Lettera per Roberto

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<Ciao Rob,

eravamo due fantasmi ignari di essere caduti nello stesso inferno.
Ti vedevo sparire mentre tu mi vedevi arrancare
Solo
Come te
Alla deriva
Voglio raccontarti una cosa
Solo mia
Solo nostra
Anche io come te
volevo suicidarmi
Non uso altri termini non voglio fare giri di parole. Una definizione che fa tremare che fa rabbrividire.
Ma per noi era un pensiero costante, non è così?
Pensavo,
facendo la lista,
delle persone che davvero sarebbero rimaste devastate dal mio gesto.
E alla fine, rimanevano poche dita alzate.
Appena una mano si componeva.
Perché una variabile.
Era il tempo
Il tempo, il nostro nemico.
Fa dimenticare le cose
Ma purtroppo
Anche le persone
E noi, saremmo rimasti dimenticati.
Invano un pensiero lontano
E allora mi dicevo: se forse non fosse la soluzione
Mi chiedevo
se il mio dolore potesse essere paragonato al loro
Una solita domanda mi pesava:
Valeva la pena vivere?
Ci hanno sempre insegnato a valutare tutti come noi costantemente
ci valutavamo.
Senza i nostri numeri
non eravamo nessuno.
Qualcosa che ci ha condotto alla follia
Prima quel piccolo numerino in una verifica,
poi sulla bilancia.
Non abbiamo mai davvero pensato di poter valere come persone.
Ci siamo aggrappati alla nostra malattia. Illudendoci che qualcuno potesse davvero vederci
Non abbiamo mai potuto piangere,
dovevamo essere forti,
dimostrare a tutti che non ci potevamo rompere. Invece ci siamo incrinati a metà,
lentamente.
Ma non è mai stato abbastanza.
Non siamo mai stati abbastanza magri.
Non sono mai stati abbastanza tagli.
Abbastanza profondi
Abbastanza bravi
Abbastanza
Una terribile parola che ti ha condotto sull'orlo del baratro.
Volevi solo sparire
Sembra una barzelletta la nostra vita
mai perfetta,
e più cresci più capisci che la perfezione
che tutti volevano non esiste.
Nessuno lo è
Ma ormai è tardi,
quel pensiero è fisso come un chiodo nella parete. Il buco rimarrà.
L'idea che per essere amato tu debba essere perfetto,
migliore degli altri,
che per essere considerato
tu
debba essere sempre forte.
L'idea che devi rendere tutti orgogliosi,
che se sbagli loro, non ti ameranno più,
ti guarderanno con odio, con disprezzo.
Ma sei solo umano e nessuno Roby
te l'ha mai rammentato.
Quando ti volti a guardare la tua vita
pensi di averne vissute tante,
me lo dicevi una sera, te lo ricordi?
Tante piccole storie che sembrano sconnesse
Tanti dolori
Tanti mostri
Io non so, se mai ne uscirò.
Perché in fondo l'anoressia ti promette di colmare i vuoti che hai nell'anima.
Millanta di aiutarti a tenere insieme i pezzi della tua vita. Ti seduce
Illudendoti di avere il controllo
Ti accompagna leggera fino al precipizio e poi...Riesce ancora ad avere potere, a persuaderti che se ti butti le cose miglioreranno.
Ti convince di non andare bene, di dover cambiare per essere amata,
di dover morire per essere guardata.
E tu ci credi. Perché sei sola,
vero Rob?
Eri solo o così credevi. Perché in verità è lei che ti rende sola.
Ti isola dal mondo
Ti fa allontanare.
Ti insegna a mentire.
Ti redarguisce
Alla fine ti controlla lei, ti fa credere che tu,
senza di lei, non vali la pena.
Non sei nessuno, senza la tua malattia.
L'idea di poterne uscire ti spaventa,
perché seppur infelice,
non sei più solo.
Hai lei, Mi credevo pazza.
Urlavo di avere dei mostri in testa.
Avrei voluto tenerti la mano,
una mano gelida
ossuta, come la mia.
Le tue braccia piene di tubi.
Insieme alle mie piene di tagli
Non siamo matti
Non lo siamo mai stati
Siamo persone fragili.
Sensibili al mondo.
Troppo accorte di quello che ci circonda
Troppo attente ai dettagli.
Persone che vedono al di là dei muri.
Perché è quello che abbiamo sempre sperato noi. Essere visti al di là di quelle barriere che minuziosamente ci siamo costruiti.
Facciamo i forti.
I guerrieri
Continuiamo a lottare contro i mulini a vento che abbiamo in testa.
E io lo so Rob che volevi solo smettere di lottare e trovare pace. Non ti biasimo.
A volte penso tu abbia avuto più coraggio di me. A volte invece incolpo il mondo.
Perché nessuno ha fatto nulla? Perché nessuno ti ha visto?
Perché alla fine quella rimarrà sempre una mia paura.
Ma ti faccio una promessa.
Solo a te
Che so che mi stai ascoltando.
Io non ti dimenticherò. Non dimenticherò il gesto che hai compiuto.
Non dimenticherò la tua malattia e il tuo dolore. Ti prometto inoltre di lottare per tutte le persone come me e te che malati sorridono ogni giorno.
Prometto di resistere e quando io mi sentirò cedere.
Mi rammenterò del tuo viso
e mi rialzerò combattendo anche per te. Perchè sono cresciuta e
ho imparato a volare a vedermi con i miei occhi non con quelli degli altri.

Ti mando un bacio

Una promessa
Una carezza
Ciao Roberto.>


Così aveva scritto, poi con una lacrima solitaria, aveva lasciato andare tutto nel fumo del camino.

Anna aveva dei periodi felici, che quasi le avevano fatto dimenticare di essere malata.
Di star lottando contro i mostri.
Aveva fatto due anni in cui la bolla che si era costruita, era talmente tanto perfetta, che quasi pensava di essere guarita, ma il tutto si era improvvisamente incrinato, quando aveva conosciuto Lorenzo.
All'inizio lei non sapeva che quel ragazzo, l'avrebbe riportata esattamente a qualche anno prima, di nuovo sola, a piangere, sul pavimento del bagno.
Eppure quando lui l'aveva lasciata era come se solo in quel momento si fosse accorta
di quante crepe si erano formate nella sua sfera di cristallo, e tutto era improvvisamente crollato,
con un frastuono di vetri che si infrangono.
Era rimasta scioccata di come non si fosse accorta di nulla, e da un giorno all'altro, era ritornata nella sua malattia con una violenza mai vista.
Si era ritrovata a lottare contro la sua testa ancora una volta.
All'inizio non voleva, lottava, combatteva.

Urlava che quella volta non avrebbe vinto l'anoressia.
Poi il dolore per la perdita del ragazzo si era fatta insopportabile
e allora aveva accolto la malattia come una vecchia amica.
Le aveva lasciato ancora una volta il controllo della sua vita,
perché sapeva che seppur tutto, l'avrebbe resa felice ancora una volta.
Così si era isolata di nuovo ed era tornata alle sue vecchie abitudini.

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