Capitolo 19

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''Non vai a lezione?'' Luke entra in stanza bussando, con in mano un vassoio e sopra la mia colazione. Mi rigiro dall'altra parte coprendomi la faccia con il cuscino dal momento che ha acceso la luce per svegliarmi del tutto.



''Mmmm'' brontolo. ''Non mi va.'' ammetto.

Lui sospira e si siede dall'altra parte dal letto. Sposto il cuscino per guardare la mia colazione che ora è sistemata sul comodino, un poco in bilco ma ci sta.

''E' per via di Noah?'' Sputa fuori il suo nome con amarezza.

''Se non foste così amici mi domanderei il motivo di tanto odio.''

''Siamo amici ma non in quel modo e non lo odio, solo non comprendo i suoi modi. Penso che tu abbia capito.'' dice infine.

Certo che ho capito. Quello fa tanto il dolce e il carino, ti porta fuori a cena, te la offre, cerca di conoscerti tanto per far sembrare che è un tipo serio e poi ti salta addosso solo per una cosa.
Che schifo.

''Vuoi parlarne?''

''Non voglio parlare con te dei miei appuntamenti.'' ribatto in fine tra lo scocciato e il divertito.

''Mi stai dicendo che hai avuto altri appuntamenti?'' spalanca bocca e occhi insieme.

Scrollo le spalle e lo ignoro allungandomi sul letto recuperando la mia colazione. Do un morso al mio toast e sorseggio il mio caffé. Vorrei quasi abbracciarlo per avermi preparato la colazione e avermela portata a letto, ma dalla volta che mi ha baciata tra di noi le cose sono cambiate un po'.
Non riesco a sdraiarmi con lui sul divano per guardare la televisione, non riesco ad andare nel suo stesso letto e dormire con lui se ho un incubo, non riesco ad abbracciarlo con la frequenza che avevo prima.
Non riesco perché ogni volta che lo faccio... sento qualcosa. Ed è un qualcosa che non mi piace. Cioé si, mi piace, ma mi sa da pericoloso, un sentimento che non sono ancora pronta a provare.

Rimane in silenzio guardandomi mangiare e appena ho finito prende il tutto e lo riporta in cucina. Ne approfitto per prepararmi per la doccia iniziando a togliermi il pigiama di dosso rimanendo in pantaloncini fin troppo corti e in reggiseno.

''Senti Aly io oggi.... Oh merda....''

Mi blocco di colpo con la maglia a mezz'aria mentre fisso Luke che sta fissando me.
I suoi occhi scorrono sul mio corpo soffermandosi troppo sul mio intimo bordeaux, scivola con gli occhi sul mio ventre e poi sulle mie gambe per tornare su e soffermarsi di nuovo sul mio seno.
Poi i suoi  occhi mi bloccano sul posto. Ha uno sguardo avido, profondo... troppo profondo e troppo avido.
Mi schirisco la voce e boccheggio alla ricerca di qualche parola, anche senza senso da dire, ma niente. Il suo sguardo sul mio corpo mi fa arrossire fortemente però non mi provoca quella reazione di sconcerto da farmi coprire immediatemente, anzi. Vorrei rimanere così per tutto il tempo. Farmi guardare da lui, sentirmi in qualche modo apprezzata.
Poi abbassa lo sguardo e infila le mani nelle tasche dei jeans scuri, dondola sui piedi e si schiarisce la gola.

''Sc-Scusami... ehm.. dicevo. Oggi vado a lezione ma torno presto perché manca il prof delle ultime ore. Se vuoi in frigo c'è già qualcosa di pronto che ho fatto ieri sera.''

Mi copro con la maglietta, ''Certo ok.. Grazie.'' annuisce per quel che può con la testa bassa ed esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.

Con un sospiro mi lancio sul letto e per sicurezza mi tengo coperta.
Sono stati i due minuti più lunghi ma anche più corti di tutta la mia vita.
Sentirmi osservata, ispezionata in quel modo mi ha fatta sentire... apprezzata. Una musa da osservare senza mai stancarsi, cercare il minimo dettaglio della pelle, anche una piccola imperfezione che alla fine si rivela la perfezione nel tutto e per tutto.

Linea sottile ~ Luke HemmingsWhere stories live. Discover now