Lui è sempre stato così.

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~Bill~
Mandai tutto a fanculo.
Diedi la bimba a Tom, mi tolsi la maglietta per poi fasciarle tamponarle le cosce.
Iniziai a stringerla a me.
L'appoggiai sul divano scuotendole la mano.
-Piccola... amore- la chiamai.
-Bill, lasciala riposare. Sarà stanca, lasciala riposare- consigliò Tom.
E così feci, mi alzai, presi la bimba e sedetti sul divano affianco a mia moglie, per averle entrambe vicine.
Le accarezzai la guancia e lei si mise a piangere.
-Amore, hey. Sono papà, Cosa c'è?- chiesi.

Bill. 2+2=4.
Ha picchiato la madre di fronte ai suoi occhi.
È ovvio che sia traumatizzata​.

-Quel tipo ha picchiato la tua mamma, vero?- chiesi.
Lei si irrigidì e continuò a piangere.
-Bill... ho paura che non abbia picchiato solo, Mary...- disse Tom spaventato indicando il rossore sul braccio della bimba.
Sgranai gli occhi.
Iniziai a spogliare la bimba.
Sulla sua pelle chiara c'erano vari segni rossi abbastanza evidenti e dei piccoli grafi dove usciva del sangue.
Abbracciai la mia bimba forte forte.
-Mi dispiace- dissi con le lacrime agli occhi.
-Amore mio. Non vi toccherà più- promisi lasciando uscire quei fiumi lungo le guance.
-Quel bastardo. Lo uccido- sussurrai incazzato nero.
-Jazi- urlò Thiago salendo sul divano, affianco a me.
-Iaio- urlò lei abbracciando il suo fratellino.
Si strinsero forte e di diedero piccoli baci sulle guance.

-Bill, scusa- disse Mary muovendo un braccio.
-Amore... sono qui- le sussurrai prendendole la mano.
-La bimba. Lui l'ha picchiata. Non accarezzarla sul viso, ha paura di ricevere schiaffi- disse guardando il soffitto.
-Avete sofferto tanto là?- chiesi lasciando scappare altre lacrime.
Lei singhiozzo un 'si' ed io mi sentii morire.
-Dimmi, dove è quel bastardo, lo voglio uccidere con le mie mani- la pregai.
Lei mi guardò negli occhi piangendo.
-Non lo so, ci ha portate in una casa, poi ci ha portate lontano e ci ha fatto salire su una barca...-
-Su una barca? Dove cazzo vi ha portato?- chiese Georg.
-Il mare è lontano da qui...- commentò Ria.
-Non so, io ho preso la bambina e mi sono buttata in acqua nuotando poi un signore mi ha aiutata ad arrivare a riva e lì ho corso per arrivare fin qui, cui sono voluti tre giorni- spiegò mettendosi seduta.
-Amore. Ti prego, perdonami- sussurrai dandole un bacio alla mano.
-Non è colpa tua- disse lei.
-Riposati un po', ora- disse Tom spostandole delle ciocche di capelli che aveva in viso.
-Ha la febbre- sussurrò lui appena si addormentò.
Le toccai la fronte ed annuii.
-Ha la febbre alta- aggiunsi.

Appena Jazmine si addormentò, sua madre di svegliò cercandomi.
Mi sorrise e si strinse a me dicendo che pensava fosse solo un sogno di essere tornata a casa.
Si alzò in piedi barcollando senza però far spegnere il suo sorriso.
-Piccola, stai bene?- le chiesi.
Lei si toccò la testa.
-Sì sì sto bene, posso chiederti un po' d'acqua...- disse sedendosi composta nel divano.
-Certo...- mi alzai.
-Bill, stai con lei, vado io- mi fermò Gustav.
-Grazie, Gus. Sei sicura di star bene?- chiesi tenendole il braccio per equilibrarla.
-Sì... sono in gran forma- rispose.
Aveva degli occhi rossi e parlava molto affaticata.
Le toccai la fronte.
Scottava ancora.
-Amore, hai la febbre alta...- dissi.
Lei mi guardò negli occhi e mi strinse la mano.
-Bill, ti devo dire una cosa- disse lei sussurrando mentre ricominciava a piangere.
Si mise una mano sul petto facendomi capire che fosse una cosa che le facesse male.
-Che cosa?- chiesi spaventandomi.
-Luis mi ha... Luis... lo ha fatto ancora...- sussurrò per poi zittirsi guardando gli altri.
Feci segno agli altri di non ascoltare e loro si spostarono fuori dalla porta ascoltando lo stesso.
-Cosa ti ha rifatto?- chiesi nervoso.
-Mi ha...- provò a dire.
-Cosa?? Ti ha... cosa?- inziaindo ad innervosirmi sul serio.
-Svestita, stuprata... ancora- disse piangendo.
-Bastardo- chiusi il pugno e mi diressi verso la porta ma lei mi bloccò per un braccio.
-Ti prego, resta con me... ho bisogno di te, non andar via... io... io amo solo te... resta qui. Ti prego- supplicò, poi iniziò a farfugliare e a delirare.
L'abbracciai e la consolai cercando di farla calmare e di calmare me stesso.
Gli altri tornarono.

Tokio hotel~NakamaWhere stories live. Discover now