Tu aspettami perché al mio ritorno ti sposerò.

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Ed eccomi qua.
Nel giorno più importante della mia vita.
Nel giorno in cui avrei dovuto legarmi finalmente a Fede, per sempre.

Continuai a guardarmi attentamente allo specchio e mentre fissavo la mia immagine prendevo anche dei grossi respiri.

La stanza dietro di me era piena di rose bianche e gialle, l'atmosfera era calda, molto vintage, ed io ero molto agitata.

"Dimmi se non sono stata brava." Ammiccò Natalia entrando dalla porta. "Dio mio sei stupenda."

Si avvicinò a me e mi prese sulle spalle osservandomi.

"Beh, fin'ora sei stata brava." Ammisi con un sorriso.

Nata, come previsto, aveva organizzato tutto il matrimonio. La cerimonia si sarebbe dovuta celebrare in una chiesa carinissima lì vicino.

Mi abbracciò contentissima. "Vorrei essere al tuo posto."

"Fede non si tocca."

"Con Guè ovvio." Specificò, poi mi diede un altro abbraccio e uscì.

Afferrai il bouquet di rose che avevo lasciato sul tavolino e lo strinsi tra le mani facendo un altro respiro prima di sedermi sul divanetto.

La porta si riaprì e apparve Guè in tutta la sua eleganza.

Appena mi vide mi alzai e sorrise contento abbracciandomi anche lui. "Sei una meraviglia."

Non risposi, mi limitai a ricambiare il sorriso facendomi baciare da lui sulla tempia.

Entrarono i miei genitori stavolta e Guè ci lasciò da soli promettendo di ripassare un po' più tardi.

Avrei avuto un sacco di cose da dire a mia madre che tentava inutilmente di trattenere le lacrime.
Anche papà, ma lui era più forte di cuore.

Avevano saputo la notizia una settimana prima e all'inizio c'è stato parecchio shock che poco a poco si è trasformato in felicità.

Mi ricordai di avere una sorella quando mise piede nella stanza, indossando un vestito corto azzurro e dei tacchi.

Diciamo che poi c'è stato una specie di abbraccio di famiglia.

"Questo giorno rimarrà per sempre dentro di te, goditelo al meglio." Mi raccomandò mia madre per sua esperienza.

Mio padre invece mi prese la faccia tra le sue grandi mani. "La mia bambina."

Sorrisi sentendomi un po' in imbarazzo, quando sarebbero finite queste specie di visiste?

"Un selfie?" Propose mamma. Aveva ancora la mania delle foto.

Alzai gli occhi al cielo, ma accettai.

Quando uscirono iniziai ad accorgermi che i miei minuti da fidanzata erano contati, una nuova vita mi aspettava e di strada per arrivare fin qui ne avevo fatta tanta, troppa, con alti e bassi.
Più bassi che alti.

Mi voltai di nuovo verso lo specchio, questa volta non presi nessun respiro, ma sorrisi contenta guardandomi con addosso un abito bianco bellissimo.

La porta si aprì di nuovo lentamente.

"Entra pure Guè." Acconsentii senza voltarmi.

Sullo specchio vidi la figura riflessa di Emi che entrava e chiudeva la porta alle sue spalle.

Aspetta, cosa? Emi?

Mi girai di scatto. "Che ci fai qui?"

Anche lui indossava lo smoking, supposi che Natalia lo avesse invitato.

Gli stessi di sempre (Sequel of Scordarmi chi ero) Emis Killa/Fedez fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora