Capitolo 18

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Pov. Niall

E' da un'ora che sono seduto sul telo da mare a guardare i miei amici divertirsi in acqua. Cloe era a riva insieme a Zoe, la ragazza di Loris. Sorrideva e parlava allegramente con lei.
Non dovevo baciarla.
Non me ne sono pentito, sentivo il bisogno di farlo e la ribacerei anche adesso, domani e dopodomani anche. La sto ignorando ma non è mia intenzione, sono solo troppo preso dai miei pensieri e dalle parole di Harry di ieri. Mi aveva detto che tradire significa andare a letto con un'altra donna o anche solo baciarla, e io ho baciato Cloe pur sapendo che a casa ho Scarlett che mi sta aspettando.
Ho tradito la mia ragazza.
Cloe mi piace, da impazzire, e vorrei averla tutta per me. Forse dovrei lasciare Scarlett, forse dovrei seguire il mio cuore e pensare più alla mia vita. Magari appena tornati a Dublino le spiegherò tutto, spero solo di non farla soffrire, questa è l'ultima cosa che voglio.
Per quanto riguarda Cloe voglio aspettare, vorrei provarci ma preferisco andare con più calma. In questo periodo ero talmente confuso che agivo senza pensare, ma ora questa confusione è sparita del tutto. E' Cloe la ragazza che voglio, non so cos'abbia di tanto speciale, ma è lei. Non sono pronto per dire di amarla ma per il momento mi attira molto, e la voglio.
Mi sento ancora male se ripenso a ciò che ho fatto. Odio il tradimento e non posso farci nulla se questa cosa mi tormenta. Ormai lo sbaglio l'ho commesso, non mi perdonerò mai per questa cosa.

Cloe è rimasta da sola, è seduta in riva al mare e sta scrivendo qualcosa sulla sabbia con le dita. Mi alzo e decido di raggiungerla, voglio scusarmi con lei per prima, non volevo essere distaccato con lei.
Man mano che mi avvicino riesco a leggere sempre meglio ciò che sta scrivendo sulla sabbia. C'è un cuore e una scritta che non riesco a leggere perché viene cancellata da lei non appena si accorge della mia presenza. Mi siedo accanto a lei e poso gli avambracci sulle ginocchia piegate. Non dico nulla, sto cercando le parole giuste per scusarmi e per farle capire che ho una confusione assurda in testa. Anche se ormai questa confusione è solo un ricordo.
La guardo, ha gli occhi puntati su Loris e Dylan che giocano a pallavolo in acqua. Le sue lentiggini al sole mi mandano ancora più in palla il cervello. E' bellissima.
Decido di non dire nulla, la prendo alla sprovvista attirandola tra le mie braccia e dandole un dolce bacio sulla guancia. La faccio sedere sulle mie gambe, per averla più vicina. Le sue gambe magre sono strette attorno al mio bacino e le sue braccia mi stringono il collo.
"Scusami per prima" mormorai.
"Non devi scusarti di nulla. Tutti abbiamo dei momenti così, non preoccuparti" rispose facendomi sciogliere il cuore. E' una ragazza così dolce e comprensiva.
Il suo seno schiacciato contro il petto mi fece arrossire, sapendo già la conseguenza che non tardò ad arrivare. Lei mi guardò scoppiando a ridere, io alzai le sopracciglia con l'intento di fare un'espressione tenera e ingenua.
Posò la testa nell'incavo del mio collo.
"Sei imbarazzante" rise.
"Hey non è colpa mia!" mi difesi.
"Non puoi farci qualcosa? Non ho intenzione di sciogliere l'abbraccio"
"Cosa vuoi che ci faccia?" risi per la sua domanda.
"Qualcosa potrei farla ma non credo sia il caso" le risposi spostando le mie mani sui suoi fianchi.
"Te l'ho già detto che sei imbarazzante?" mi guardò negli occhi, ricambiai lo sguardo sorridendo come uno stupido.
"Te l'ho già detto che sei bellissima?" quasi sussurrai. Fece un sorriso timido e riportò la testa nell'incavo del mio collo. Il suo respiro che sbatteva sulla mia pelle mi provocò brividi per tutta la schiena.
"Te l'ho già detto che sei un grandissimo bugiardo?" continuò a giocare. Risi sommessamente.
"Stai zitta" sussurrai lasciandole un bacio sull'orecchio, coperto dai capelli.
Si alzò di scatto e mi prese la mano.
"Andiamo a fare il bagno?" sorrise raggiante. Iniziò a correre e entrò in acqua allontanandosi.
"Non ti allontanare troppo" urlai per farmi sentire mentre mettevo anche io i piedi in acqua. Lei nuotò verso di me, io ero ancora nell'acqua bassa, l'acqua era troppo fredda.
"Dai Ni, vieni!" mi schizzò l'acqua sulla pancia che io tirai in dentro per il contatto freddo con essa.
"E' fredda!" mi lamentai.
Mi ignorò e si allontanò di nuovo, d'un tratto sentivo la paura invadermi il corpo. Non le sarebbe successo niente, ma il mio stomaco era come tormentato. Avete presente quella sensazione di ansia mista a paura prima di un'interrogazione? Questo ero io adesso.
Piano piano mi immersi nell'acqua, bagnando anche i capelli. Mi avvicinai a Cloe che salì sulle mie spalle tenendosi ben stretta a me con le braccia attorno al mio collo. La tenevo per le gambe per non farla cadere.
"Mi racconti qualcosa di te?" mi domandò mentre io camminavo lentamente con l'acqua che mi bagnava fino a metà pancia.
"Cosa vuoi sapere?" le chiesi sorpreso da quella domanda.
"Non so, qualcosa sulla tua vita passata o anche dei tuoi hobby"
"Allora vediamo" ci pensai un po' su.
"Da piccolo sognavo di fare il cantante, lo sogno ancora ma i talent non mi hanno mai accettato perciò ci ho rinunciato"
"Immagino te su un palco circondato da tante belle ragazze" ridacchiò.
"Sarebbero state le fan migliori del mondo" sorrisi io.
"Beh ma tu canti e suoni ugualmente, no?"
"Si, nel tempo libero"
"Io sono una tua fan"
Era bello sentirsi dire quelle parole, soprattutto per uno come me che sognava di far parte di quel mondo. Avevo una piccola fan, la fan migliore in assoluto.
"Visto che sei la mia prima fan ci sarà un concerto solo e unicamente per te, piccola Cloe"
"Interessante, e quando ci sarà?"
"Non te lo dico" sorrisi dispettoso.
"Promesso che lo farai?"
"Promesso"
"Hey piccioncini venite anche voi a giocare" urlò Dylan alzando la palla che aveva tra le mani.
"Ti va di unirci a loro?" chiesi a Cloe.
"Si, perché no? Però voglio stare in squadra con te"
"Oh peccato, volevo vederti perdere" risi mentre lei scendeva dalle mie spalle.
"Idiota" mi diede una piccola spinta.

L'amore all'improvviso || Niall HoranWhere stories live. Discover now