La pioggia.

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Mary.
Giocavamo tranquilli fino a quando Tom si mise a parlare tra sé e sé, per poi uscire dall'acqua andando da Ria.
Lì si asciugò e l'abbracciò, rimase con lei tutto il tempo e noi nel mentre continuavamo a giocare.
Mi fermai un attimo a guardare il cielo, stavano arrivando le nuvole.
Mi venne in mente un temporale e un numero nove.

Nove minuti e pioverà forte.
Pioggia, lampi e fulmini ovunque.

-Mary, tutto okay?- chiese Lety scuotendomi.
-No... arriva un temporale, fra circa nove o dieci minuti inizierà a piovere- dissi.
Lety sapeva che le mie "visioni" si avveravano sempre con tempo preciso.
-Sei sicura?- chiese Bill incerto, guardò il cielo e mi abbracciò.
Io annuii e sorrisi.
-Devi fidarti di lei. O ti fidi o ti ammazzo- disse Lety uscendo dall'acqua.
Io la seguii ridendo.
-Hey hey, non c'è bisogno di fare così... e poi di lei mi fido- disse lui prendendomi per mano, ci seguì anche Dany ed uscimmo tutti.
Andammo sotto l'ombrellone e ci asciugammo.

Mentre presi la borsa e ci misi tutto dentro, seguita da Bill e Letizia, mi apparve di nuovo il temporale.

Cinque.

-Lety, abbiamo cinque minuti...- dissi spaventata.
-Per cosa?- chiese Tom.
-Tra pochi minuti si scatenerà un bel temporale... fidati di me e torna a casa- disse Bill.
-No no... noi restiamo qui, andate voi a casa...- disse lui diffidente.
Dopotutto non poteva fidarsi, sembrava una bellissima giornata e non poteva piovere di punto in bianco.
Era libero di credermi o meno.

Dopo che prendemmo le borse, ci dirigemmo verso la macchina di Bill tutti e cinque.
Pumba venne con noi, non potevamo lasciarlo con Tom sotto l'acqua.
-Andiamo a casa di Steve o a casa nostra?- chiese Bill.
-A casa di Steve, ti prego...- disse Lety.

Aveva una voce strana, mi girai a guardarla.
Aveva una mano per tapparsi la bocca e una sulla pancia, sicuramente stava per vomitare.
-Bill, ce la fai a correre?- chiesi sganciandomi la cintura e raggiungendo Lety e Dany, seduti nei sedili di dietro.
-Certo... fra poco saremo a casa- disse.
Accelerò un bel po' stando attento ai limiti.
Arrivammo a casa in un batter d'occhio.
Lety corse in bagno mentre noi prendemmo le borse e le portammo dentro, prima di entrare mi venne un flash.

Lety coricata su un lettino, aveva il pancione, e piangeva dal dolore.
Lety che urlava.
Lety che stringeva un bimbo in braccio.
Io che lo abbracciavo.

-Amore, tutto bene?- chiese Bill.
-Lety... aspetta... un... bambino!?- sussurrai incredula.
Corsi dentro appoggiai le cose sul tavolo ed andai in bagno da lei di corsa.
Era seduta per terra toccandosi la pancia e la testa, io mi avvicinai a lei e l'abbracciai forte.
-Lety, dimmi, tu e Dany... lo avete fatto da poco?- chiesi imbarazzata.
Lei mi guardò male, dopotutto non era normale che una tua amica ti chiedesse cose intime di punto in bianco.
-Sì, mi pare normale...-
-Vi siete protetti tutte le volte?
-Sni, perché?- chiese stranita.
-Ecco...- iniziai a balbettare.
-Mary, Dio... non penserai che...?- chiese toccandosi la pancia.
Io feci di sì con la testa e la guardai piangendo.
-Ti ho visto...- dissi piangendo, poi anche lei si mise a piangere tra le mie braccia.
Lety aveva la mia stessa età, aveva solo qualche mese in più.
L'aiutai ad alzarsi ed andammo dagli altri in soggiorno.
Lei continuava a piangere.
Prima di entrare la fermai per rassicurarla.
-Domani faremmo un test, okay?-
Promisi che sarei stata con lei e l'avrei aiutata.
Lei sorrise e si asciugò le lacrime, appena entrammo, vidi Dany e Bill che ridessero.

-Hey, eccoci! Come mai ridete?- chiesi lasciando Lety in modo che nessuno si accorgesse di niente.
-Niente, non dovete andare a farvi una doccia?- chiese ridendo Daniele.
-Sì, ora vado- disse lei ancora un po' scossa dirigendosi al bagno di sopra.
Si sentiva l'acqua della doccia scendere e ciò mi rassicurava.
-Alla fine, abbiamo passato un'altra buona giornata- commentò ridendo Daniele.
Poco dopo un altro flash.

10... 9... 8... 7... 6... 5... 4... 3... 2... 1.

-5... 4... 3... 2... 1- dissi insieme al mio flash, sentii un forte tuono e subito dopo uscì la pioggia.
I due ragazzi si girarono verso la finestra poi mi guardarono.
Ma io, ormai, vedevo solo il soffitto sfuocato e non sentivo più le loro voci.
Vedevo una figura bionda parlare molto lentamente, sembrava stesse urlando e un'altra che andava e veniva.
Poi tutto buio, di nuovo, per l'ennesima volta, la sensazione di vuoto.
Il brutto delle visioni che si avverano era proprio questo: la sensazione di un vuoto incolmabile che ti lasciavano.
Ti portavano allo sfinimento delle forze, fino allo perdere i sensi.

~Mary.

Tokio hotel~NakamaWhere stories live. Discover now