Capitolo 45

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Busso alla classe di letteratura.

Attendo che l'insegnante mi dia il permesso di entrare, quindi mi piazzo davanti a lei.

-Accomodati pure, Karen – mi dice. –E chiudi la porta.

Seguo le sue istruzioni.

-Va tutto bene a scuola? – Mi chiede.

-Certo.

-Ho visto che hai recuperato in fretta il programma, nonostante fossi un po' indietro avendo cambiato scuola.

Annuisco, non capendo dove voglia andare a parare.

-E so che hai recuperato molto in fretta anche dell'altro.

-Non capisco di cosa stia parlando.

La donna sorride, affabile.

-Oh, io credo tu sappia esattamente di cosa sto parlando, Karen.

Deglutisco, dopodiché mi avvio rapidamente verso la porta. Abbasso la maniglia, ma la porta non si apre. Il panico si impossessa di me.

-È inutile provare a fuggire, Karen. Non voglio farti del male. Voglio solo scambiare due chiacchiere con te.

-Cosa vuole?

-Ho una teoria su di te. Penso che tu potresti essere il nostro asso nella manica. La nostra arma più potente.

-Io sono una cacciatrice. Non una fata e nemmeno una custode. Non ho nulla a che spartire con voi.

-Sbagliato. Non ne ho la conferma, ma penso che tu distruggerai le barriere.

-Cosa?

-Non fare la finta tonta. Sai bene di cosa sto parlando. I tempi sono maturi. Le ragazze cacciatrici siete tre. Qualcosa mi dice che quella che cerchiamo sia proprio tu.

-Qualcosa mi dice che lei si sbaglia.

Sorride sprezzante.

-Seguimi. Dobbiamo andare in un posto - dice.

Mi irrigidisco.

-Io non vengo da nessuna parte.

-Potresti essere costretta.

In quel momento l'unica ragazza custode fa irruzione nella stanza.

-Oh, Adele. Ti stavo proprio aspettando - dice l'insegnante.

Indietreggio di qualche passo. Qualcosa nello zaino preme contro la mia schiena e un pensiero mi illumina: la lama di Riley. L'ho conservata nello zaino quando sono arrivata a casa per evitare che qualcuno la trovasse e mi chiedesse dove l'avevo presa. Forse ...

-Non ho idea di cosa state parlando. Lasciatemi andare - dico.

Non attendo la loro risposta: mi fiondo subito fuori dalla porta dalla quale è appena entrata Adele. Non mi illudo di riuscire a seminarle, ma tiro fuori il pugnale e lo nascondo nella manica del maglione. Svolto in un corridoio e lo percorro tutto, ma è un vicolo cieco. Alle mie spalle, Adele mi ha raggiunta. Mi fissa con i suoi occhi pericolosi sprezzanti odio.

-Non vogliamo farti del male. Vogliamo solo che collabori - mi dice.

-Non collaborerò mai con una come te - rispondo.

-Bene, allora sappi che non esiterò ad ucciderti.

-Ne dubito fortemente. Sono la vostra unica speranza. Non mi uccideresti mai.

-Già. Ma vedi, se portassi il tuo corpo morto nella mia foresta, potrebbe funzionare lo stesso.

Rabbrividisco.

Fairy Blood I segreti di Oakstone Valley (#Wattys2015)Where stories live. Discover now