Capitolo 44.

4.3K 170 21
                                    

| Christian |

« Mr. Grey c'è Mrs. Lincoln per lei! » mi dice Andrea entrando nello ufficio.

Cosa? Cosa diavolo vuole? Mi ritorna in mente l'ultima volta che ci siamo visti cinque anni fa.

----

5 anni prima.

Mi ha lasciato. Non mi ama. Non ha accettato la mia proposta, le avevo promesso una relazione normale, senza quella merda. Senza lei, mi sento vuoto. Non posso crederci, mi ha lasciato, di nuovo. Credevo che anche lei stesse male, ha detto di essere stata malissimo, allora perché lo ha fatto? La mia Ana, la donna che amo più di me stesso. L'unica che abbia mai amato. Quanto vorrei riaverla di nuovo tra le mie braccia, la riprenderei con me anche se mi facesse giurare di non fare più sesso con lei per tutta la vita, ci rinuncerei per lei. Mi scoppia la testa. Vorrei spaccare tutto. Ogni oggetto davanti a me mi scatena una rabbia dentro, vorrei prendere qualsiasi cosa in mano e spaccarla a terra. Vedere qualcosa, oltre al mio cuore, che sia in mille pezzi.

« Mr. Grey, c'è Mrs. Lincoln per lei, la faccio salire? » chiede Taylor arrivando nel salone. Proprio adesso? Dio, che cazzo di tempismo.

« Falla salire, che sia una cosa veloce... » gli dico. Lui annuisce. Dopo qualche minuto Elena arriva in salone, in splendida forma, come al solito.

« Christian, caro.. » dice gentilmente baciandomi leggermente le guance.

« Elena, una cosa veloce, per favore.. » dico freddo. Lei sgrana gli occhi cercando di decifrare cosa ho.

« Cosa succede? » chiede.

« Non sono fatti tuoi. Dimmi quello che devi dire e vattene, per favore. » incrocio le braccia. Non mi importa di sembrare scortese, anzi, non me ne potrebbe fregare un cazzo in questo momento!

« Perché ti comporti così? Non trattarmi male per niente. Si tratta di Anastasia, vero? O si tratta del lavoro? Ti senti male? » chiede.

« Si, sto male. Sto malissimo. Mai stato peggio. Se vuoi andare adesso.. » le dico e giro le spalle.

« Ero venuta per dirti una cosa.. » dice.

« Sarà sicuramente una cazzata. Non c'è più niente di importante. » dico senza girarmi e guardando fuori dalla finestra.

« Ma cosa dici? Parla con me.. » dice mettendomi una mano sulla spalla. La scrollo via e mi appoggio al tavolo tenendomi la testa tra le anni.

« Christian... » si avvicina.

« Elena, per favore, sto pensando alla prossima cosa da rompere in questa stanza quindi non ti conviene restare qui. » le dico.

« Faresti male.. Nessuno merita il tuo dolore, lo sai. » dice.

« Ma che cazzo dici? Che cazzo ne sai tu di me? Di come mi sento, di quello che provo.. » Stasera potrebbe davvero finire male se non esce subito da questa stanza!

« di quello che provi? » chiede divertita. Sto seriamente pensando di cacciarla fuori di casa.

« Si, di quello che provo. » ribatto.

« questa è bella! Christian, ne troverai un'altra! Posso aiutarti se vuoi.. » dice con la massima calma. Ma che cazzo dice!?

« UN'ALTRA? Ma che cazzo dici? » le urlo in faccia.

« Si, cosa aveva di speciale? » ribatté.

« Elena, vattene, per favore. Vattene. » meglio che se ne vada prima che prenda qualcosa o qualcuno a calci.

« Voglio aiutarti. »

« è questo il punto! Nessuno può aiutarmi! Mi sono rovinato con le mie stesse mani e l'ho persa! Per questa vita di merda che mi hai insegnato, non sarò più felice! Non lo capisci? » sbotto. 

