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(Non c'entra nulla con le vibes del capitolo ma era davvero troppo bono per non usare questa foto)
"Nell'antica Grecia, Pandora rappresentava anche una spiegazione mitologica per la condizione umana: la presenza di sofferenza bilanciata dalla capacità di sperare e perseverare."
— It's you, babe And I'm a sucker for the way that you move, babe And I could try to run, but it would be useless You're to blame Just one hit of you, I knew I'll never be the same
🍓🪽 H E R M E S
Una cosa non mi sento di criticare ai miei genitori: l'aver scelto per me il nome del dio Ermes. Mi piace, lui, come divinità.
Insomma, Ade è misterioso e cupo, il signore degli Inferi e il sovrano dei morti, certo. Ha pure un cane super cazzuto. E Poseidone? Regna su ogni distesa d'acqua e le sue creature. Zeus... sì, è il signore degli Dei, ma è praticamente alla pari di un meteorologo.
Ermes è molto più affascinante. Il dio dei ladri, un po' ingannevole, sempre pronto a combinarne qualcuna. I libri di mitologia non ve lo diranno, per questo ci penso io: era anche il più bello, dal punto di vista estetico.
Sono sempre stato un abile bugiardo, capace di raggirare le situazioni per farle volgere a mio favore. Se serviva, anche imbrogliando senza pietà. E allora com'è possibile che Lockie abbia fregato me, per primo?
Sono passati quattro giorni da quando Ares ha beccato una pallottola vicino al cuore.
Nonostante ne sia uscito vivo, la situazione è sempre la stessa merda stratosferica. Non fraintendetemi: fantastico, è salvo! Okay. Ma abbiamo comunque un sacco di problemi.
Ho resistito meno di ventiquattro ore prima di chiedere a Love e Thymos di portarmi da Lockie per parlargli. Ero convinto di non volerlo vedere mai più... in realtà voglio vederlo.
Voglio vederlo, chiedergli perché l'ha fatto e mandarlo a fare in culo.
Voglio capire com'è possibile che sia stato più bravo di me a mentire.
Perciò, eccoci qui, tre giorni dopo.
«Onestamente mi aspettavo che sarebbe venuto Apollo con te, conoscendo la sua mania per il controllo» esordisce Thym, mentre ci fa strada lungo un corridoio luminoso.
Siamo saliti in macchina con lui e Love, senza conoscere la nostra destinazione. A quanto pare, non possono condividerla per motivi di sicurezza. È certo, però, che ci troviamo fuori da New Haven, ma probabilmente ancora dentro lo stato del Connecticut, in una delle basi della CIA.
«Apollo lo vediamo di rado, da quando siamo tornati dall'ospedale» gli spiega Hades, che avanza alle mie spalle. Love chiude la fila. «Non sappiamo bene cosa faccia durante il giorno. Lo sentiamo rientrare la notte tarda e uscire la mattina presto.»