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"Il destino mescola le carte e noi giochiamo

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"Il destino mescola le carte e noi giochiamo."
-Arthur Schopenhauer

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Una volta terminata la partita, Sara mi trascinò con entusiasmo fino agli spogliatoi della squadra.

Notai subito come molte delle persone che lavoravano lì la salutavano con familiarità, facendoci passare tranquillamente e accennando sorrisi complici al nostro passaggio.

«Di solito, quello che esce per primo è sempre Dani, e per ultimo... indovina?» mormorò con un sorrisetto furbo «proprio Kenzy»

Non riuscii a trattenere una risatina nervosa, mentre sentivo crescere la tensione ad ogni istante che passava.

Il battito del mio cuore sembrava risuonare nelle orecchie, e una leggera ansia cominciava a insinuarsi dentro di me.

Mi chiedevo come sarebbe stato rivederlo dopo quello che aveva fatto. La mente vagava tra l'imbarazzo e l'eccitazione, incapace di trovare un punto fermo.

Poi, con mia grande sorpresa, proprio in quell'istante, la porta dello spogliatoio si aprì.

Pregai disperatamente non fosse lui, non ero ancora pronta mentalmente per affrontarlo.

Ma con mio disappunto, il primo a varcare la porta fu proprio Kenan.

Mi gelai, sorpresa di vederlo lì, mentre anche Sara sgranava gli occhi, incredula.

«Come mai così presto, Kenny? Hai battuto tutti oggi» lo provocò lei con un sorrisetto malizioso.

Kenan ci raggiunse rapidamente e, senza lasciarsi sfuggire un colpo, le rispose con un sorriso divertito.

«Te la posso rubare un attimo?» disse alternando lo sguardo rapidamente da Sara a me.

Prima ancora che lei potesse rispondere, lui mi prese la mano con decisione e mi trascinò via, allontanandoci dagli altri.

Sentii il calore della sua stretta, forte e sicura, mentre il cuore mi batteva all'impazzata.

Ci fermammo in un angolo più appartato, lontano dai rumori e dagli sguardi curiosi.

«Allora, bambolina» cominciò lui, mentre un'ondata di profumo di bagnoschiuma fresco mi colpì le narici «direi che ho vinto io, no?»

Il suo tono era scherzoso, ma gli occhi brillavano di quella sfida a cui mi ero ormai abituata.

Cercai di mantenere la mia maschera di indifferenza, di rispondere come facevo sempre.

«Hai vinto tu?» ribattei con un lieve sorriso, cercando di sembrare impassibile «non è ancora detta l'ultima parola»

Kenan scosse la testa, divertito, e fece un passo più vicino «Beh, allora vieni con me. Così possiamo decidere finalmente il vincitore»

Ebbi un secondo di esitazione. Sentivo la mia determinazione vacillare, ma c'era qualcosa nel suo sguardo che mi invitava a seguirlo, a giocare ancora.

Like a dream || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora