Capitolo 26

995 74 11
                                    

Ci ritrovammo tutta la famiglia a tavola, con i piatti deliziosi preparati dalla mamma.
Lei, il suo compagno John, mio fratello con la moglie e il figlio, i nonni, la mamma e il papà di Denise e il fratello, che ancora non aveva trovato la sua dolce metà.
Questo era il nostro pranzo di Natale, e amavo terribilmente tanto la mia famiglia. Ero felice di avere la mamma qui con noi a Dublino.
"Arriva il dolce" sorrise iniziando a ritirare i piatti vuoti, aiutata da Denise.
Greg tentava di far mangiare tutta la minestra a Theo, ma lui proprio non ne voleva sapere.
Mi alzai dal mio posto e presi quello di Denise, Theo vedendomi mi sorrise allungando le sue piccole braccia per stringermi. Presi i lembi del suo bavaglino e gli pulii la bocca.
"Mangia tutto altrimenti Babbo Natale non ti porterà più niente" dissi prendendo il cucchiaino per poi portarlo alla sua bocca. Serrò le labbra e scosse la testa.
"Questo è un trenino" con un tono di voce buffo agitai il cucchiaino.
"Apri la bocca, deve entrare nella galleria" lui rise.
"Ciuf Ciuf" imitai un treno, in malo modo.
"Sta arrivando!" finsi entusiasmo avvicinando il cucchiaino alla sua bocca. Lui di conseguenza la aprì, mandando giù la minestra. Batté le manine incitandomi a farlo di nuovo.
Era stato facile.

Dopo pranzo ci ritrovammo tutti in salotto, si parlava di cose noiose di cui solo la famiglia può parlare. Theo stava scartando i regali, a lui dati in anticipo giustamente.
Neanche stavo seguendo il filo dei loro discorsi, mi ero perso a messaggiare con Cloe. Mi stava informando della sua noiosa cena di Natale in famiglia.
Il giorno precedente era stata dal padre, noioso anche quello. Trovava tutto noioso e la cosa mi faceva ridere.
Non mi accorsi che la mamma si era seduta accanto a me. Bloccai immediatamente il telefono, arrossendo.
"Non volevo sbirciare" sussurrò per farsi sentire solo da me.
"Ma lo hai fatto" scherzai io.
"Quel cuoricino rosso accanto al suo nome mi fa capire che hai risolto tutti i tuoi dilemmi"
Mi mise un braccio attorno alle spalle.
"Sei così preso da lei, di solito partecipi ai discorsi di famiglia"
Abbassai lo sguardo, pentendomi del mio comportamento.
"Scusa" mormorai.
"Non importa, trovo noioso anche io tutto questo" disse indicando in generale la stanza dove eravamo riuniti.
Io ridacchiai.
"Allora, cosa mi dici di Cloe?"
"Umh, ci stiamo... frequentando" trattenni un sorriso. Dirlo ad alta volte era strano ma bello.
"Oh sul serio?"
La mamma sembrava più felice di me, mi strinse a lei ottenendo uno sguardo confuso da tutti i presenti.
"E' felice di vedermi" risi nervoso.
"Scarlett?" domandò ancora, senza freno.
"Ha trovato di meglio"
"Ti ha tradito?" quasi urlò.
Ora avevamo definitamente l'attenzione di tutti. Cristo.

"Sono stato tradito, la mia ex si vedeva con un'altra ragazza. Ho trovato un'altra ragazza molto più dolce e bella, questa sera le chiederò di essere la mia ragazza. Ora tornate ai vostri discorsi" parlai velocemente alzandomi.
Mi andai a rifugiare in cucina.
Non che non volessi dire loro di Cloe, solo che voglio fare le cose con calma e essere entusiasti prima di fare le cose non porta a nulla di buono.
Scrissi un messaggio a Cloe, dove le dicevo di chiamarmi appena può.
Il telefono squillò quasi subito, accettai la chiamata e lo portai all'orecchio.
"Hey Cloe" dissi dolcemente.
Vidi Greg fare dietrofront, lasciandomi un po' di privacy. Forse voleva parlarmi.

"Niall"
"Piccolina, hai mangiato tanto oggi?"
"Non molto, tu invece?"
"Piccole porzioni di ogni portata"
"Ti tieni in forma"
Ridacchiai.
"Cosa fai ora?" chiesi mentre mi rigiravo il laccetto dei pantaloni della tuta tra le dita.
"Sono chiusa in bagno per parlare con te, almeno qui non vengono a disturbarmi"
"In bagno?" risi.
"E' un luogo sacro"
"Voglio vederti"
"In bagno?"
"No, idiota" risi.
"Più tardi ti vengo a prendere, devo darti il tuo regalo" l'avvisai.
"Va bene" quasi sussurrò.
"Cosa ti hanno regalato i tuoi?"
"Soliti maglioni, pigiami e calzini" sbuffò.
"Meglio di niente"
"A te?"
"A me nulla"
"Come nulla?"
"Sono grande per i regali, mi bastano i spiccioli offerti dai nonni"
"Spero il mio regalo ti piaccia"
La immaginavo mordersi il labbro dall'agitazione.
"Ne sono certo" sorrisi.
"Niall scusami ma la mamma mi chiama"
"Oh, non puoi restare altri due minuti?" chiesi deluso.
"Mi dispiace. Ti richiamo dopo, promesso"
"Va bene, allora a dopo piccolina"
Le mandai un bacio facendo schioccare le labbra, lei ricambiò.

L'amore all'improvviso || Niall HoranOù les histoires vivent. Découvrez maintenant