undici; nightmare

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Il pezzo di vetro è ricoperto di sangue fresco.

Non riesco a credere che Camila mi abbia detto delle parole simili.

Proprio lei.

La persona a cui tenevo di più.

Dev'essere tutto un brutto incubo.

Camila non non lo farebbe mai. Forse.

"Lauren"

È la sua voce.

Non ci faccio caso.

"Lauren, so che mi hai sentita"

Giro la testa verso la sua direzione.

Ha una pistola in mano, il mirino puntato verso il mio viso.

Sono terrorizzata, non so cosa fare.

"C-che intenzioni hai?"

"Scusa Lo"

Preme il grilletto.

Uno, due, tre spari.

Sputo del sangue e piano piano mi accascio a terra.

Delle lacrime rigano il mio viso. Inizia a piovere.

Noto la vista offuscarsi, vedo Camila allontanarsi sempre di più.

"Scusa" mima con le labbra. Faccio fatica a decifrare la parola.

La pioggia fredda picchietta fastidiosamente contro la mia pelle.

Quanto avrei voluto provare per l'ultima volta la calorosa sensazione di un suo abbraccio.

Mi lascia lì, da sola.

Chiudo occhi.

-

Mi sveglio. Ho la fronte sudata.

"Era solo un incubo, menomale."

Faccio un sospiro di sollievo.

Sono le 5:24

Non riesco più ad addormentarmi, decido di uscire.

Indosso solo una felpa larga, non ho niente oltre quello.

Esco di casa e inizio a camminare verso una gelateria chiusa.

Quella in cui io e Camila siamo andate il giorno prima.

Volevo stare seduta a pensare, davanti a quella gelateria.

È rilassante stare da sola a pensare.

Qui è tutto tranquillo.

Mi alzo dalla panchina e passeggio canticchinado alcune canzoni.

Il mio sguardo è rivolto verso il basso quando mi scontro con qualcuno.

"Oh... scusa"

"Lauren"

"Camila" dico sorpresa.

Indossa una felpa chiara e dei pantaloncini, ha il cappuccio in testa.

Noto che ha il suo quaderno giallo in mano.

"Perché sei qui?" chiede lei sorpresa quanto me.

"Mi sono svegliata e... ho pensato semplicemente di fare una passeggiata"

"Ah"

"E tu? Perché sei sveglia?"

"Io non dormo" ridacchia "vengo sempre qui a passeggiare"

"Vedo che hai portato anche il tuo quaderno"

"Sì, scrivo sempre, per questo lo porto con me"

Mi afferra la mano. Adoro quando lo fa.

Stringo la sua mano sorridendo.

Camminiamo per un po' per una meta sconosciuta. Mi piace stare con lei.

"Camz"

"Cosa?" alza lo sguardo.

"Mi racconti una barzelletta?"

"Sì, aspetta..." si porta un dito al mento e socchiude gli occhi "ah! Trovato!" esclama facendomi sobbalzare.

"Che ci fa un cammello su un budino?" non aspetta la mia risposta che prosegue "ATTRAVERSA IL DESSERT!!!"

Non so quante volte ho sentito quella barzelletta e non ho riso, ma con lei è diverso.

Lei mi fa sempre ridere.

"Ti è piaciuta eh? Eh?" dice facendo dei saltellini.

"Sì!" dico con gli occhi lucidi.

"Ho decisamente un talento nel raccontare le barzellette"

"Già" dico ridendo.

"Passi da casa mia oggi? Non hai impegni vero?"

"Sì, quando vuoi"

"Subito dopo scuola! Voglio passare tutto il tempo possibile insieme a te Lolo"

"Va bene" le rivolgo un sorriso.

"Però è meglio tornare a casa adesso, ho notato che non hai quasi niente addosso"

Spalanco gli occhi.

"H-hai notato.."

"Lauren, ti ho visto le mutande"

Prendo letteralmente fuoco.

"Ops" comincia a ridere.

-

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L'ultima ora è terminata. Esco da scuola aspettando Camila.

"Lauren!"

Sento una voce lontana, sta correndo verso di me.

"Ciao Lo!"

Mi stringe in un forte abbraccio. Amo quando mi abbraccia.

"Ciao Camz" sorrido dolcemente.

"Corriamo a casa mia!"

Inizia a correre, la seguo.

Dopo aver attraversato il parco arriviamo a casa sua.

"Ho.." prendo fiato "il fiatone"

"Anche.. io" respira a malapena.

Apre la porta.

"Forse oggi ci divertiremo" dice lei.

Forse?

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Questo capitolo non ha senso :/ non ho più idee aiuto

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//29 agosto//

Sorry, Camz [camren]Where stories live. Discover now