Fuori dalle mura

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Appena terminate le lezioni, tutti pranziamo assieme. Pure Alison, finalmente, decide di unirsi a noi.
Quando ho finalmente finito di lavare i piatti e di conseguenza anche di asciugarli, Carl mi raggiunge.
-Daiane vieni un attimo.-
-Dimmi-
-Se vuoi andiamo ora, come ho già detto hai bisogno di pratica.-
Annuisco, prendo il mio coltello e ci dirigiamo verso le mura, lui mi aiuta a scavalcarle.
Arrivati dall'altra parte mi rendo conto che la mia vita è completamente nelle sue mani, mi sto fidando ciecamente di lui ma.. Anche lui si sta fidando ciecamente di me! Potrei fare una cavolata e nessuno saprebbe mai nulla ma lui ha deciso di fidarsi.
Finalmente.
-Ecco il primo! È da solo, ti mostro come si fa.-
Carl va incontro al vagante (che è girato di spalle) e lo colpisce in testa con freddezza e precisione.
-Daiane, questo era facile ma.. Quando ti attaccano è tutto più difficile, salgono l'adrenalina e l'ansia e a quel punto devi fare la mossa giusta o sei morta.-
Annuisco e impugno il mio coltello saldamente.
-Vai Daiane, uno è li.-
Il vagante si accorge della mia presenza e mi viene in contro, prima gli tiro un calcio all'altezza del ginocchio spezzandoglielo, di conseguenza cade a terra ed io lo colpisco violentemente all'altezza del cranio.
Rimango in silenzio guardando in basso.
-Tutto bene Daiane?-
-Si..si..-
Dopo esserci allenati in questo modo per quasi tutto il pomeriggio decidiamo di tornare ad Alexandria.
-Non va tutto bene, non parli e continui a guardare il basso, non sono scemo.-
Infatti niente va bene. Non riesco ancora a comprendere come tutto questo può essere davvero la realtà. Un mondo popolato da morti che tornano in vita per cibarsi dei vivi. Strano e terribile.
-Tranquillo, mi abituerò.-
-Non è facile accettare di dover vivere in queste condizioni.-
-Già, non lo è.-
Mi aiuta di nuovo a scavalcare le mura. Ci dirigiamo a lavare i nostri coltelli dopodiché torniamo in casa. Prima mi sono fatta la doccia io e dopo lui.
-Andiamo a cena.-
Ho davvero tanta fame.
Per cena è venuta Alison a casa nostra mentre Carl è andato a cena a casa di Enid che ormai sta fissa da Mikey e Ron. Quando abbiamo finito di mangiare ci chiudiamo in camera da sole e gli racconto di tutta la giornata passata fuori dalle mura.
La accompagno alla porta e la saluto.
Non riesco a prendere sonno e provo a leggere. Sento dei rumori e penso che probabilmente pure Carl è ancora sveglio. Decido di andare un po' in camera sua e busso alla sua porta. Mi apre ed entro, mi siedo sul suo letto e gli dico semplicemente che non mi veniva sonno.
-Oggi durante l'allenamento ho conosciuto la tua parte debole.-
-Se con la definizione "debole" intendi che mi vengono i sensi di colpa anche dopo aver ucciso uno zombie beh.. Si.. Non sono proprio sensi di colpa.. Non.. Questo mondo non.. Non mi abituerò mai..-
Delle lacrime iniziano a scendermi sul viso e Carl mi abbraccia.
-Tranquilla, ti abituerai, tutti lo fanno.-
Ci sdraiamo e guardiamo il soffitto in silenzio.
-Come va con Enid?-
Cavolo, non avrei dovuto fare questa domanda, mi sembra inopportuna in un momento simile.
-La conosco da quasi un anno, da quando siamo arrivati ad Alexandria, l'ho sempre trovata interessante e siamo usciti tutti i giorni nel bosco fino a quando sei arrivata tu. Non voleva più uscire e nemmeno ora vuole più uscire. Mi ripeteva che lo faceva per non dimenticare che comunque viviamo in un mondo pericoloso. La capivo e quel giorno ci è scappato un bacio ma.. È finito tutto li, credo. Non ne abbiamo più parlato. Credo che sia lei che non ne vuole più parlare, a me piacerebbe mettere in chiaro le cose.-
Si rattrista un po'  e io arrossisco.
-Forse non dovevo chiederlo, scusami.-
-Tranquilla, va tutto bene.-
-Ora ti fidi di me, Carl.-
Ormai ne sono più che sicura, ha deciso di raccontarmi anche queste cose molto personali senza esitare.
-Mi fido ti te.-
Mi guarda e mi sorride, non resisto e dopodiché sorrido pure io.
Dopo poco lui si addormenta. Non voglio tornare nella mia stanza, sto troppo bene al suo fianco.
Lo abbraccio e sussurro..
-Se solo tu sapessi ciò che provo..-
Peccato che non può sentirmi.
Sorrido perché nonostante tutti i brutti momenti che ho passato ho incontrato la salvezza. Questo gruppo è la salvezza, sono tutti davvero adorabili e non vorrò mai più lasciarli.. Soprattutto Carl che con questi momenti mi fa dimenticare il mio passato per qualche attimo.
Questa volta ci siamo davvero addormentati abbracciati.. e così fottutamente vicini, ma allo stesso tempo così fottutamente lontani.

The walking dead//Where stories live. Discover now