Great day

191 12 0
                                    

Mary.
Ci baciamo, era la cosa più bella del mondo.
Stare là con lui a darci baci e a guardarci negli occhi.
Ci staccammo sentendo qualcuno bussare, presi il panino e lo morsi, Bill fece lo stesso, per far capire che stessimo mangiando e 'basta'.
Aprii la porta col panino in bocca, Dany mi guardava da testa a piedi.
-Tutto okay?- chiese osservandomi.
-Sì, stiamo mangiando...- risposi ingoiando.
-Stiamo? C'è ancora Bill?- chiese.
Aprii ancora di più la porta e lo indicai.
-Sì, eccomi- lo salutò restando seduto sul letto.
-Okay, ci chiedevamo se voleste venire giù a giocare...- chiese Dany.
Annuii continuando a mordere il panino.
Erano passati vari minuti da quando Bill fosse entrato in camera.

Daniele scese per primo così Bill si alzò con tutta calma e mi porse la mano che afferrai saldamente.
-Da oggi inizia qualcosa di nuovo per entrambi- mi sorrise e mi trainò nella sala giochi.
Aveva ragione, non ero mai stata con qualcuno che amassi così tanto.
Non avevo mai amato così follemente.
Mi guardai in giro prima di entrare.
Steve e Serena non c'erano.
Erano andati a prendere la loro nuova figlia adottiva, Melody.
La bimba aveva solo 5 anni, era orfana e i miei zii avevano deciso di adottarla per darle un futuro migliore.
Aveva i capelli corti alle spalle biondi e degli occhioni verdi, dalle foto e dai suoi documenti, sembrava una bambina molto timida ma con noi, si sarebbe sbloccata in un secondo.
Noi avevamo un'energia particolare, soprattutto io e mio fratello.
Riuscivamo a trasportare chiunque.

Mi accomodai sul divano sedendomi affianco a Bill.
Tom stava giocando con Vale alla console.
Sembrava un gioco per macchine così non gli diedi peso.
-Mary, vuoi?- chiese Lety passandomi un vassoio di caramelle e cioccolatini.
Rifiutai sempre cortese e presi un bicchiere d'acqua anche perché non mi sentissi bene.
Avevo ancora la nausea e il mal di testa, ma in fondo era normale.


-Mary, stai bene?- domandò Ria guardandomi mentre stizzavo gli occhi.
Annuii sorridendo per poi andare a vomitare.
Mi lavai i denti e la faccia, fermandomi a guardare il mio riflesso.
Dovevo prendere una decisione.
Dovevo andare e farmi operare, subito.
Non potevo mandare avanti qualcosa che sarebbe stato un vero e proprio orrore.
Non tanto per me ma per lui, avrebbe sofferto.
Presi il telefono e chiamai colui che mi avesse proposto e assicurato tutto.
Gli dissi di voler accettare e chiesi quando potessi fare il tramite.
Lui mi rispose che la settimana dopo fosse disponibile così sorrisi.
Dovevo resistere solo una settimana così.
Steve mi aveva consigliato il miglior ginecologo della città.

Tornai dagli altri e mi misi sul divano, sotto gli sguardi di tutti, accucciandomi su me stessa.
Mi appoggiai alla spalla di Bill tremando.
Lui mi abbracciò e mi riscaldò, era ciò di cui avessi bisogno.
Avevo l'abitudine di scappare davanti a qualsiasi cosa ma un buon abbraccio mi sapeva far restare.
-Ho sonno- sbadigliai.
Tom mi guardò male.
-Ma ti sei svegliata da poco...- commentò.
Chiusi gli occhi e mi poggiai sopra gambe di Bill, lui mi accarezzò i capelli sorridendo.
-Come non detto!- disse Tom.
Iniziai pian piano ad entrare nel mondo dei sogni mentre Bill mi coccolava.

C'era un vasto prato verde che spuntava dal vetro della finestra davanti a me.
Preparavo qualcosa in una bella cucina spaziosa.
Mentre il mio uomo mi dava baci sul collo.
Mi sfiorò la pancia molto grande, poiché ospitasse un bambino, e ridacchiò.
Mi girai e lo baciai per poi guardarlo negli occhi.
Era Luis.
Indietreggiai impaurita e tutto si trasformò in un tunnel nero dove io correvo inseguita da lui.
Riuscì a prendermi e mi tappò la bocca in modo che non potessi urlare.
Mi strappò via i vestiti e mi stuprò per l'ennesima volta.
No! No! No!
Non volevo sognare questo, volevo sognare qualcosa di bello, di felice.
Non volevo sognare questa merda!

-No!- gridai aprendo gli occhi.
Ero coricata sul divano con addosso la giacca in pelle di Bill.
I ragazzi erano seduti al tavolo e mi guardavano preoccupati.
Bill si alzò seguito da mio fratello e vennero verso di me.
Mi coprii gli occhi con una mano cercando di tornare sulla terra e di calmare il batticuore.
-Stai bene, piccina?- chiese Bill.
Non riuscii a rispondere, mi guardai attorno spaesata.
-Mary... rispondi, stai bene?- chiese mio fratello guardandomi negli occhi mentre schioccava le dita davanti al mio viso.
Non avevo molta voglia di rispondere.
-Mary!- mi chiamò alzando la voce.
Annuii guardandolo con un forte mal di testa.
-Va bene...- sospirò avvicinandosi a me per poi accarezzarmi la guancia.
-Steve, Mary si è svegliata- avvertì subito dopo Lety.

Arrivò zio nella stanza.
Si avvicinò a me con un debole sorriso.
-Sei tornato?- chiesi sorridendo provando ad abbracciarlo.
-Sì, sono a casa- mi strinse forte.
Subito dopo mi guardò serio e mi chiese di sedermi.
-Che succede, zio?- domandai.
-Tesoro, sei uscita a fare una passeggiata in questi giorni?- chiese.
Non seppi rispondere, ero confusa.
-Sì, siamo andati al parco- disse Bill anticipandoci.
Ricordai e annuii.
-In giro, ti sei sentita male?- domandò.
-Solo un piccolo attacco- dissi mentendo in parte.
Sospirò scuotendo la testa facendomi sentire una bambina irresponsabile.
-Hai preso freddo- disse toccandomi la testa.
Capii il motivo di domande.
Avevo un po' di febbre e forse raffreddore.
-Forse te l'ho contagiata io, scusa- affermò Bill dandomi un bacio sulla fronte.
-Tranquilla, ti passerà subito- mi sorrise Lety conoscendo il mio corpo forte.

Guardai Steve.
-Non è il momento giusto ma ho accettato quella proposta- gli dissi.
Lui sospirò.
-Esistono mille vie, sei sicura di fare ciò che sen...-
-Mi sembra la soluzione migliore. Voglio iniziare da capo...- guardai Bill e gli presi la mano stringendola.
-...con Bill-
Lui mi diede un bacio sulla fronte nonostante non sapesse nulla dell'argomento.
-Va bene, allora ti appoggerò nella tua scelta- mi sorrise Steve.
Ricambiai il sorriso e lo guardai alzarsi.
-Ah, Mary...- mi chiamò un preoccupato.
-Sì?- domandai.
-Non permettergli di rovinarti questo momento. Per una volta che sei felice davvero, non farti strappar via il sorriso da nessuno!- mi disse accarezzandomi la guancia.
Parlava di Luis.
-Nessuno, zio Steve, nessuno!- sorrisi io.

~Mary.

Tokio hotel~NakamaWhere stories live. Discover now