Lorenzo

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Anna

No pensi, no, ti prego, non può essere.

Lui è li, in piedi di fronte a te, la faccia contratta, le lacrime iniziano a rigarti le guance, no non di nuovo pensi. "Per favore" lo implori.

"Abbiamo..." inizi ma ti blocchi, abbiamo cosa? pensi.

Cosa, era tutto nella tua testa, "no" dici, le lacrime che non smettono di cadere, gli occhi che si gonfiano.

Cerchi un appiglio, sai che stai affondando di nuovo, senti i tuoi demoni che ti rivogliono con te.

Tiri su col naso, ti volti, verso il tuo appartamento dove avete condiviso così tanto.

Apri la bocca per ribattere ma ti esce solo un singhiozzo.

Lui ti guarda, il volto distrutto, "Anna" ti chiama cercando la tua mano ma tu ti divincoli. "No" dici, "no, no" ripeti.

Non è giusto, finisce sempre così.

Fai un passo indietro, poi ti volti e ti avvii verso la porta, corri giù per le scale, no pensi, un unico pensiero, come vivere con quel peso, come si fa ti chiedi, si può vivere senza quella parte ti trovi a domandarti.

Scendi in strada, lui che ti insegue, che ti chiama, ti volti e poi lo senti prima di vederlo.

L'impatto contro una macchina, senti il dolore propagarsi dal fianco fino al volto, un urlo che non viene emesso, la bocca spalancata dal dolore, poi lo schianto contro l'asfalto duro.

Gli occhi che si appannano, che non ti permettono di vedere.

Le lacrime che ancora scendono copiose, il dolore che ormai si è fatto silente.

Senti il freddo della sera penetrarti nelle ossa, pensi che morirai lì, per terra in una strada di una città che non hai mai amato.

Chiudi gli occhi, portami via pensi. Portatemi via, lasciatemi morire chiedi.


Lorenzo

La vedi per terra, distesa, il panico che ti assale sei un medico del pronto soccorso eppure alla sua vista non sai cosa fare.

Ti avvicini e le volti dolcemente la testa, "Anna" dici "Anna, per favore" mi senti, il dolore che ti perfora come una lancia.

"Per favore" piagnucoli, "Anna" la supplichi, "resta con me per favore" dici, "per favore" continui a ripetere.

"Ti prego, resta con me" dici, poi cerchi dei segni di vita, c'è troppo sangue pensi e inizi ad aprirle la felpa, non respira.

Merda inizi ad imprecare, "ti prego" le dici piangendo, "ti prego, Anna non mi lasciare non così", la supplichi tirando su col naso, "cazzo Anna"  urli.

Poi inizi il massaggio, preghi un dio in cui non hai mai creduto, "per favore Anna, per favore non mi lasciare".

"Anna" la supplichi, "se mi senti, resta con me, ti amo ti amo con tutto me stesso", la supplichi.

"Ti prego" biascichi, ma il suo cuore non ha nessuna intenzione di ripartire. "Merda, merda" dici "cazzo, chiamate aiuto" gridi, "chiamate aiuto vi prego".

"Anna" supplichi, "Anna" la chiami, un corpo morto, "Anna per favore non puoi lasciarmi, come faccio?".

Ti passano in mente tutte le cose terribili che le avevi appena detto per lasciarla, perchè pensavi fosse la cosa più giusta per lei, e invece l'avevi vista rompersi sotto i tuoi occhi.

"Anna" dici "sono un coglione, per favore".

Senti le sirene prima di vedere le luci.

I paramedici arrivano di corsa, la recuperano,

"Ci pensiamo noi signore" dicono,

"sono medico" dici "è la mia ragazza, vi prego" dici guardando il volto della ragazza.

"Ti prego" la implori.

Forse un giorno...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora