Decisioni sbagliate

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Alle sette sono già in strada. Il freddo mi aggredisce e non aiuta il tremore che mi attraversa tutta,mentre mi dirigo verso Central Park. Non ho chiuso occhio e ho un aspetto orribile:viso pallido,labbra esangui e occhiaie profonde. Non so se sia dignitoso presentarmi così,ma ho dei sentimenti e non dovrei aver paura di mostrarli. Mi rendono umana e la persona che sono,se qualcuno ha qualcosa da ridire, il mio pugno sente tanto la mancanza di qualche incontro passionale.
Faccio un respiro profondo e suono al campanello. Mentre aspetto,la mia mente inizia a turbinare. Magari non mi apre o mi sbatte la porta in faccia. Oppure mi solleva tra le sue braccia e mi sussurra che è stato solo uno scherzo,che io sono l'unica per lui. Invano,tento di soffocare la speranza. Presa dai miei pensieri,mi accorgo un secondo in ritardo che ha aperto la porta. Vederlo così,in pigiama coi capelli arruffati mi stringe il cuore. Anche lui sembra sorpreso,ma si affretta a cancellare ogni emozione dal volto.
-Elisabeth- il mio nome pronunciato con tanta freddezza è come uno schiaffo
-Ciao-mi passo la lingua sulle labbra nervosa
-Cosa vuoi?-chiede dopo un po' con lo stesso cipiglio distaccato e serio.

Brandon's POV
-Cosa vuoi?-le domando freddo. Lei sussulta e qualcosa comincia a cedere dalle parti del petto. Prima si è leccata le labbra e,cazzo,che voglia di assaggiarla. Mi manda fuori di testa in ogni modo immaginabile.
-Sono-si schiarisce la voce-voglio delle spiegazioni-
Mi è sempre piaciuto farla incazzare. Quando stringe i pugni e le si accendono gli occhi,mi sento troppo arrapato. Amo la tigre che c'è in lei.
Amo lei.
-Per?-
Vedo una scintilla accendersi nel suo sguardo,sta iniziando ad arrabbiarsi e non posso far altro che ammirare la tigre che è in lei risvegliarsi.
-Quello che hai fatto ieri-
Come se potessi dimenticarmene. -Non c'è niente da spiegare- So che mi sto comportando da stronzo,ma è necessario.
-Niente da spiegare?! Due minuti prima mi dici ti amo e poi baci la ragazza che odio davanti a tutta la scuola!-urla e vedo le lacrime inumidirle gli occhi.
-Non era tua cugina la ragazza più odiosa?- non voglio parlare di quello,non posso e non devo. Sinceramente non me ne fotte un cazzo neanche di sua cugina. Il desiderio di abbracciarla e tenerla tutta per me è così forte da farmi girare la testa. La voglio,la voglio in ogni modo possibile. Voglio le sue labbra,la sensazione di precipitare che provo quando la bacio come se valesse la pena cadere solo per starle accanto. E ne vale la pena. Voglio la mia Ely.
-Cosa..-le guance le si tingono di rosso- senti lascia perdere- ride amaramente e quel suono mi sferza come cento frustate- pensavo..-scuote la testa incredula. Vorrei piangere. Odio vederla così ferita e sapere di esserne io la causa mi uccide.
-Non so nemmeno cosa pensavo di ottenere- dillo,ti prego. Voglio saperlo,ma resto in silenzio.
-Sei..uno stronzo e basta. Lo sei sempre stato e non cambierai mai-
Sento la rabbia,mia unica ed eterna compagna di vita,ridestarsi. Io sarò anche stronzo, ma lei non è da meno!
-Divertente,è la stessa cosa che penso di te- mi stampo in faccia un sorriso di scherno
-Almeno su questo siamo d'accordo-sibila inviperita. Litigare con lei è sfiancante ed eccitante allo stesso tempo.
-Hai finito?-chiedo infastidito. Il lampo di dolore che non riesce a nascondere mi distrugge.
Sono un coglione.
Un emerito,grandissimo coglione.
Il pilota automatico che guida il mio corpo da ieri si rimette in moto.
È la mia occasione.
Devo chiudere ora.
-Sei ridicola. Vieni da me quando ormai hai già ottenuto quello che volevi. Magari ti sei stufata del tuo nuovissimo giocattolino. Non pensavo fossi così,complimenti un'interpretazione eccellente-
-Non..-cerca di ribattete,ma ormai non ha scampo. So ferire le persone meglio di lei,non vincerà. Spero solo di non distruggerla del tutto.
-Ti sei illusa di potermi piacere sul serio?È bastato dirti due insulse paroline e sei caduta ai miei piedi. Vuoi solo che qualcuno ti dia attenzione. È patetico- ridacchio,anche se dentro di me sento mille schegge trafiggermi.
Eli indietreggia sconvolta e in un ultimo impeto di indignazione dice qualcosa che mi ferisce come mai nessuno era riuscito a fare.
-Hai ragione. Sono un'illusa,credevo fossi diverso,ma sei come tuo padre. Manipolatore,egoista,arrogante. Pretende che tutto vada secondo i tuoi piani-ripete le mie parole sputandole con cattiveria-Be caro,tu sei esattamente come lui e non ho intenzione di sprecare il mio tempo con i Mily-
Se non fosse lei,le sarei già saltato alla gola.
Sono pietrificato. Lei sa quanto odi mio padre.
E l'ha usato contro di me.Mi sbagliavo:sa giocare duro.
Mentre si allontana per sempre,nella mente riecheggia l'eco delle sue parole:
Sei come tuo padre.
E crollo sulla soglia di casa mia.
***
Mi allontano il più velocemente possibile da casa sua,da lui.
Sento la gola bruciare e dentro urlo disperata. Vorrei sparire.
So di averlo ferito. Almeno l'odio per il padre è reale.
Una parte di me è dispiaciuta da morire per quanto gli ho detto.
Ma se lo meritava,mi ripeto.
Ho bisogno di sfogarmi e magari mi permetterò di crollare.
Mi accascio su una panchina. Non ho la più pallida idea di dove sono o di cosa fare e farò.
Sono stata umiliata,derisa e illusa.
E sapevo come sarebbe finita,ma no. Scherziamo,il mio istinto suicida doveva per forza buttarsi!
Mi strapperei via la pelle e il cuore per dimenticarmi di Brandon,il suo tocco dentro e su di me. Il pensiero mi nausea.
Presa dalla disperazione non mi accorgo della mano calda sulla mia spalla,finché non mi scuote dolcemente. Per un nanosecondo spero sia Brandon e poi mi maledico da sola.
-Sisi- due occhi nocciola mi fissano preoccupati.
Logan.
Proprio come il principe azzurro è apparso nel momento del bisogno.
-Oh..ehi-
-tutto bene?-
-Sì, perché me lo chiedi ?-in fondo sono solo su una panchina con i lacrimoni agli occhi...
-Cosa c'è che non va?-chiede sinceramente interessato. Sarà per il freddo,la disperazione o la voglia di buttarmi sotto la prima automobile,ma le parole mi escono fuori una dopo l'altra come un fiume in piena.
-E quindi alla fine era lo stronzo che ho sempre pensato che fosse. Ma è stato bravo a fingere:gli ho creduto e ora eccomi qui. Patetica,congelata a farneticare con un ragazzo che molto probabilmente ora si starà chiedendo come è possibile che qualcuno vomiti parole a velocità supersonica come me- è meglio sdrammatizzare. Tanto ormai quel che è successo non si può cambiare. Mi accorgo che Logan mi fissa pensieroso e per la prima volta so di potergli parlare senza sudareo impappinarmi. È qui. Se non gli importasse,sarebbe da un'altra parte, mi ripeto.
-Brandon è un'idiota,ma credevo anche io che tenesse davvero a te. Lo pensavano tutti,eravate la coppia del momento. E così mi sono ritrovato a pensare alla tua dichiarazione, a te. Alla tua voce titubante ma sempre unica di quando mi hai detto quelle due parole che mi sono scolpito sul cuore. Mi piaci. Sei semplice,non cerchi sempre le attenzioni degli altri e poco a poco mi sei entrata dentro. E ho capito che grande errore ho commesso lasciandoti andare.-
Sto per ribattere,perché si merita una risposta anche se non ce l'ho, ma con la mano mi fa cenno di aspettare, di farlo continuare.
-Adesso sei a pezzi e non voglio che tu prenda decisioni affrettate,ma sappi che ti aspetterò e quando sarai pronta,ti rifarò la stessa domanda e sarai libera di rispondere come vuoi-
Annuisco imbarazzata. Ora come ora la risposta sarebbe no. Ma non posso stare con il cuore spezzato per sempre. Devo andare avanti e Logan è il ragazzo che ho sempre sognato.
Mi accompagna a una tavola calda e anche se non parliamo molto,inizio a sentirmi meglio. Anzi le parole mi distrarrebbero ancora e ne ho abbastanza. Devo affrontare la realtà è superare questa...questa tempesta che Brandon porta ovunque vada.

