Capitolo 4

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Alcune volte mi domando se faccio bene a vivere qui con Luke. So che per lui non è un problema, però io mi sento troppo di impaccio.
So che ha dato degli orari ai suoi amici per farmi andare a letto tranquilla senza tutto il baccano che potrebbe impedirmi di uscire e non volevo che mettesse dei limiti.
Devo assolutamente trovarmi un lavoro e mettermi via i soldi per pagarmi un appartamento tutto mio.

Luke bussa alla porta chiusa della mia camera per poi dire: ''Vieni a fare colazione?''

''Arrivo'' mi lego i capelli in una coda e indosso le pantofole per raggiungerlo in cucina.

Il bancone dell'isola in mezzo è piena di cose da mangiare, dai biscotti alle brioche vuote da rifarcire con nutella o marmellata, ci sono i cereali e anche dei pancake. ''Dimmi che non ti mangi tutta questa roba'' scherzo prendendo posto su uno sgabello.

''Non so che cosa ti piace mangiare quindi ho tirato fuori un po' di tutto.''

Anche se ho passato più della mia metà vita in casa con Luke come la sorellina adottiva non sa ancora cosa mi piace mangiare la mattina, questo perché ogni mattina cambio. Non mi piace mangiare la stessa cosa più volte di fila, questo vale anche per i pasti, e poi ho gusti difficili.

''Caffè? Latte? Tea? Birra?''

''Birra?'' rido.

''Che ne so '' sorride e scrolla le spalle.

''Comunque caffè grazie, oggi avrò una giornata lunga'' annuncio.

Prende del caffè e lo mette nella macchinetta automatica, la fa partire e si appoggia al bordo della cucina con le mani mettendo in evidenza i leggeri muscoli che sembrano non esserci ma ci sono. Il solito: il trucco c'è ma non si vede.

''Oh, e che fai di bello?''

''Vado a cercare lavoro'' addento un pezzo di pancake. ''Voglio essere indipendente''

''Ancora con questa storia? Aly non sei di p..''

''Non è perché mi sento un peso... beh anche. Ma voglio essere indipendente per le mie spese e perché no? Magari andare a stare da sola.'' Abbasso lo sguardo.

''Perché vuoi sempre essere da sola?'' spegne la macchinetta del caffè per poi versarlo tutto in una tazza di Batman. Quasi rido ma non voglio deriderlo.

''Beh... Lo sai'' Lo ringrazio e prendo la tazza tra le mani.

''Ascolta...'' si avvicina a me e si siede sullo sgabello accanto, ''Non è necessario che te ne vai ora ok? Sei libera di farlo quando vuoi, ma almeno aspetta ancora qualche mese. D'accordo? Almeno fin quando non inizi il college. Dove ti hanno presa? ''

''Università di sydney''

''Ottimo! Allora, siamo d'accordo?''

''Mmm, d'accordo.''

''Bene'' mi da un leggero bacio sulla fronte e va in camera.

Ho casa libera per tutto il giorno fino a sera perché Luke è uscito con gli altri, ha detto che andavano a suonare da qualche parte e sarebbe tornato tardi, di non aspettarlo sveglia.
Dato che il giorno è ancora lungo e non voglio stare chiusa in casa mi vesto ed esco pure io. Il quartiere lo conosco abbastanza bene quindi non faccio fatica ad orientarmi per raggiungere il centro.
Diversi minuti dopo sono nella piazza centrale. Entro in un Starbucks e mi prendo un caffè macchiato, una volta pagato ritorno in piazza per sedermi su una panchina.
Con la musica nelle orecchie mi isolo da tutto ciò che mi circonda, mi stacco da questo pianeta chiamato Terra e mi teletrasporto in un altro pianeta chiamato 'Le mie teghe mentali' (NDS: per chi non sapesse cosa vuol dire è un modo per dire fisime, pare... non so spiegarlo *sclera* :D :D )

Linea sottile ~ Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora