Yumi
La luce proveniente dalle finestre entrava, posandosi sulla mia faccia, cercando di aprirmi gli occhi. Ma non volevo, senza essere sicura di essere in Giappone, nel mio appartamentino, e che tutto quello successo ieri fosse solo un incubo, davvero non riuscivo a crederci. Mentirei, se dicessi che non ero felice di rivedere i miei amici, ma mi sarebbe piaciuto anche farlo in un altro modo. Quello che non riuscivo sul serio a immaginare era che Ulrich fosse cambiato moltissimo, e che fosse diventato così arrogante... sapevo che dopo essermene andata senza lasciare nessuna traccia l'avrebbe presa male, ma non pensavo fino a questo punto.
Avevo paura di uscire dalla stanza e rivedere le loro facce sconcertate e prive di fiducia nei miei confronti, ma dovevo essere forte e decisa. Ero lì per lavorare e per fare una vita migliore dopo che sarei tornata a casa, e per quello avrei sopportato ciò che c'era da sopportare. Inoltre, avevo Makoto vicino a me, ed era un bell'appoggio in un momento del genere.
Mi misi a sedere, stiracchiandomi più che potevo finché le mie mani non toccarono la testata del letto. Mi girai e diedi un'occhiata alla sveglia sul comodino alla mia sinistra: cavoli, era tardissimo, circa l'una e mezza! Scostai le lenzuola che mi coprivano, mi misi in piedi e guardai il mio riflesso nello specchio dell'armadio. Mi tolsi i vestiti di ieri e misi qualcosa di comodo per scendere, sicuramente tutti gli altri erano in piedi.
Sistemai i capelli in una codina e aprii la porta, decisa. Percorsi il corridoio fino ad arrivare alle scale, scesi silenziosa per sentire o vedere se qualcuno stava preparando il pranzo, ma sembrava che nel salone non ci fosse nessuno. Però, sentivo (e percepivo l'odore) di qualcosa in cucina, e per quel che riuscivo a riconoscere era cibo giapponese. Mi avvicinai e vidi Makoto ai fornelli, concentrato sui piatti. Mi misi vicino a lui.
-Ohayou- salutai mentre gli accarezzavo il braccio.
-Yumi, buongiorno! Vedo che stai molto meglio.
-Ed è così, ma avevo davvero bisogno di riposarmi.
-Mi fa piacere- sorrise.
-Makoto... credo che dobbiamo parlare di parecchie cose, tutto questo... mi lascia confusa, ecco. È così strano, e ieri, quando è salita, Stephanie mi ha detto qualcosa di importante: lavorano per l'azienda di...
-Lo so, Yumi, ha a che vedere col padre di Ulrich.
-Come facevi a saperlo?- chiesi sorpresa.
-Hanno chiamato stamattina dalla nostra, di impresa, e ho fatto qualche domanda. Non mi hanno detto molto, ma tra quel poco che mi hanno riferito c'era questo.
-E cos'altro hai saputo?
-Meglio se non ne parliamo qui, più tardi potremmo farlo durante una passeggiata, magari.
-Va bene, hai ragione.
Makoto mi accarezzò delicatamente la faccia, le sue mani la afferrarono piano e lui mi si avvicinava. I suoi occhi si chiusero e il mio corpo si avvicinava per lasciarsi baciare...
-Piccioncini!- gridò Odd, vestito con abiti leggeri, mentre mi allontanavo dissimulatamente.
-Non interrompetevi a causa mia! Yumi, vedo che stai meglio, ne sono felice. Vengo solo a prendere un po' di panna...- annunciò facendo l'occhiolino.
Odd non sarebbe mai cambiato, era rimasto tale e quale a prima, sia col cibo che con le donne, ma ora finiva per mescolare le due cose... ero contenta che stesse bene, sapevo che nonostante si trattasse di lui, quello che avevo fatto gli era dispiaciuto molto. Sapevo anche che quella convivenza improvvisata non sarebbe stata facile, e mi faceva abbastanza male, ma le cose stavano così e non c'era la possibilità di tirarsi indietro.

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Un rincontro inaspettato (traduzione)
RandomTutti e cinque hanno una vita indipendente, lavorano in posti diversi, ognuno vive la vita a modo suo. Ma quel che non sanno è che proprio il lavoro li riunirà di nuovo in maniera drastica e senza la possibilità di tirarsi indietro. Il mistero diver...