« La felicità è sopravvalutata, Christian, lo sai. » dice.

« Vaffanculo! - urlo a un millimetro dalla sua faccia - dici così perché tu non hai mai amato nessuno! Non sai cosa si prova quando perdi l'unica persona che ami più di te stesso! La persona che ti ha riportato alla vita! »

« Cazzate, tutte cazzate! »

« Voglio che tu te ne vada, grazie. » le dico con la massima calma.

« Tornerò quando sarai meno sconvolto.. Ti consiglio di vedere Claude, intanto. » dice avvicinandosi all'ascensore.

« Non ho alcun bisogno di vederti, quindi non disturbarti a tornare. »

« Spero che tu ti renda conto di quello che stai dicendo. »

« Ne sono perfettamente consapevole.»

« Spero solo che ti tirerai su.. La tua vita non dovrebbe fermarsi per una donna. »

« Per lei ne vale la pena.. » mormoro quando le porte dell'ascensore si chiudono.

----

Elena entra nel mio ufficio, mi alzo e le vado incontro stringendole la mano.

« Christian.. Caro, quanto tempo! »

« Perché sei qui, Elena? » chiedo seccato, sedendomi sul bordo della scrivania di fronte alla poltrona su cui è seduta.

« Beh, è tanto che non ci vediamo.. L'ultima volta non è stata molto per la quale. » oh, dio. Se va così per le lunghe farò tardi, devo andare da Ana.

« Potresti arrivare al punto? » chiedo guardando nervosamente l'orologio al mio polso.

« Anastasia? tutto bene con lei? » chiede.

« Come cazzo fai a sapere di noi? » sbotto.

« Siete persino sui giornali, per favore! Stai rischiando, Christian! Ricordati quanto hai sofferto quando ti ha lasciato. » ma che cazzo?

« Visto che ricordi così bene il nostro ultimo incontro, dovresti ricordare anche che ti ho cacciata fuori da casa mia perché stavamo avendo una conversazione del genere, posso benissimo ripetere la cosa. » le dico.

« Questa donna ti sta confondendo, Christian, questo Non sei tu. Tu non hai mai.. »

« Cosa? Non ti ho mai mancato di rispetto? Beh, forse perché ero il tuo dannatissimo sottomesso, e grazie a quella merda che mi hai insegnato lei mi ha lasciato, perché era l'unico modo che conoscevo per stare con Una donna. » urlo quasi.

« Non mi starai seriamente dando la colpa? Io ti ho salvato dal diventare un teppista, un fallito! Se sei l'uomo che lei ama, oggi, è grazie a me! » dice.

« Grazie a te? - ripeto quasi ridendo. - mi hai solo insegnato a scopare! » urlo.

« Perché tutto quest'odio per me? »

« Perché se magari fossi stato quel teppista che mi hai impedito di diventare nè lei nè io avremmo sofferto tanto! »

« Non sono stata io a lasciarti, ma lei, e lo farà ancora. Sai anche tu che non puoi resistere a una comune relazione d'amore.. Prima o poi, tornerai da me, disperato. » dice e si alza verso di me.

« Ti sbagli di grosso se pensi che la tradirei mai. Siamo stati lontani cinque fottuti anni e non sono mai stato con nessuna. » le dico.

« E lei? - chiede facendomi voltare verso di lei - lei non è stata con nessuno? » chiede come se sapesse già la riposta.

« Cazzo, vattene fuori di qui! » urlo scaraventando degli oggetti a terra. Lei si china sulla sua borsa e volta le spalle uscendo dal mio ufficio.

« Cambierai idea. » dice consapevole di sè ed esce. Voglio Ana. Devo vedere Ana, adesso.

━ 51.000 visualizzazioni! Come potevo non regalarvi un capitolo? Grazie mille!
Btw, domani parto per Venezia e domenica vedo la Nostra principessa, sono troppo emozionata! ❤️

Ana & Christian • Il mio primo amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora