Lorenzo

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Sorseggi delicato il vino,
che fresco ti cola in gola.
Lei ti guarda.
Indossa un abito lungo di seta scura.
Le si adagia sul corpo fin troppo ossuto.
Ti sorride mentre volteggia nel salone.
"Vieni, danza con me" sussurra
Tu scuoti la testa divertito.
Ti alzi, appoggi il calice sul tavolino in cristallo e poi abbottoni la giacca.
Lisci i pantaloni.
Fai un passo nella sua direzione.
Lei invece si avvicina al grammofono e cambia vinile con estrema precisione.
Noti i suoi movimenti, le dita delicate che sfiorano la puntina.
La musica cambia, si propaga nel soggiorno, invadendo la stanza.
Un lento, Annie Lenox che canta in sottofondo.
Ti avvicini da dietro, circondandole la vita.
Le baci l'incavo del collo. Lei sposta i capelli lasciandoti libero accesso alla schiena.
"Balliamo" sussurri dolce. La fai voltare e lei ride, colta di sorpresa.
Le afferri i fianchi e lei, ti circonda il collo, attirandoti a se.
Senti il suo corpo premuto contro il tuo. Troppa stoffa che vi separa.
I vostri sguardi che non si lasciano, la fissi cercando qualcosa nei suoi occhi.
Lei arrossisce, mentre la fai volteggiare sul marmo.
I suoi tacchi risuonano nitidi mentre la musica prosegue dolce.
I put a spell on you, si sente in lontananza.
Esistete solo voi, il mondo rimane fuori, concedendovi un momento privato.
Lei ride felice, mentre i capelli le danzano leggiadri attorno al viso.
Poi la musica finisce, i vostri sguardi fissi. Ti chini e la baci.
Senti il suo profumo inebriarti.
Le sue labbra morbide contro le tue.
Leggere, quasi impreparate.
"Ti amo" dice lei staccandosi delicata.
Mormora contro la tua bocca, gli occhi che non abbandonano mai i tuoi.
Brillano come due stelle nel cielo notturno.
"Ti amo" dici a tua volta.
Rimanendo senza fiato per la sua bellezza.
Tutto diventa poi, improvvisamente gelido.
Il salone si tinge di scuro, la luce cambia facendosi cupa, tra le tue braccia non rimane altro che polvere.
Fissi il salone dove lei soleva danzare leggiadra, mentre tu, come ogni sera, preparavi la cena.
Il grammofono che ora giace inutile, da quando se ne è andata.
Le luci tetre della notte.
"Mi manchi" bisbìgli ad un fantasma.

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