Bastardo.

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Al mio risveglio vidi qualcosa di strano: le pareti non erano azzurre come quelle della stanza d'hotel di Bill ma verdi.
Disperata e disorientata iniziai a muovere la testa ma qualcosa la teneva ferma, non vedi più niente, solo figure sfuocate.
-Non vedo... che succede?- chiesi preoccupata.
Una figura mi prese la mano e la baciò.
Bill?
-Tranquilla, rilassati amore, fra poco vedrai meglio... devi rilassarti-
Feci più respiri profondi poi pian piano iniziai a vedere meno sfuocato, iniziai a mettere a fuoco le figure, due donne e un uomo in camice bianco, Bill affianco a me e Tom che stava un po' più lontano, appoggiato sulla porta.
-Dove sono?- chiesi.
-Piccola, siamo in ospedale...- rispose Bill a voce bassa.

In ospedale?
Perché?
Il bambino?

-Perchè? Il bambino?- chiesi agitandomi, temevo che gli fosse successo qualcosa.
-Sta bene, tranquilla. State bene- disse lui facendomi calmare.
-Signorina, si ricorda cosa sia successo prima di svenire?- chiese l'uomo in camice.
-Ero in camera sua, mi sono addormentata e niente, mi sono svegliata qui- dissi.
-Ecco, non è andata del tutto così... eravamo in camera, tu ti sei addormentata, è arrivato Tom disperato perché un paio di fan erano entrate nel albergo, così ci siamo rinchiusi tutti nella mia camera. Tu dormivi e nessuno voleva svegliarti, ma ti sei svegliata da sola, mi hai guardato e hai chiesto cosa succedesse. Ti abbiamo spiegato cosa stesse accadendo ma poi è squillato il tuo telefono, ti sei messa a piangere e sei svenuta. I ragazzi hanno bloccato le alien, in modo che io e Tom ti potessimo portare qui- spiegò.

Mi faceva male la testa, cercai di mettermi seduta, ma mi faceva male anche la pancia.
La toccai preoccupata pensando che potesse succedere qualcosa alla piccola creatura.
La mia pancia era dura.
-Cosa c'è, Mary?- chiese Tom allarmato forse dal mio sguardo.
-La pancia. Mi fa male...- dissi con le lacrime agli occhi.
Una delle due donne se ne andò mentre l'altra iniziò a toccarla facendomi stendere.
-C'è qualcosa che non va?- chiese Bill.
Era terrorizzato.
-No no... è tutto okay, a causa di uno shock abbastanza elevato, lei ha fatto contrarre i muscoli per protezione, è tutto okay, è normale...- disse lei.
-Perciò appena si calmerà, anche la pancia si rilasserà?- chiese il biondo.
La ragazza annuii così Bill si mise a dire cose dolci per farmi stare tranquilla.
Tutto normale, ma perché ero svenuta?

La sera mi lasciarono tornare in albergo, mi dimisero, ma i ragazzi avevano il concerto perciò vennero Denise e Vale a prendermi.
Alex, Ria e Sarah ci aspettavano in prima fila e mi misi affianco la loro per aspettare il concerto.

Bill.
Non avevo nessuna voglia di cantare sapendo che lei fosse in ospedale.
-Cazzo, Bill, concentrati... fallo per lei- dissi dandomi un pizzicotto al braccio.
Mi guardai allo specchio.
La corona d'oro non era degna di essere indossata da me in quel momento ma 're dei superbi' mi incalza a pennello.

Lei che soffriva le pene dell'inferno ed io qui a cantare e godermi la vita.
-Forza, Bill!- mi dissi dandomi due schiaffi contemporaneamente sulle guance senza farle diventare rosse.
I tre salirono sul palco e le ragazze urlarono a squarciagola.
Iniziarono a suonare, attesi il mio momento che arrivò poco dopo, così entrai in scena.

Mi misi al microfono ed iniziai a guardare tutto il pubblico iniziando dal fondo per poi arrivare alla prima fila.

La prima fila.
Lei, che cosa ci fa qui?
Che ci fa qui, quella spericolata?

Lei mi salutava sorridendo ed io le sorrisi.
Forza, Bill, devi farcela.

Ora potevo farcela davvero.
Iniziai a cantare.

Mary.
Bene, sono al concerto, appena uscita dall'ospedale e la sorpresa non è ancora arrivata.

Finito il concerto, tornammo in albergo.
Mi chiamò mio zio.
-Ciao,zio-
-Mary è arrivato, ti mando una foto-
-Okay, ma sia i microfoni che la sorpresa?-
-SÌ sì-
-Okay, grazie. Dopo ti farò sapere ciao-

Bill
-...ma sia i microfoni che la sorpresa?- e sentii dire.
Chiuse la chiamata con lo zio e mi guardò.
-Bella, di cosa stavi parlando con Steve?- chiesi curioso.
-Niente... eccola- le squillò il telefono.
-Guarda una cosa... ti piace questo bel gioiellino- disse passandomi il suo telefono.
C'era uno yacht bianco abbastanza grande e figo.
-Figo- dissi sgranando gli occhi.
-Tom, guarda questo piccolo splendore- lo chiamai, lui si avvicinò e guardò le foto.
-Megafigo!- rispose lui.
-Come è?- chiese lei riferita all'imbarcazione.
-È figo- disse Tom.
-È molto figo- dissi io.
-Sono contenta che vi piaccia, perché è vostro- disse lei.

