FIAMME E OSCURITÀ

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Il sole era già calato da un pezzo dietro le colline di Hogwarts, eppure la luce era rimasta a lungo anche dopo il tramonto. Albus Silente, dal suo studio, gettò un'occhiata sui prati del castello, che solo adesso cominciavano ad essere inghiottiti dall'oscurità. All'orizzonte si distinguevano le sagome nere degli alberi della Foresta Proibita. Ancora pochi attimi e sarebbe calata la notte. Silente non poté fare a meno di chiedersi se questa oscurità stesse per calare anche sul mondo, per la seconda volta. Tuttavia, al di fuori, tirava una leggera brezza calda, di buon auspicio, forse... In fondo era una notte di inizio estate.
Riscuotendosi dalle sue riflessioni, Silente agitò la bacchetta e subito nel camino cominciarono a crepitare delle fiamme, senza però emanare calore. La stanza si illuminò di colpo di bagliori gialli e rossi. I riflessi delle scintille danzarono sul volto austero della professoressa McGranitt, delineandone il nobile profilo. Silente, per un momento, si scordò delle preoccupazioni che lo attanagliavano, distratto dal fascino della donna che gli sedeva di fronte.

Fu proprio lei a riportarlo al presente. "Da quanto tempo ci conosciamo, Albus? Non creda di poter nascondere qualcosa a lungo... Non a me. Anzi, posso indovinare ciò che vi preoccupa..." incalzò la professoressa McGranitt, osservandolo di sottecchi. "Ebbene, sarò sincero, Minerva. Gli ultimi eventi mi hanno confermato che -come modestamente ho sempre pensato- Lord Voldemort, o Tom Riddle, come si chiamava una volta, non è ancora stato sconfitto. Non so in che forma sia ricomparso, né quali orribili programmi abbia in serbo. Tuttavia, i segnali sono evidenti. E già il giovane Potter si è trovato faccia a faccia con lui. Così presto, Minerva..." sospirò, guardandola con apprensione. "E qui, ad Hogwarts... Per mezzo di un professore." il suo tono diventò grave.

Un rumore su una parete catturò per un momento lo sguardo di Minerva McGranitt e si accorse che tutti i ritratti dei Presidi erano svegli ed ascoltavano con attenzione. Appena gli occhi verdi della donna incontrarono quelli nei dipinti, si udirono degli strepiti e le figure dentro i quadri si impegnarono in tutta fretta nelle attività più improbabili, fingendo indifferenza.

"Allora è vero, Albus... è come hai sempre supposto. Il Signore Oscuro è tornato." affermò lei in tono preoccupato. La sua voce si incrinò leggermente, come se fosse una domanda, e nel suo cuore sperò di essere contraddetta. Ciò non accadde. Gli occhi azzurri del Preside la fissarono da sotto gli occhiali a mezzaluna. "Si, Minerva."
La professoressa McGranitt ammutolì e fissò le fiamme fredde del camino. Non si accorsero di essersi dati del "tu", ma d'altra parte nei momenti difficili non c'è spazio per i convenevoli e in guerra tutto diventa urgente.

Per qualche tempo, nella stanza calò il silenzio. Poi la professoressa alzò lo sguardo sul volto di Silente. I capelli bianco-argento, gli occhi azzurri, fiduciosi e preoccupati, la barba lunga. Silente era invecchiato molto dalla prima volta che lo aveva visto, quando si erano conosciuti. Lei era una studentessa al primo anno e Silente, non ancora Preside, era insegnante di Trasfigurazione. Lui portava la barba più corta, color rosso ramato, come i capelli. Gli occhi però erano sempre gli stessi.
All'epoca, Silente riscuoteva un buon successo tra le studentesse della scuola di magia: forse a causa del fascino che esercita l'uomo maturo sulle giovani, o forse per la grande aura di sicurezza e saggezza che già a quei tempi sprigionava. Anche Minerva era rimasta colpita da quel mago così affascinante e sapiente, tanto che aveva fatto di tutto per apparire ai suoi occhi come la migliore studentessa della scuola. Col tempo la loro stima reciproca era sempre aumentata.

In seguito, si erano ritrovati colleghi, e da allora Minerva non ricordava di essere mai stata molto tempo lontana da lui, né, purtroppo, più vicina. Tra loro aleggiava una tacita affinità, non avevano mai avuto bisogno di parlarne o di mostrarla. La stima era reciproca ed entrambi sapevano di poter contare sull'altro in caso di bisogno. Questo era accaduto raramente. A memoria di Minerva, solo una volta.
Si era sposata con Elphinstone Urquart da pochi anni, dopo una corte sfrenata che l'uomo le aveva fatto per lungo tempo. Finalmente lei era riuscita a dimenticare parte del suo passato, che le aveva sempre impedito di legarsi a qualcuno, e si era lasciata andare.
Aveva preso quella decisione senza troppa convinzione, ma in seguito si era sentita molto appagata. Albus Silente era, sempre con riservatezza, tra gli amici più intimi della coppia.

Elphinstone era morto dopo poco tempo e Minerva era piombata nella disperazione. Aveva lottato così tanto per sconfiggere i demoni del suo passato, per poi vedere la serenità che si era guadagnata svanire come una bolla di sapone. In quel momento si era irrigidita più che mai, diventando la severa e inflessibile professoressa McGranitt, che tutti a Hogwarts conoscevano. Aveva chiuso le sue emozioni ad ogni stimolo.

La mattina di Natale, Albus si era presentato a casa sua, a Hogsmeade. Quella casa condivisa col marito era diventata dolorosa da vivere. Minerva era crollata, riversando tutto il suo dolore su uno sconcertato Albus Silente. Lui, sebbene incredulo nel vedere Minerva così fragile, aveva preso in mano la situazione e l'aveva riportata a Hogwarts, dove era poi rimasta.

In quello stesso studio, dove ora le figure dei due maghi sedevano immerse nei loro pensieri, Minerva aveva rivelato a Silente tutta la sua storia. Anche Silente, dal canto suo, si era lasciato andare a confessioni che non aveva raccontato a nessuno.
Da quel momento il loro rapporto aveva preso una svolta di silenzioso rispetto e apprezzamento e Minerva aveva ricominciato a vivere, riuscendo col tempo anche a recuperare la sua serenità. Ma questa volta era diverso: la sua stabilità era data dalla routine, le lezioni, le vacanze estive in Scozia e poco altro. Non era più riuscita a perdere del tutto la durezza del dolore, e anzi, il rigore era diventato parte di lei.

Nello studio del Preside di Hogwarts, il silenzio pensoso era disturbato soltanto dal crepitare del fuoco nel camino.
"Qualsiasi cosa accada, Albus, sono pronta a combattere. Come Vicepreside e come sostenitrice, io sarò al tuo fianco." sbottò la McGranitt all'improvviso, e con queste parole ruppe molto più del silenzio.

Silente la fissò. Nel suo sguardo fiero, colse distintamente, per la prima volta, tutta la fiducia e l'ammirazione che la donna provava per lui, tanto da restarne commosso. Dai suoi occhi scese una lacrima, che zampillò come rugiada.
"Minerva..." mormorò.

Da mai, e per sempre - pensò vagamente.

LA FENICE E IL GATTO SORIANOWhere stories live. Discover now