È il 1975 e la prima guerra magica sta ribollendo sotto la superficie del mondo magico... ma a Hogwarts i ragazzi del quinto anno si preparano per i loro G.U.F.O. tra politica, scherzi e molte scelte sbagliate.
Severus Piton vuole dimostrare il prop...
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Il ritorno di James Potter nella sala comune di Grifondoro dopo la sua dimissione dall'ala dell'ospedale fu segnato da una nuova ondata di felicitazioni. Diverse persone applaudirono mentre attraversava il buco del ritratto, e il suo tentativo di attraversare la stanza fu spesso ostacolato da folle di studenti che gli battevano le mani sulle spalle o che volevano una spiegazione dettagliata di cosa si provasse a farsi ricrescere il cranio.
Quando finalmente raggiunse i suoi amici al loro solito posto accanto al fuoco, crollò sul divano, sentendosi esausto ma abbastanza soddisfatto di sé.
"Finalmente sei libero, eh?", disse Sirius. Era stravaccato su una poltrona, con le gambe appoggiate sul tavolino e le braccia allungate dietro la nuca.
"Ho quasi spezzato il cuore a Poppy, ma eravamo entrambi d'accordo che fosse la cosa migliore", disse James.
Sirius sbuffò. "Beh, bene. Sei arrivato giusto in tempo. Lunastorta ci sta annoiando a morte con cinque anni di lezioni di Storia della Magia".
"Mi sembra di aver offeso profondamente Sirius desiderando superare i miei G.U.F.O.", rispose Remus blandamente senza alzare lo sguardo dalla pila di pergamene che stava esaminando.
"Mi sa che tu hai fatto bene a farti mettere al tappeto da un Bolide", gemette Peter da dietro il suo libro di testo. "Mi ci vorrebbe un bel coma, adesso".
"Mi sento molto rinvigorito", disse James con tono vivace. Con un'indifferenza quasi casuale, si rivolse a Remus: "A proposito, grazie per quegli appunti".
Remus alzò lo sguardo sorridendo. "Sono stati utili?".
"Immensamente". Poi, incapace di mantenere il suo atteggiamento indifferente, James si piegò in avanti sui gomiti e aggiunse beato: "Ha studiato con me per quasi un'ora. Un'ora!".
Anche Sirius sembrò impressionato. "Sei sicuro di non aver messo di nascosto un incantesimo di incollaggio sulla sua sedia?".
"Oh, ah ah. No, non l'ho fatto. È rimasta di sua spontanea volontà perché, anche se lo nega, ha una cotta segreta per me". Si voltò verso Remus. "Pensi che abbia una cotta segreta per me?".
Remus alzò le spalle, ma prima che potesse rispondere Sirius intervenne: "Non ci leggerei troppo dentro, Ramoso. Probabilmente si sentiva in colpa per la tua enorme ferita alla testa".
"Sì, ma un'ora".
"È un tempo piuttosto lungo da passare con qualcuno che non ti piace affatto, anche solo per pietà", disse Remus pensieroso.
James si rallegrò. "È quello che ho pensato anch'io".
Di fronte a lui, Sirius roteò gli occhi e tirò fuori una copia della Gazzetta del Profeta. Sembrava piuttosto infastidito dall'intera conversazione, ma d'altronde Sirius sembrava piuttosto infastidito da tutto in questi giorni, quindi James scelse di ignorarlo.