-Cosa?- urlammo entrambi girandoci di scatto verso di lei, facendola ridere.
-È vostro, non solo per voi due ma anche per Georg e Gustav, da parte dei Nakama- sorrise.
-Cosa? Ci hai regalo un mega yacht?- gridò Tom.

-Tu cosa?- chiese Sarah stupita.
-Abbassa la voce, Tom... ti prego- disse la mia ragazza tappandosi le orecchie.
-SEI UN FOTTUTO GENIO!- gridò.
-Tom... abbassa i toni...- dissi abbracciandola per calmarla.
-Ah, già scusa...- disse Tom facendo calare la voce
-Ecco, bravo... allora tu ci già regalato un mega yacht e ci hai fatto la sorpresa del concerto, per non parlare del bambino... sei pazza?- dissi stupito e felice.
-Sì, tutto per voi...- sorrise lei.

Mary.
Continuammo a parlare.
-Avete qualcosa da mangiare?- chiesi.
Gli altri mi guardarono male.
-Scusate, ho solo chiesto, eh!- dissi offesa da quella reazione.
-Il fatto è che tu non mangi mai e proprio ora chiedi del cibo...- disse Georg facendo una smorfia strana.
-Scusa se aspetto un bambino ed ho fame. Sai, in ospedale il cibo fa schifo: ho vomitato tutto, perciò ora non ho niente nello stomaco ed ho FAME- dissi fingendomi offesa, Bill rise seguito da Tom, contagiando anche me e il mio fratellino così tutti scoppiammo in una grande e rumorosa risata.


Poi Gustav uscì dalla stanza e tornò con due panini.
-Buoni!- dissi applaudendo.
Me li diede sorridendo.
-Uno o due?- chiese.
-Ovviamente entrambi- risi io.
Li presi ed iniziai a divorarli, c'erano gli altri che iniziavano a guardarmi male e a ridere di gusto.
L'ultimo pezzo di panino non ce la feci a mangiarlo e lo guardai per qualche minuto.
-Non lo vuoi più?- chiese Bill sorridendo.
-Mi sta facendo venire la nausea, ma guardandolo e come se mi implorasse di mangiarlo- scherzai.
-Lo mangio io... tanto ha solo insalata e maionese...- disse lui prendendolo e mangiandolo in un solo boccone.
-Ora a nanna... è tardi, sono già le tre: è meglio dormire- disse Alex.
-Okay, noi andiamo, ciao- dissero Tom e Ria abbracciandoci, noi ricambiammo il saluto e loro uscirono dalla stanza.

Subito dopo la porta si riaprì e Tom avanzò verso di me, si abbasso e mi diede un bacio sulla pancia.

-Io sono lo zio migliore che potessi avere, ricordatelo!- detto ciò se ne andò in camera lasciandoci a bocca aperta e straniti.

Conoscevo il lato dolce e tenero di quel ragazzo ma non immaginavo che arrivasse a tanto.


Così come Georg e Sarah, anche Gustav ed Alex andarono a letto mentre Vale e Denise uscirono in giro nonostante l'orario.

Bill mi abbracciò, mi prese a mo' di sposa e mi posò sul lenzuolo.
Si mise affianco a me, anzi di fronte ed iniziò ad accarezzarmi la guancia sorridendo.

-Ti ricordi qualcosa della chiamata?- chiese lui speranzoso di finire il tormento.
-Sì, so chi mi abbia chiamato, ho riconosciuto il numero e lì, ho ricordato- dissi
-Capisco... e chi era?- chiese freddo, mezzo incazzato.
Sicuramente aveva già intuito chi fosse.
-Lui. Era Luis- dissi.
-Il bastardo- disse quasi ringhiando.
Fece un respiro profondo per calmarsi chiudendo gli occhi.
Sapeva bene che se si fosse incazzato, avrei cambiato umore anche io, stando poi male.
-Cosa voleva?-
Aveva ancora il tono incazzato ma meno freddo.
-Mi ha detto "ho sentito che tu sia partita in Messico senza chiedermi il permesso, quando torni tu e Bill farete i conti con me"- iniziai a lacrimare, lui asciugò ogni lacrima con la sua mano.
-Bastardo. Non ti preoccupare-
-Stammi vicino, ti prego- supplicai stringendo la sua maglia nei miei pugni.

-Ora ti calmo cantando una canzoncina. A ritmo lento- disse coccolandomi.
-Sì!- dissi io.
-Anzi solo il ritornello alcune canzoni, sono troppo stanco- propose.
Io accettai ugualmente.
-Come and rescue me...-

Bill.
In realtà cantai solo due canzoni, Rescue me e Monsoon, perché lei crollò alla prima ed io alla seconda.

Erano le sue preferite.
Mi svegliai con mio fratello che urlasse.

Mi girai a guardare Mary ma il letto era completamente vuoto dalla sua parte.
Mi alzai, andai a vedere e lo vidi agitato.
-Che cazzo hai?- chiesi.
-Bill, ha iniziato a ricordare di ieri... poi di nuovo il telefono e ora era lì...-
Lui si spostò e vidi

~Mary.

Tokio hotel~NakamaWhere stories live. Discover now