mi sembra una barzelletta.

Dopo esattamente un'ora e trenta minuti
passati in vasca mi sono decisa:
Esco.

Indosso un completino verde da palestra.

Mi sorprende vedere Cayden abbuffarsi con i pancake che probabilmente avrà cucinato Dan con il mio impasto.
"Vacci piano"
"Nom poi dimmi coga debo fame" dice masticando con la bocca piena
"Sì , hai proprio fame" mi metto a ridere da sola visto che lui non capisce la battuta
"Nom gei gimmatica" continua
"Bleah , ma la smetti" sbotto inorridita

Una sonora risata ci riporta alla realtà.
Haidan ci guarda ridendo sotto i baffi
"È fatto così: un duro fuori un cucciolo dentro" lo sfotte
"Mmm" ridacchio anche io

"Buongiorno ragazzi" a sentire quela voce mi prende un colpo perché è già sveglia?
Mi giro dall'altra parte e mi chiudo in camera in meno di un minuto
Tum tum tum
"Posso entrare?" chiede in tono flebile Haidan da dietro alla porta
"Sì entra pure" lui fa come dico
"Senti non mi stai simpatica , non ti reputo una sorella ma mi dispiace per ieri sera , se avessi saputo l'effetto che ti faceva il mio piatto preferito non l'avrei chiesto a Sia"
"Ed ora vado" prende e va via

Oddio , seriamente Dan il Dan restivo , introverso e chiuso che conosco mi ha chiesto scusa per una cosa che non ha fatto nemmeno lui?

Sì l'ha fatto
Stai.Zitta.Coscienza.
No non sto zitta

Tum tum tum
Oh no , non di nuovo
Tum tum tum
"Posso entrare?"
Lui? È appena andato via cosa vuole ancora?
"Sì?" no doveva essere la mia voce interiore quella
"Ecco , ho dimenticato una cosa"
Aggrotto le sopracciglia
"Cosa?"
"Questo" si avvicina al mio viso e mi sposta i capelli dietro le orecchie
E poi......

To be contued

~Spazio Autrice~
Chissà , Chissà cosa accadrà.....
⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️

~storm~Where stories live. Discover now