abbraccio

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Jungkook rimase a dir poco sconvolto.
Cos'era appena successo?

Il giovane capo davvero non se lo sapeva spiegare, due secondi prima l'unico pensiero che gli ronzava nella testa era quello di vedere il fisico di Taehyung e magari buttare giù qualche battutina di poco gusto sul suo aspetto...invece ora aveva l'immagine di quei tagli e quelle ferite impresse nella mente, non riusciva proprio a pensare ad altro.

Ora Taehyung non appariva più come un "qualcosa" che andava protetto, ma un "qualcuno".

Jungkook sentiva il bisogno di sapere cosa gli fosse successo veramente, anche se la risposta sarebbe potuta essere ciò che più temeva...

Taehyung, un ragazzo così dolce, carino ed educato che si era ridotto a fare quel lavoro. A Jungkook quella sensazione gli stava piegando in due lo stomaco e quasi mozzando il respiro.
Si sentiva così in colpa che manco fosse stato lui a procurargli tutto quello.

Adesso nella testa di Jungkook c'era solo una cosa: Taehyung.
Non gli importava più della sua sessualità, del suo fisico, del suo modo di fare o altro. Tutto passava in secondo piano dopo che aveva visto le vere condizioni di quel ragazzo.

Se ciò che pensava Jeon era vero, quel ragazzo doveva essere più forte e coraggioso del previsto...e ora Jungkook si sentiva piccolo.

Il grande signor Jeon si sentiva quasi "intimorito" davanti alla figura di Taehyung, ora che aveva capito quanto fosse forte.

No. Non deve accadere.

Jungkook se lo continuava a ripetere in loop. L'aveva promesso a suo padre, ma sopratutto a se stesso.
Non si sarebbe mai fatto intimorire da niente, e niente o nessuno sarebbe mai riuscito a cambiare le sue rigidissime idee.

Jeon doveva dimostrare che in realtà non era in pensiero per quel ragazzo, eppure la voglia di proteggerlo e ascoltare la sua storia era più forte del previsto.

Forse...sarebbe stato in grado di fare un eccezione?

Taehyung, intanto, stava rovistando nel piccolo armadio infondo alla stanza per vedere se c'era una camicia pulita.

A Taehyung non piacevano le divise del suo dipartimento, per questo si vestiva sempre con le sue camicie da casa.
Hoseok gli aveva anche detto che non era obbligatorio tenere quella camicia stagionata, al capo non importava.

Ora, però, era costretto a metterla siccome l'unica camicia di seta che aveva se l'era sporcata con il caffè.

Taehyung sbuffò infastidito e continuò a cercare tra i vecchi panni impolverati degli ex lavoratori.
Il ragazzo sapeva benissimo che il capo l'aveva fatto apposta, eppure non poteva fare altro che scusarsi e lasciar perdere.

Quando il biondo trovò la camicia blu, con la stampa dell'azienda sopra, ci soffiò per togliere la polvere ma a causa della finestra aperta una gran parte gli finì in faccia.

Taehyung era ancora più infastidito di prima e decise di togliersi la camicia sporca per  strofinarsi delicatamente la fronte, in modo di togliersi un po' di sporcizia.

Mentre era con gli occhi chiusi, impegnato a pulirsi la faccia, sentì due mani fredde e ruvide afferrargli i fianchi e sobbalzò sul posto, emettendo un piccolo gridolino.

Provò a girarsi ma le mani di quel tipo misterioso pesavano in modo anormale sul suo corpo, tenendolo fermo.

Ora Taehyung stava tremando internamente. Chi poteva essere? Un suo vecchio cliente che lo ha riconosciuto e vuole un altra avventura? Un ragazzo psicopatico che si è invaghito di lui? O magari il tizio dei documenti che lo fissa sempre durante la pausa pranzo?

<<Taehyung...>> Quella voce.

Jeon.

Taehyung non poteva crederci, il suo capo lo aveva appena preso per i fianchi ed era molto vicino a lui, troppo vicino.

<<S-Signore, ha bisogno di qualcosa?>>

L'uomo dietro di lui ridacchiò appena e strinse la presa ancora di più su quei poveri fianchi sottilissimi, avvicinando il biondo al suo corpo.

Mi verranno altre more se continua così.

Pensò tra sè e sè, Taehyung, gemendo leggermente.

<<Si capisce così tanto che sono io?>>

Sossurrò il signor Jeon, nell'orecchio del biondo.

Taehyung aveva cominciato a sudare freddo, era praticamente attaccato al corpo del suo capo e se qualcuno fosse entrato in stanza la situazione sarebbe stata molto difficile da spiegare.

Al ragazzo non gli era mai capitata una cosa del genere, dopotutto non succede tutti i giorni di trovarsi in una posizione piuttosto discutibile con un uomo omofobo.

<<Che c'è Taehyung? Il gatto ti ha mangiato la lingua?>>

Il Signor Jeon aveva uno strano tono nella voce, quasi divertito ma allo stesso tempo molto serio.

Il ragazzo non rispose e Jungkook avvolse un intero braccio intorno alla vita del giovane. Ora lo stava abbracciando da dietro.

Jungkook stava abbracciando un ragazzo a petto nudo.
Jungkook stava abbracciando un ragazzo.
Jungkook stava abbracciando...

Il giovane capo guardò il suo riflesso nello specchio davanti a sè e non si riconobbe del tutto. Ovviamente esteticamente era lui: i capelli erano gli stessi, gli occhi erano neri come sempre e la statura era la stessa. Jungkook si vedeva diverso dentro, non aveva mai abbracciato nessuno in questo modo, non si era mai preoccupato per nessuno così, e soprattutto non aveva mai visto quella strana ombra negli occhi di qualcuno.

Jeon osservava il ragazzo, stava tremando con la testa bassa mentre stringeva gli occhi per non far uscire le lacrime.

Il giovane lasciò gradualmente il corpo del biondo, che era rimasto ancora immobile e raggomitolato su sè stesso, lo prese per le spalle delicatamente e lo girò verso di lui.

<<Taehyung...apri gli occhi.>>

Il ragazzo nominato era caduto in un buco nero, tutto in quel momento gli pareva surreale e non ne voleva sapere niente. La voce del capo, però, riuscì a risvegliarlo. Quando il biondo alzò la testa vide il capo che lo guardava con un aria neutra, le sue mani posate delicatamente sulle spalle, nelle zone non lacerate e il tono tranquillo.

I due rimasero per un po' li a guardarsi, nessuno dei due voleva rompere quel momento speciale che si era formato.
Taehyung era tranquillo, con il viso a pochi centimetri da quello del suo capo, si era pure dimenticato di essere senza maglietta.
Jungkook era immobile, tutto ciò era nuovo per lui e non aveva la più pallida idea di come comportarsi.

Jeon osservava il volto di Taehyung e Taehyung osservava il volto del signor Jeon, quella gara di sguardi sarebbe potuta durare per sempre se qualcuno non avesse battuto alla porta.

𝑯𝒐𝒍𝒅 𝑴𝒆 𝑻𝒊𝒈𝒉𝒕 || kookvWhere stories live. Discover now