25. Breakdown

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23. Breakdown

-C...Chi te l'ha detto.- Rimango girata.

-Non importa chi me l'ha detto. Conta il fatto che quella non è la scelta giusta.-

-E pensi di essere in grado di dirmi tu qual'è la scelta giusta?- Alzo leggermente la voce, finalmente girandomi nuovamente e camminando a passi lenti per raggiungerlo. -Nessuno azzecca mai la scelta giusta alla prima occasione, se non dopo aver sbagliato. Ebbene se innamorarmi di lui sarà stato uno sbaglio, fammelo fare questo misero sbaglio.- Dico velocemente, respirando più del normale. -Ma non posso fermare il mio cuore. Non posso cancellare ciò che sento. Sono...Innamorata di lui, Vincent... Sì l'ho detto ed il cuore non sente ragioni.- Sogghigno nervosamente, spostando lo sguardo sul cemento grigio. -Ma cosa ne vuoi sapere tu... Tanto non capisci. Sei come papà.- Tronco la conversazione, voltandomi ancora una volta, invano.

Una mano mi afferra in modo troppo stretto, il braccio.

Di nuovo incontro i suoi occhi, più preoccupati che infuocati, stavolta.

-Sto cercando di proteggerti... Maya. Ti prego ascoltami, lui è...-

-Lasciami.- Lo ammonisco, guardando la sua mano stretta al mio braccio. -Ti ho detto di lasciarmi.- Lo ammonisco nuovamente, alzando di poco la voce.

Entro in macchina, ingrano la marcia e parto in direzione della casa del professore dagli occhi verde acqua di cui ormai, non posso fare a meno di ammettere di essermene innamorata.

Inizio ad odiare tutti, perchè nessuno vuole sentire le mie ragioni.

Mio padre è semplicemente testardo e non vuole nemmeno sospettare del fatto che io abbia un maschio nella mia vita... Per lui sono proibiti, eppure ho ventun anni.

Mia madre sta nel mezzo della situazione e nonostante io voglia tornare indietro e tranquillizzarla, farle capire che starò bene, non posso.

Mio fratello Vincent è semplicemente irrazionale, come mio padre. Lui ha avuto un brutto passato con Mr Skyes, ma non vuole capire che questo non è un mio problema, che non può costringermi ad odiarlo o allontanarmi da lui solo perchè non hanno un buon rapporto.

Non lascerò più che nessuno mi controlli o mi dica cosa fare.

Farò ciò che voglio e penso sia giusto. E non penso che questo implichi la mancanza di rispetto in confronto alle persone. Non sto mancando di rispetto a nessuno... Sto semplicemente prendendo le giuste decisioni.

Prima che me ne possa accorgere, arrivo alla via Road Johnisland; n° 32

Scendo frettolosamente dall'auto, sbattendo la portiera ed andando a suonare il campanello.

Ufficialmente, il pieno inverno si sente eccome... Se nevicherà, penso che Max sarà ultra felice, siccome spera sempre che ogni inverno possa nevicare.

Dopo qualche secondo nemmeno, la mia salvezza apre la porta e d'istinto, non posso far altro che gettarmi tra le sue braccia, stringerlo in maniera così forte ed annusarlo in maniera ossessionata, tanto da potermi ubriacare di lui, della sua essenza di eucalipito che mi fa capire che sia lui, Marcus Skyes.

Entriamo, e subito ci gettiamo sul divano, io sulle sue gambe.

-Stavo giusto pensando di chiamarti. Ma destino ti ha portata qui.- Sorride giocosamente. -Mi sei mancata.- Dice, sussurrandomelo nell'orecchio e sorprendendosi lui stesso delle sue parole.

Sospiro e sorrido lievemente, cercando di nascondere l'angoscia causata dal litigio che ho avuto poco fa con mio padre. -Anche tu.-

-Che hai?- Mi chiede, appoggiando la schiena sullo schienale del divano color crema.

Inevitabile Ossessione (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora