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Chiusi la porta dietro di me e appena alzai lo sguardo mi trovai Tyler in piedi fronte al pick-up con indosso una camicia bianca con le maniche raccolte, pantalone nero, occhiali da sole, un sorriso da togliere il fiato e un mazzo di fiori in mano. Questa era la sua capacità di togliermi ogni preoccupazione. Come facevo a non ritenermi fortunata.

«Ciao amore» mi disse appena lo raggiunsi. Mi diede un bacio e mi consegnò il mazzo di fiori. 

«Grazie» dissi felice e guardando i fiori. Era un insieme di girasoli, rose e margherite.

«A saperlo mi vestivo un po' meglio» ammisi lanciando uno sguardo veloce al mio semplice abito. 

«Sei perfetta così» affermò avvicinandosi e stringendomi a sé. 

«Tu fai troppi complimenti» 

«Te li meriti tutti» 

«Quindi dove mi porti?» 

«Questa è ancora una sorpresa. Tra poco lo vedrai. Andiamo». Lo seguii sul pick-up con la curiosità a mille.

Per tutto il tragitto controllai la strada per capire dove stessimo andando e tutti i cartelli indicavano Los Angeles. «Stiamo andando a Los Angeles?» chiesi quasi certa della risposta. «Sì» mi rispose con un sorriso. Questa era facile ma volevo sapere di più.

«Siamo in centro» 

«No» 

«Siamo sul mare?» 

«Scricciolo non ti dirò nulla» 

«Uff. Non indovinerò mai» e mentre dicevo queste parole Tyler entrò in un parcheggio. Mi guardai intorno e ricordavo perfettamente l'edificio che avevo davanti. Era lo stesso ristorante dove avevamo cenato con suo papà. «Pranziamo qui?»

«Non esattamente» 

«Che vuol dire?» 

«Vieni. Andiamo». 

Scesi dall'auto, mi raggiunse, afferrò la mia mano ed entrammo nell'edificio. Ricordavo quanto fosse bello questo posto ma era un piacere per gli occhi rivedere ogni dettaglio. Una volta entrati raggiungemmo il bancone della reception. 

«Buongiorno. Posso esservi utile?» disse il ragazzo dietro al bancone. 

«Buongiorno. Abbiamo un appuntamento fra dieci minuti. Williams». Un appuntamento? Per che cosa?

Il ragazzo diede un occhio al librone di fronte a lui e annuì

«Sì confermo. Il mio collega sarà qui a momenti. Vi faccio accomodare qualche minuto e saremo subito da voi» 

«Perfetto. Grazie». Rivolsi un sorriso al ragazzo e seguii Tyler sulle poltrone al centro della sala. 

«Per che cosa abbiamo un appuntamento?» chiesi accomodandomi su una delle poltrone. Alla mia domanda sorrise «Tra poco lo vedrai» 

«Tyler...» non stavo capendo e tutto questo mistero mi stava uccidendo. 

«Ti fidi di me?» 

«Si ma voglio...» non mi fece nemmeno terminare la frase. 

«Lo so che vuoi sapere cosa sta succedendo ma sono sicuro che ti piacerà». Effettivamente non aveva mai sbagliato una sorpresa ed era sempre riusciti a lasciarmi a bocca aperta. Mi sarei dovuta impegnare ma avrei aspettato ancora un po'. 

«Ok aspetto».


Non so per quanto aspettammo ma ad un tratto arrivò un uomo con i capelli bianchi e vestito con un completo scuro. 

Fidati di meМесто, где живут истории. Откройте их для себя