Yvie's POV
Devo farmi coraggio. Lily è qui davanti a me,non posso perderla,non voglio.
Quando si accorge della mia presenza assottiglia lo sguardo,ora è diffidente.
Faccio un respiro profondo e mi preparo a parlare, ma lei mi interrompe prima.
- Risparmia il fiato. So perché sei qui: vuoi che torni tutto come prima. Mi dirai tante cazzate a cui si suppone io debba credere e tutto sarà come vuole Yvonne Pears- è leggermente fuori di sé.
-Lily per favore.. -
-Per favore una beata minchia!-esplode,se dice parolacce si mette decisamente male-sono stanca di essere usata. Vuoi divertirti?! Benissimo fallo,ma lasciami vivere. Non tormentarmi con i tuoi problemi,se almeno una parte di te non è un grosso iceberg, lasciami andare.-
È forte. Si sta sforzando di non piangere e io sono di nuovo bloccata. Come una cretina,continuo a fissarla. Lei non si merita tutto questo enorme casino che sono,ne ha già per conto suo tra i genitori e il lavoro. Vorrei abbracciarla e dirle che va tutto bene,ma non è così:come puoi aiutare gli altri se non sai neanche come salvare te stesso? La decisione migliore sarebbe lasciarla andare...eppure..io sbaglio sempre e sono egoista.
Quindi, mi dispiace Lily, ma col cavolo che ti lascio andare. Sono Yvie Pears e nessuno mi dice quello che posso fare.
-No,ora tu ascolta me-dico forse in tono troppo autoritario- è vero: ti trascino solo in altri problemi. Ma mi rendi forte,quando ci sei tu sono sicura di poter affrontare chiunque. E anche tu tiri fuori le unghie,non negarlo.Sotto quella faccia da brava bambina c'è una combattente. Non ho affrontato i miei genitori per un'insulsa storiella di una notte! E forse questa non è la dichiarazione che ti aspettavi,ma io sono egoista e incasinata e non voglio lasciarti andare perché ti amo- le ho dette,le due parole da cui non si può tornare indietro. Lily continua a fissarmi esterrefatta,almeno ha smesso di urlarmi contro.
-Tu..tu ti aspetti che io mandi tutto all'aria per te? Dopo quello che abbiamo passato-
-Non voglio trascinarti giù con me,se sarà necessario lotterò per tornare a galla e meritarmi di stare con te-dico in fretta,ansiosa di avere una risposta. Mi sento ancora peggio di quando ho affrontato il primo doposbornia a quindici anni,con il tatuatore con cui uscivo solo per provare nuove esperienze.
Lei borbotta una serie di insulti tra cui testa di ornitorinco e poi mi stritola in un abbraccio. E in questo momento sento il gelo, che da sempre mi tiene nella sua morsa,sciogliersi e venir sostituito da un calore sconosciuto.
-Sì ,cucciolina,sfogati -mi sussurra Lindsey stringendomi più forte e scoppio a piangere come una bambina.
***
Cinque giorni.
Cinque giorni per riprendermi abbastanza da sembrare umana e non uno zombie.
Ci sono state ore piene di dolore con fitte al cuore.
Ore di angoscia passate a fissare il soffitto al buio con i crampi alla pancia.
Rabbia,tanta rabbia che mi ha fatto rovesciare l'armadio e stracciare tutti quegli insulsi vestiti da principessina stupida.
Confusione perché non ho mai capito quanto fossi legata a lui prima di perderlo. No. Mi correggo,non di perderlo,di svegliarmi dal sogno.
Poi c'è stata la calma,una gelida calma piena di consapevolezza.
Ho capito che non posso continuare così. Devo andare avanti e stare bene.
Starò bene.
Voglio tornare almeno a vivere un po'. Per questo quando Logan mi farà quella domanda,lo ascolterò. Ripenserò a te,alla nostra promessa,mi dirò che era così che doveva andare e risponderò con una semplice parola:sì.

Scusate il ritardo ma sono moralmente a pezzi.
Quindi non aspettatevi capitoli decenti
Vi amo

Love Is YouWhere stories live. Discover now