Prologo

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<< Ciao piccola mia, ci vediamo stasera al nostro ritorno.>> La mamma baciò la sua piccola Alisha che era tra le braccia della sua migliore amica. << E fai la brava>> la raccomandò. La piccola alzò gli occhi al cielo << Faccio sempre la brava>> aveva risposto facendo sorridere tutti.
La mamma le posò un altro bacio sulla fronte e le sistemò la piccola frangetta bruna sulla fronte poi si fece da parte per dare la possibilità al marito di salutare la sua adorata bambina.

<< Papà!>> urlò la bimba scendendo dalle braccia della donna che la stava tenendo. << Non andartene>> lo supplicò.

La piccola aveva sempre avuto un debole per il suo papà. Lo vedeva sotto gli occhi di un eroe, perché era il suo eroe. Quando cadeva dalla bicicletta e si feriva il piccolo ginocchio lui le accorreva in aiuto disinfettandola e dandole leggeri baci al di sopra della medicazione fatta con un cerotto, rigorosamente con sopra dei pupazzetti colorati.
Quando aveva gli incubi dormiva nel letto insieme a lei e quando c'era il temporale le cantava una piccola canzone per distrarla dai tuoi.
Tuttavia quando lo faceva arrabbiare lei si sentiva in colpa perché non voleva ferire il suo eroe.

<< Vieni qua principessa.>> la sollevò da sotto le ascelle piazzandosela in braccia. Le strofinò il suo naso appuntino contro quello all'insù della piccolina.

<< Tornerete presto, vero papi?>> domandò la piccola giocando con la montatura nera degli occhiali del papà.

<< Sì principessa, come ogni volta che andiamo via. Saranno qualche ora a dividerci poi torneremo insieme, ok?>> la rassicurò il papà.

La bambina sembrò contenta ed annui fortemente. << Mi canterai una canzoncina stasera, papi?>>

Lui le sorrise, << Certo, ora però va', noi dobbiamo andare.>>

<< Me lo prometti?>>

<< Te lo prometto. Scendi principessa.>> sbuffando la bimba si fece scivolare atterra per raggiungere il salotto ma prima che si chiudesse la porta tornò indietro ed abbracciò i suoi genitori.

<< Vi voglio tanto bene. >> i genitori ricambiarono il piccolo abbraccio della bimba.

<< Te ne vogliamo anche noi >> la baciarono sulla fronte e sulla tempia dopo di che la lasciarono entrare.

La bimba si diresse dal suo amico Luke, era più grande di lei di un anno e mezzo circa, aveva già degli amici ma fortunatamente quando lei era presente lui la tirava sempre dentro. Mentre la piccola Alisha si perse a giocare con il suo amico biondino i genitori erano ancora sulla porta a dare gli ultimi saluti.

<< Grazie ancora Liz per tenerla. Come sempre sai cosa fare se hai bisogno di qualcosa.>>

<< Non preoccuparti Nora, è un piacere per noi averla in casa. Per poche ore posso far finta di avere una figlia al posto di tre maschietti o meglio, tre pesti! Quattro con mio marito.>> scherzò la donna.

<< Ti ho sentita>> Andrew Hemmings apparve alla porta.

<< Allora noi vi lasciamo, veniamo a prenderla verso mezzanotte circa.>> raccomandò il papà di Alisha.

<< Certo, non vi preoccupate. Fate buonviaggio e state attenti, dicono che verrà su un forte temporale.>>

<< Certo, e grazie.>> le due coppie si salutarono con abbracci e con saluti affettuosi, poi la coppia Hemmings si chiuse la porta alle spalle.

<< Tutto ok Liz?>> domandò suo marito.

<< Sì tranquillo, sono solo stanca>> lo rassicurò, ma non era vero. Liz aveva una strana sensazione che non le piaceva affatto.

Linea sottile ~ Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora